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Approccio ibrido e personalizzazione dei prodotti: così Mooney vuole rivoluzionare i pagamenti elettronici

Articolo tratto dal numero di maggio 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Interconnessi, fisici e digitali, orientati al consumatore e integrati con abitudini, esperienze d’uso, community e passioni degli utenti. Il futuro dei sistemi di pagamento lo racconta Salvatore Borgese, general manager commercial & banking services di Mooney, azienda nata a dicembre 2019 dall’unione tra SisalPay e Banca 5 – Gruppo Intesa Sanpaolo.

Mooney ha l’obiettivo di rendere servizi e operazioni di pagamento sempre più a portata di mano, conta una rete di oltre 45mila punti vendita (tra cui bar, tabaccherie ed edicole), oltre 20 milioni di clienti, 260 milioni di euro di transato e con il recente riconoscimento di Prodotto dell’Anno 2022, assegnato alla sua carta prepagata.

Già direttore generale di Banca 5, Borgese ha una lunga esperienza come manager nel settore bancario, dei sistemi di pagamento e membro di board di soggetti internazionali. Attualmente è anche docente del master in Innovazione digitale e fintech all’università Cattolica di Milano e membro del board Apsp e del CeTif divisione bancaria. Di recente, la società è stata oggetto di un’importante operazione siglata da Enel, attraverso Enel X, e Intesa Sanpaolo. Enel X e Banca 5 risulteranno titolari ciascuna di una partecipazione pari al 50% della società, al closing, previsto per l’estate, Enel X trasferirà al Gruppo Mooney la totalità delle sue attività nel settore dei servizi finanziari, creando così una joint fintech europea.

Quali sfide ha di fronte Mooney per il 2022, considerando anche l’operazione con Intesa ed Enel?

Il 2022 rappresenta per noi un anno di crescita, per ricavi, margini, portafoglio prodotti e numero di clienti, sia sulla rete di esercizi convenzionati sia per i consumatori diretti. Oltre agli obiettivi di crescita strutturale, il 2022 sarà un anno di transizione verso la nuova governance societaria. Il nuovo piano è ancora in fase di consolidamento ma oggettivamente i nuovi azionisti sono due tra le più grandi imprese italiane nel mondo e daranno un contributo significativo alla crescita della società anche in ambito internazionale. Continueremo nel percorso di rendere i nostri servizi sempre più fruibili secondo una prospettiva phygital che coniughi le esigenze di chi si reca presso i punti vendita convenzionati per svolgere le operazioni di pagamento con quelle di chi utilizza i canali digitali, rendendo alcune customer experience ibride tra i due canali, mantenendo i più elevati standard di sicurezza e le migliori caratteristiche in termini di comodità e convenienza.

Mooney ha lanciato diverse iniziative di co-branding con squadre di calcio e team sportivi come il VR46. Quali incentivi guidano queste iniziative?

Abbiamo unito due trend che riteniamo fondamentali per i prossimi anni: il tasso di crescita delle carte prepagate e il consumer trend legato alla personalizzazione. Le nostre carte di pagamento hanno avuto un importante tasso di crescita: sono dotate di Iban, possono essere considerate carte conto o conto light. La personalizzazione dei prodotti è un trend in crescita in molti settori e rappresenterà un elemento cruciale per le strategie future di customer acquisition. Quindi abbiamo deciso di diversificare la nostra offerta di carte prepagate aggiungendo una linea di business dedicata alle carte co-branded, legate a community, come le fan base di team sportivi, squadre di calcio o come quella di Valentino Rossi, la VR46, coniugando strumenti di pagamento digitali a un forte senso di appartenenza e grado spinto di personalizzazione. Le carte co-branded hanno a disposizione, oltre ad app dedicate per la gestione dei pagamenti, anche prodotti finanziari personalizzati (come insurance, loyalty etc.) e benefit associabili alle rispettive community con un intero ecosistema di vantaggi personalizzati intorno allo strumento di pagamento.

Il nostro Paese registra tassi piuttosto bassi di penetrazione di pagamenti elettronici e carte. Sta cambiando qualcosa?

Per l’osservatorio di Mooney, c’è una costante crescita di pagamenti cashless e servizi digitali, e riguarda sia la rete degli esercenti che i nostri consumatori. L’effetto pandemia ha consolidato nuovi comportamenti, come una maggiore adozione di strumenti di moneta elettronica. Ci sono infine evoluzioni legate all’educazione finanziaria e al Pnrr, che prevede importanti investimenti nella transizione digitale.

Come vede il futuro del banking in Italia?

Sicuramente un po’ tutti i comparti del banking vedranno il digitale come una costante. Vivremo sviluppi nei prodotti e nelle relazioni a seconda delle tipologie di clienti, di fabbisogno finanziario e di scopo progetto. Alcuni prodotti verranno veicolati con canali digitali più mass, e con minor esigenza di relazione umana. Più ci spingeremo verso prodotti strutturati, come mutui, crediti o attività in area finanza, più vedremo una connotazione importante nella relazione con il gestore, il private banker o advisor. Infine, intelligenza artificiale e predictive analysis saranno sempre più presenti sia nella relazione qualificata e specializzata con la clientela, sia nello sviluppo di nuovi prodotti orientati alle esigenze ed alla progettualità dei clienti.

Che tipo di servizi si aspettano le nuove generazioni?

I giovani desiderano servizi veloci e integrati, con una customer experience che permetta loro di arrivare a un obiettivo senza frizioni. Il pagamento, per loro, è un mezzo e non un fine, che consente di raggiungere traguardi e obiettivi diversi, come la pianificazione di un viaggio dove trovare una soluzione door to door che seppur con diversi mezzi di mobilità utilizzi un unico mezzo di pagamento. Il riconoscimento ricevuto con la carta Mooney testimonia come il nostro prodotto abbia incontrato soddisfazione dei consumatori più giovani, rendendoci fiduciosi nel futuro e consapevoli che la strada da noi intrapresa sia quella vincente.

Qual è l’insegnamento più importante per chi vuole affacciarsi al mondo fintech, come i suoi studenti, o giovani imprenditori?

Le realtà fintech puntano ad una customer experience coinvolgente e integrata che farà sempre più la differenza nella acquisizione di nuova clientela. Si riteneva che le istituzioni finanziarie e le società fintech fossero entità contrapposte e in competizione, ma il tempo ci ha insegnato che è possibile estrarre valore dalla loro integrazione. Fintech e operatori finanziari istituzionali attiveranno sinergie sia in termini di prodotto sia di competenze, al fine di generare valore verso il cliente finale. Le realtà fintech avvieranno partnership con operatori finanziari oppure loro stesse lo diverranno e, parallelamente istituzioni finanziarie guarderanno sempre più a business model fintech like.

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