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L’artista siciliano che sta guidando il boom della crypto-arte

Se l’arte digitale vive un momento di grande espansione grazie al fenomeno degli Nft, c’è un italiano, in particolare, alla guida di questo boom. E’ il siciliano Matteo Mauro, nato a Catania ma trasferitosi a Londra poco più che maggiorenne: “Ho lasciato l’Italia per inseguire i miei sogni e progetti. Oggi mi sento un cittadino del mondo, che lo esplora e lo racconta con la sua arte”, spiega.

Crypto-arte: un mercato da 24,9 miliardi di dollari

Il segmento che ha scelto è quello della crypto-arte, corrente che sta rivoluzionando il mondo artistico attraendo creatività di tutti i tipi, il cui mercato ha raggiunto nel 2021 vendite per 24,9 miliardi di dollari. L’anno precedente, quando gli Nft d’autore stavano iniziavano a muovere i primi passi, ci si attestava su appena 94,9 milioni.

Mescolando un certo tempismo all’orgoglio di rappresentare nelle sue opere la bellezza e le tradizioni della sua Sicilia, Matteo Mauro ha saputo imporsi tra i protagonisti di questa evoluzione. Al punto che un suo Nft è passato da un valore di 500 dollari a uno di 35mila nel giro di appena un anno, con un incremento del 7mila%. Nelle sue opere non fungibili, Matteo Mauro, unico artista del settore ad aver partecipato a MiArt, la Fiera Arte Milano, osserva la realtà che lo circonda, ricercando metodi di espressione creativa e ricorrendo a diverse tecniche digitali di rappresentazione.

Il genere stilistico di Matteo Mauro 

Le sue linee, ordinate con un particolare algoritmo, creano un affascinante effetto luce-ombra. “La crypto-arte”, prosegue Matteo, classe ’92 e già presente in musei come il Meamdi Barcellona o il Songyang Museum Contemporary Art di Spring in Cina, “è l’arte che non si deposita fisicamente su un supporto materiale ma su uno virtuale. A livello concettuale è un nuovo modo di intendere e fruire l’arte, in primis digitale. Un’opera crypto rappresenta molto di più di una semplice tendenza di mercato, è una vera e propria rivoluzione del settore artistico. Raccoglie al suo interno vari generi stilistici ben distinti, quindi non è associabile a un movimento estetico unico”.

E in Italia? Un settore molto richiesto

In un solo anno, il mercato che vede protagonisti gli artisti Blue Chip (ovvero rappresentati dalle gallerie più importanti del settore, ndr) è cresciuto quasi del 300%, grazie al certificato a prova di manomissione, generato dalla blockchain, che afferma l’unicità dell’oggetto e lo collega a chi lo ha creato. In questo contesto, la crypto-arte italiana è particolarmente apprezzata e collezionata in tutto il mondo. Gli artisti nostrani sono molto richiesti perché riescono a conciliare un ambiente contemporaneo con un modo classico di fare arte. 

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