Innovation

La startup italiana sviluppatrice di assistenti virtuali che imparano e si evolvono con i loro interlocutori

Lorenzo Paganelli (a sinistra) e Pasquale Fedele.

Ideare l’assistente virtuale perfetto, che impara a conoscere i suoi interlocutori e si evolve insieme a loro. Può sembrare una cosa da film di Steven Spielberg, ma c’è una startup innovativa italiana che lavora ogni giorno per questo con l’obiettivo di diventare il prossimo unicorno del mondo tecnologico. Questa realtà risponde al nome di Blu Pantheon ed è frutto delle idee del giovane Lorenzo Paganelli e degli studi di Pasquale Fedele, scienziato che ha recentemente ricevuto il cavalierato della Repubblica da Sergio Mattarella per avere ideato un dispositivo capace di leggere il pensiero dei malati di Sla.

Si parla di startup, ma gli assistant di Blu Pantheon, in realtà, sono già in pista e trovano applicazioni concrete in diversi ambiti: dallo sport, alle tlc, per arrivare alle applicazioni in ambito sanitario. Per esempio, il 30 maggio l’azienda ha presentato l’assistente Randa al Salone Nautico di Venezia 2021. Lei sarà a disposizione di tutti i visitatori nel corso del Marina Militare Nastro Rosa Tour, un evento di vela che prende forma in otto tappe – da agosto fino alla fine di settembre – in una sorta di giro d’Italia per velisti. “A Randa si possono chiedere tutte le informazioni sull’evento”, spiega Paganelli, che svolge per Blu Pantheon il ruolo di brand advocacy, “Lei risponderà relazionandosi con le persone in modo semplice e naturale, apprendendo sempre meglio come rispondere alle domande in modo puntuale”. Randa è frutto del lavoro di Paganelli e di Fedele, ma ha conosciuto il contributo di Riccardo Simoneschi, plurititolato velista e organizzatore di eventi internazionali.

L’intelligenza artificiale di Blu Pantheon è stata protagonista anche durante l’emergenza pandemica, con il primo test su larga scala in appoggio alle aziende sanitarie locali nella regione Veneto. Gli agent virtuali hanno gestito oltre mezzo milione di telefonate di cittadini che rivolgendosi a un operatore umano chiedevano di essere richiamati: “Le persone lasciavano il proprio numero di telefono”, spiega Paganelli, “il nostro digital assistant faceva partire una telefonata in uscita verso di lui per un’intervista dagli 8 ai 16 minuti. È un esperimento ancora in atto e partito a novembre dello scorso anno”. In prospettiva, questo servizio permette di gestire più agilmente i picchi di telefonate e permette al personale sanitario di risparmiare tempo, per poi dedicarsi allo svolgimento di mansioni che richiedono una maggiore dose di competenza.

Il portafoglio clienti, tuttavia, si sta arricchendo ulterioriormente: infatti, a breve avranno a disposizione sistemi Blu Pantheon anche alcune cliniche statunitensi a Los Angeles, Mailbù e Miami. In Italia, invece, gli assistant lavoreranno al fianco della piattaforma sindacale dei Carabinieri, Assieme. Ma anche del consorzio Csa (Consorzio servizi e appalti) e di Tim e Wind Tre. Da poco, inoltre, è stato firmato un contratto con Fastweb, dove gli assistant agiranno nel servizio di assistenza al cliente.

L’azienda, oggi, dichiara di fatturare intorno ai dieci milioni di euro e finora si è finanziata con mezzi propri, ma sembra avere imboccato un percorso di crescita veloce se si pensa che esiste da poco più di due anni. Oggi conta una sessantina di dipendenti. “Con Fedele ci siamo incontrati a Siena 7 anni fa”, ricorda Paganelli, “lui ha sempre fatto tante conferenze e io, da appassionato di intelligenza artificiale, le andavo a seguire. Già allora avevo in testa di creare questo assistente digitalizzato in grado di imparare e di mettersi al servizio delle persone, così decisi di proporre a lui la realizzazione della mia idea. Ci siamo piaciuti subito e oggi lavoriamo insieme, ormai ci sentiamo almeno 20 volte al giorno”.

Paganelli, senese di appena 35 anni, parla cinque lingue ed è uno che ha girato il mondo, tanto da aver preso la laurea in giurisprudenza in Brasile, dove ha peraltro conosciuto la moglie con cui ha avuto una figlia. E dopo aver immaginato la rivoluzione degli assistant, insieme a Fedele progetta già ulteriori sviluppi: pensa per esempio al mondo della telemedicina, “Vorrei che anche il bambino più povero e lontano al mondo potesse essere curato dal miglior dottore possibile”, dice. E, in futuro non troppo lontano, si immagina già un assistant in ogni casa per avere un aiuto a svolgere le faccende della vita quotidiana. I film di fantascienza, ormai, sembrano pronti a cedere il passo alla realtà.

Di seguito, un momento della presentazione dell’assistente digitale “Randa” nel corso del Salone Nautico Internazionale di Venezia 2021:

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