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Domori investe 10 milioni di euro per la sua nuova fabbrica di cioccolato nel torinese

La nuova fabbrica di cioccolato di Domori si troverà nello stabilimento dello storico marchio piemontese Streglio. L’operazione ha previsto un investimento di 10 milioni di euro nell’arco dei prossimi 24 mesi. Si tratterà, in particolare, di un’area di 36mila metri quadri di superficie, nella quale sorgerà una vera e propria “cittadella del cioccolato” completamente immersa nel verde e inizialmente delle dimensioni di circa 12mila metri quadrati.

Il nuovo insediamento sarà all’avanguardia per l’automazione sia nella parte di produzione sia nella logistica, puntando sull’innovazione per raggiungere nuovi standard di efficienza produttiva e sostenibilità ambientale. Sarà una vera e propria vetrina per l’azienda dove ci sarà spazio per attività culturali e didattiche come il museo del cioccolato e i laboratori di pasticceria per gli appassionati grandi e piccini. E poi un’area dedicata al welfare aziendale, oltre ad uno spazio dedicato a eventi ed esposizioni.

“Stiamo progettando un sito industriale bello, efficiente, moderno e che sappia raccontare il mondo del cioccolato in tutto il suo processo, a partire dalla serra con le piante di cacao fino ai laboratori dedicati alla degustazione. Per Domori sarà un passaggio di crescita fondamentale, che renderà il radicamento del nostro marchio sul territorio di None e all’interno di questa comunità ancora più forte”, commenta l’amministratore delegato Andrea Macchione.

L’operazione rappresenta infatti un’importante opportunità di sinergia territoriale, grazie al coinvolgimento di un altro importante marchio storico dolciario, Galup, con il quale Domori collabora da anni per la realizzazione di panettoni e pandori.

“Galup e Domori sono due marchi che condividono un forte senso di appartenenza al territorio e i valori fondanti di un certo modo di fare impresa, basato su qualità rigorosa, etica del lavoro, predisposizione al cambiamento. La nostra collaborazione esce rafforzata da questa operazione, destinata a riunire tre aziende simbolo della tradizione dolciaria piemontese e della sua innata capacità di creare impresa, lavoro e prodotti innovativi e di qualità superiore”, dice Giuseppe Bernocco, presidente di Galup.

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