Migliaia di persone in tutto il mondo stanno prenotando dei soggiorni in Ucraina su Airbnb, anche se non hanno alcuna intenzione di andare nella nazione dilaniata dalla guerra. Il motivo: è un modo veloce per donare soldi ai cittadini ucraini.

Il sostegno sulla piattaforma online ha preso il via la scorsa settimana. Ieri il ceo di Airbnb, Brian Chesky, ha parlato di questa nuova tendenza su Twitter: “In 48 ore sono state prenotate 61.402 notti in Ucraina. Sono 1,9 milioni di dollari destinati agli host bisognosi”, ha scritto. “È un’idea fantastica che proviene dalla nostra comunità. Grazie”.

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Nelle 48 ore intercorse dal 2 al 3 marzo, gli utenti di diversi paesi di Airbnb hanno prenotato più di 61mila notti, corrispondenti a quasi due milioni di dollari. Più della metà – 34mila notti – sono state prenotate da utenti Airbnb negli Stati Uniti. Altre ottomila, secondo i dati forniti dall’azienda, sono state prenotate da utenti nel Regno Unito, quasi tremila da canadesi.

Guardando velocemente il sito di Airbnb, è possibile vedere che molti degli alloggi disponibili in Ucraina sono stati già prenotati per l’estate. Da una casa intera in una campagna fuori Kiev (al prezzo di 10 dollari a notte), fino ad arrivare a un monolocale in via Troitska a Odessa (15 dollari a notte) e a un appartamento recentemente ristrutturato nel centro di Kiev (20 dollari a notte).

Un portavoce della società ha affermato che Airbnb sta permettendo a tutte le persone che vivono nei paesi confinanti con l’Ucraina di iscriversi alla piattaforma per offrire alloggi temporanei ai rifugiati ucraini. Evidenziando il fatto che non hanno bisogno di essere host di Airbnb per registrarsi.

In una serie di tweet, lunedì scorso, il ceo di Airbnb, Brian Chesky, ha scritto: “Abbiamo bisogno di aiuto per raggiungere questo obiettivo. Vogliamo che più persone offrano la loro casa nei paesi vicini, tra cui Polonia, Germania, Ungheria e Romania. Se puoi ospitare un rifugiato, vai qui: airbnb.org/get-involved”.

Entro un giorno dall’annuncio, più di 25mila persone hanno visitato il link per gli host, ha detto Airbnb a Forbes.

Per più di una settimana, i vertici di Airbnb hanno lavorato a stretto contatto con i leader di 14 paesi europei, inclusi anche quelli dell’Europa orientale, nonché Francia, Regno Unito, Slovacchia e Repubblica Ceca, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei rifugiati le proprieà presenti su Airbnb. Inoltre, la società ha invitato le persone di tutto il mondo a sostenere la causa dei rifugiati ucraini, inserendo nel proprio sito web il link alla sezione per le donazioni. È importante precisare, però, che la decisione di prenotare gli alloggi in Ucraina è un’idea della community di Airbnb, secondo quanto affermato dalla società.

Infine ieri Airbnb ha anche annunciato la sospensione delle prenotazioni in Russia e Bielorussia, seguendo l’esempio di altre compagnie di viaggio, come Expedia e Priceline.