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In Italia arriva Yoda, il primo fondo d’investimento a gestione passiva sull’industria dello spazio

Il miliardario Jeff Bezos si prepara al suo primo viaggio nello spazio, ma il mondo della space economy non è più solo una cosa per super ricchi o per film di fantascienza. Dietro, infatti, c’è un’industria in crescita con una filiera di aziende private che vi contribuiscono con la loro attività qui sulla Terra. Questo ne fa un trend d’investimento. Prova ne è che la società londinese d’investimenti HanEtf ha recentemente quotato a Londra e su Borsa Italiana un etf – un fondo d’investimento a gestione passiva che replica l’andamento di un paniere di titoli – per investire proprio sull’industria dello spazio.

Il prodotto si chiama Procure Space Ucit Etf (ticker: YODA). Ed è il primo etf tematico disponibile in Europa, nato dalla collaborazione tra HANetf e Procure Innovation, che in passato ha già lanciato un etf gemello negli Usa, chiamato Ufo.

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“Siamo molto felici di lanciare YODA, il primo Etf in Europa dedicato allo spazio”, ha detto Robert Tull, Presidente di Procure Innovation e ideatore di Procure Space UCITS ETF, “L’infrastruttura spaziale permette l’uso di numerose tecnologie come il cloud, il 5G, l’IoT (internet delle cose), la blockchain e altre ancora. Siamo orgogliosi di partecipare nel dare accesso all’interesse e agli investimenti verso la space economy. Il coinvolgimento di imprenditori di grande successo come Elon Musk, Sir Richard Branson e Jeff Bezoz testimonia perfettamente il potenziale di crescita di tale segmento”.

Il prodotto è stato sviluppato sulla base di un indice costruito su misura, lo Space Index. Quest’ultimo raggruppa circa 30 aziende della space economy tra cui telecomunicazioni via satellite, produzione, collocazione, messa in opera e manutenzione di razzi e satelliti, produzione di equipaggiamento usato nei sistemi satellitari, tecnologia e hardware spaziale, immagini basate sullo spazio e servizi di intelligence.

Le imprese che fanno parte del Procure Space UCITS ETF devono generare almeno il 20% del fatturato totale da attività legate allo spazio o il fatturato dei prodotti o servizi spaziali deve superare la soglia dei 500 milioni di dollari annui. Circa l’80% del peso dell’indice riguarda aziende che generano almeno metà, ma generalmente tutto il loro fatturato, dalle attività spaziali con il restante 20% che comprende imprese che generano meno della metà del loro fatturato dallo spazio.

“La commercializzazione dello spazio, sia che si tratti del lancio di satelliti per far fronte alla domanda crescente di trasferimento dati o per sostenere il sistema GPS e le previsioni meteo, mostra come questo settore sia parte della vita quotidiana delle persone e non si fermi alla sola esplorazione dello spazio”, osserva ancora Tull.

Hector McNeil, co-fondatore e co-CEO di HANetf, aggiunge: “Si tratta del primo prodotto in Europa costruito sulla base di un indice cucito su misura, ideato specificamente per catturare gli sviluppi di tutto il mercato. I sistemi satellitari e le tecnologie sono un settore ad alta crescita come dimostrano le performance borsistiche di Uber, Deliveroo e altre aziende. Il GPS è una parte centrale del loro successo proprio come i satelliti sono vitali per dare un’ampiezza di banda e copertura superiori nelle telecomunicazioni. Naturalmente il turismo e l’accoglienza nello spazio si stanno avvicinando ad essere una realtà, grazie anche ai costi dei viaggi spaziali in diminuzione”.

Gli investimenti si concentrano sugli operatori di satelliti e produttori di hardware e i principali titoli per peso sono Trimble Inc., Gamin Ltd, DISH Network Corp, Eutelsat Communications e SKY Percet JSAT Holdings Inc ma l’indice farà posto anche ad aziende di turismo e accoglienza nello spazio ora che i costi stanno calando e la domanda può essere finalmente soddisfatta. 

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