Villa-Arconati
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Da Isola Madre a Villa Arconati: un viaggio dentro i migliori giardini italiani

Articolo tratto dal numero di giugno 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

I nostri giardini sono talmente unici da essere copiati in tutto il mondo. Creati, mantenuti e coltivati con passione dai proprietari e dai curatori, mostrano il rapporto intenso di natura e cultura. Sono “l’essenza del paradiso”, sottotitolo dell’ultima opera firmata da Franco Maria Ricci.

STRESA • Isola Madre

Isola -Madre
Isola Madre
Ph. Dario Fusaro

A rendere unica questa oasi è il lussureggiante giardino che ospita specie vegetali rare ed esotiche, provenienti dalle più diverse latitudini, a dimostrazione dell’interesse nei secoli della famiglia Borromeo per la botanica. Inizialmente frutteto, poi uliveto e ancora agrumeto, ai primi dell’800 assunse l’attuale aspetto di parco all’inglese. Esperti giardinieri e botanici, aiutati dal clima mite, hanno integrato le collezioni con nuove specie, offrendo al visitatore fioriture continue ed esuberanti.

Fra tutte, imperdibili quelle primaverili di rododendri, camelie, azalee, magnolie. Tra quelle estive, la bougainvillea e la millettia japonica. Non mancano tappeti multicolori, pergolati di glicini e ninfee. Simbolo dell’isola è il magnifico, secolare, esemplare di Cipresso del Kashmir, divelto da una tromba d’aria nel 2006 e oggi, miracolo della natura, di nuovo rifiorito. Dal 2002 il giardino fa parte, insieme con quello dell’Isola Bella, del prestigioso circuito inglese della Royal Horticultural Society.

LAINATE – Villa Visconti Borromeo Litta

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Villa Visconti Borromeo

Ideatore del complesso, alle porte di Milano, il conte Pirro I Visconti Borromeo che, nel 1585, abbellì i suoi possedimenti agricoli sul modello delle ville toscane. Singolare figura di mecenate, si avvalse della collaborazione dei migliori artisti, tra cui l’architetto Martino Bassi, gli scultori Francesco Brambilla il Giovane e Marco Antonio Prestinari, i pittori Camillo Procaccini e Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone.

Dopo diversi passaggi di proprietà, nel 1970 il Comune di Lainate ha acquistato la villa, che vanta splendidi giardini all’italiana, con le settecentesche fontane di Galatea e del Nettuno e il parco con 820 alberi di 56 specie. Una sorpresa è il Ninfeo, noto come “Palazzo delle Acque”, luogo di frescura di grande suggestione, che per la ricchezza di decorazioni e giochi d’acqua è considerato l’esempio più significativo dell’Italia settentrionale.

CASTELLAZZO DI BOLLATE – Villa Arconati

Villa-Arconati
Ph. Dario Fusaro

Tra le più maestose residenze di delizia di Milano, nel Parco delle Groane, la Villa e il giardino hanno preso nuova vita grazie alla Fondazione Augusto Rancilio. Riconosciuti già nel Settecento tra i più sontuosi giardini storici lombardi grazie alle incisioni di Marc’Antonio Dal Re, offrono oggi la possibilità di rivivere le atmosfere passate con ombrosi viali alberati, specchi d’acqua rinfrescanti e sculture.

Tra i tesori, il magnifico Teatro di Diana con i giochi d’acqua restaurati, la Fontana del Delfino, il Teatro di Andromeda, il labirinto di carpini e il Parterre alla francese, da poco restaurato su progetto di Prr Architetti, con il recupero di un disegno originale, reinterpretato in chiave contemporanea.

TIVOLI – Villa D’Este

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Villa d’Este – Tivoli
Ph: Alexander Ramsay

Villa d’Este: capolavoro nell’arte dei giardini e patrimonio dell’umanità Unesco dal 2001, con la sua impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche è un modello emulato nei giardini europei manieristi e barocchi. Un prestigio dovuto anche al contesto paesaggistico, artistico e storico di Tivoli, con rovine come Villa Adriana e un territorio affascinante di forre, caverne e cascate.

Il cardinale Ippolito II d’Este, governatore dal 1550, fece qui rivivere i fasti delle corti di Ferrara, Roma e Fontainebleau, coltivando la magnificenza di Villa Adriana. Il progetto del pittore-archeologo-architetto Pirro Ligorio si chiarì dopo il 1560 e venne poi realizzato dall’architetto di corte Alberto Galvani. Dalla fine della Prima Guerra Mondiale, la villa è proprietà dello Stato italiano.

BAGNAIA – Villa Lante

Villa-Lante
Ph. Dario Fusaro

Ideata come residenza estiva dei vescovi di Viterbo e realizzata tra il XVI e XVII secolo per volere del cardinale Raffaele Riario, la villa si trova a sud del borgo medioevale di Bagnaia, alle pendici dei monti Cimini. Il parco è annesso solo in piccola parte alla villa e originariamente era destinato ad attività venatoria e al riposo. Nel 1566 il cardinale De Gambara, affascinato dal luogo, commissionò al celebre architetto Jacopo Barozzi, detto il Vignola, un progetto che desse concretezza e originalità.

Tra il parco e il giardino formale si formò così un rapporto tematico, costituito da numerose fontane con elementi scolpiti in peperino e sedili distribuiti lungo i 18 ettari, per gratificare la sosta durante le passeggiate. Il giardino formale è delimitato dal muro di cinta che costeggia la strada romana e, verso il parco, da muri di terrazzamento. Alla sommità della Grotta del Diluvio, circondata da alte siepi di bosso, si trova la fontana dei Delfini. Il parterre è dominato al centro da una grande fontana quadrata, contornata da aiuole di bosso che, oltre a disegnare fantasiose forme geometriche, è modellato a mo’ di vasca.

FORIO D’ISCHIA – Giardini La Mortella

Giardini-La Mortella
Ph. Dmitri Tereshchenko

Un capolavoro paesaggistico e botanico contemporaneo, creato e curato da Susana, moglie di William Walton, uno dei più importanti musicisti inglesi del Novecento. Progettata in parte da Russell Page, La Mortella occupa un’area di 2ettari divisa in due zone, giardino a valle e giardino superiore, con più di tremila specie di piante. L’ambiente è arricchito da fontane e corsi d’acqua per specie acquatiche come papiro, loto e ninfee tropicali. Le collezioni comprendono piante originarie di diversi paesi, felci arboree dal continente australiano, protee e aloe dal Sudafrica, yucche e agavi dal Messico, e poi magnolie, camelie, bauhinie, palme, cicadacee.

Tra le rarità botaniche, la Spathodea campanulata dall’Africa tropicale, la Puya berteroniana dal Cile, la Dracaena draco dalle Canarie, la Chorisia speciosa e Jacaranda mimosifolia dall’Argentina… Nella serra
vengono coltivate la gigantesca ninfea brasiliana Victoria amazonica e il rarissimo rampicante filippino Strongylodon macrobotrys, con fiori verde giada.

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