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Perché Hyundai ha deciso di acquistare l’azienda di robotica Boston Dynamics

Il settore dell’auto è ormai diventato fluido. Le aziende automotive si stanno via via trasformando da produttori di auto a fornitori di soluzioni di mobilità. Ne sono un esempio il Gruppo Volkswagen che, tra le altre cose, sta puntando molto anche sullo sviluppo del software, e la Hyundai. Il colosso coreano alcuni giorni fa ha formalizzato un’acquisizione che potremmo definire “insolita” per un’azienda automobilistica, portandosi a casa la compagnia americana specializzata in robotica Boston Dynamics. L’accordo era stato annunciato a dicembre con una valutazione di Boston Dynamics pari a 1,1 miliardi di dollari. La formalizzazione dell’acquisizione consente alla Hyundai di prendere una quota di controllo dell’80% della società, con il precedente proprietario, la Softbank, che mantiene una quota del 20%.

La Boston Dynamics nel corso della sua storia, nonostante i continui passaggi di proprietà, ha continuato a realizzare i robot più evoluti in assoluto. L’azienda è stata scorporata dal MIT nel 1992 ed è sopravvissuta per la maggior parte del tempo grazie alle sovvenzioni di ricerca della DARPA. Google ha acquisito la Boston Dynamics nel 2013 nell’ambito di un interesse nella robotica guidato dal co-fondatore di Android, Andy Rubin. BigG ha così liberato l’azienda dai sussidi militari, ma quando Rubin ha lasciato Google, l’anno seguente, l’interesse nella robotica è scemato. Google ha quindi venduto la Boston Dynamics alla holding giapponese Softbank nel 2017 per 165 milioni di dollari. Nel dicembre 2020, Softbank si è trovata in gravi difficoltà finanziarie dopo che alcuni dei suoi investimenti sono andati male (Uber, WeWork, OneWeb) e ha iniziato a vendere i suoi “pezzi” pregiati. Hyundai, desiderosa di investire in soluzioni di mobilità, ha così deciso di acquisire Boston Dynamics e la Softbank ha registrato anche bel profitto.

L’acquisizione è sicuramente una buona notizia per la Boston Dynamics, che ha iniziato a commercializzare il suo cane robotico Spot da 74.500 dollari, solo un anno fa. Sono inoltre presenti una serie di accessori per Spot, come il dock di ricarica, un braccio robotico che gli permette di aprire porte e girare valvole, e varie telecamere per l’ispezione a distanza di aree pericolose. Il secondo robot commerciale di Boston Dynamics sarà Stretch, un robot costruito per facilitare il lavoro in magazzino. Stretch dovrebbe uscire sul mercato nel 2022. L’altro progetto attuale dell’azienda è Atlas, una piattaforma di ricerca umanoide.

Non sono molte le aziende specializzate nella produzione di massa di parti e componenti di robotica, ma un produttore di automobili esperto come la Hyundai può sicuramente facilitare il compito della Boston Dynamics nella predisposizione di economie di scala.

La Hyundai Motor Group, che oltre alla Kia possiede anche la Hyundai Rotem, azienda produttrice di treni e carri armati militari, potrebbe utilizzare le competenze della compagnia americana per la sua linea di mezzi speciali Ultimate Mobility Vehicles (Umv), che presentano sospensioni telescopiche e sono quindi preposti all’utilizzo come mezzi di soccorso in zone difficilmente accessibili. Inoltre, anche il solido comparto di ricerca e sviluppo della compagnia americana, potrebbe essere coinvolto nella sfida dell’auto a guida autonoma, che la Hyundai, così come tante delle sue concorrenti, ha deciso di affrontare.

“L’accordo consentirà al gruppo e a Boston Dynamics di sfruttare i rispettivi punti di forza nella produzione, nella logistica, nella costruzione e nell’automazione” afferma il comunicato stampa. “Insieme, il gruppo e Boston Dynamics creeranno una catena di valore della robotica, dalla produzione di componenti robotici a soluzioni logistiche intelligenti. Inoltre, il gruppo sosterrà la continua espansione di Boston Dynamics della sua linea di prodotti e delle vendite globali e dell’impronta di servizio”.

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