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Gamindo, la piattaforma in cui si può fare beneficenza giocando ai videogiochi (gratuitamente)

La trasformazione digitale e l’innovazione tecnologica hanno messo tutti di fronte ad una grande opportunità: rivoluzionare il modo di vedere le cose, di fare business, di offrire servizi. Insomma, rivoluzionare il modo di pensare, creando nuove opportunità nella vita e nel lavoro. Forbes Italia e Samsung, dopo la prima collaborazione nel format New Normal State of Mind, tornano insieme per intervistare gli attori di questo cambiamento. From Revolution to Samsung’s solution porta in scena cinque imprenditori che hanno saputo cavalcare questa onda per fondare la loro startup. Dall’idea alla messa a terra, passando per ostacoli, difficoltà e anche grandi soddisfazioni personali, i cinque protagonisti stanno vincendo la partita. In che modo? Grazie al talento, alla passione, al sacrificio e anche attraverso l’indispensabile supporto della tecnologia. L’alleata perfetta, se si vuole diventare leader della rivoluzione digitale.

L’ospite della quarta puntata è Matteo Albrizio, founder di Gamindo. Un giovane Forbes Under 30 che insieme a Nicolò Santin ha dato vita ad un sogno che potrebbe sembrare a molti irrealizzabile: donare giocando ai videogiochi. Gamindo è la piattaforma in cui prende vita questa magia: qui le persone possono fare beneficenza semplicemente giocando a dei videogame brandizzati. “All’interno della nostra app, totalmente gratuita, ci sono una serie di videogiochi” afferma Matteo. “I brand mettono a disposizione un certo budget e l’utente, giocando, può vincere delle gemme che vengono poi convertite e donate agli enti presenti sulla piattaforma”. L’intuizione di Nicolò, laureato in Economia con una tesi in gamification e advergaming, prende forma nella sua tesi universitaria. E Matteo, ingegnere aerospaziale con una gran voglia di mettere in piedi un progetto tutto suo, quando la legge in maniera del tutto casuale, non può che cogliere l’occasione. Contratto aziendale e stipendio sicuro in tasca, decide di rimettersi in gioco e dar vita alla startup.

“Le prime aziende sono state quattro imprese della città in cui viviamo, Treviso” racconta Matteo Albrizio. “Erano aziende che conoscevamo, siamo andati da loro chiedendo giusto qualche spicciolo per fare un test di prova”. Nel giro di un paio di settimane ben 5mila persone giocano al videogame di prova, con l’intero ricavato destinato alla beneficenza. Insomma, un successone che proietta Gamindo verso brand molto più grossi e un importante round di finanziamento da poco concluso. Il futuro? “Vogliamo diventare i più bravi a sviluppare videogiochi per brand e poi espanderci anche all’estero, con l’intento di rendere scalabile lo sviluppo dei videogame”.

L’ottimo rapporto con Nicolò, socio e amico, e la sua voglia di mettere a terra l’app che i due avevano in mente sono stati due punti chiave nello sviluppo di Gamindo. Insieme ai quali non potrebbe mancare il supporto della tecnologia, compagna di avventura ideale, soprattutto per un ingegnere alle prese con una piattaforma digitale rivoluzionaria. Il nuovo Galaxy Z Fold3 è un pieghevole con funzionalità multitasking, che ti permette di chattare, fare video call e scrivere appunti con la S Pen contemporaneamente sullo stesso display. “Posso ad esempio testare un nostro videogioco in una parte dello schermo e nello stesso tempo prendere appunti” afferma Matteo.

Sono progettati per resistere grazie al vetro Gorilla Glass a prova d’urto, il telaio in alluminio che rende la struttura dello smartphone pieghevole più forte che mai e la certificazione IPX8 che protegge dagli schizzi d’acqua. Inoltre grazie alla connessione 5G, puoi trasferire e condividere documenti in tempo reale e ad essere produttivi ovunque e in qualsiasi momento. Un dispositivo perfetto per chi, come Matteo, ha bisogno di creare contenuti per i social – comunicano molto, soprattutto su Tik Tok, con i propri utenti – ed essere operativo sempre e da qualunque luogo.

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