Cristiano Boscato
Tech

La comunicazione istantanea nei processi aziendali: l’azienda che aiuta le imprese a migliorare la produttività con il digital

Articolo tratto dal numero di ottobre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Immaginate se esistesse un unico luogo per avere tutto ciò che serve ai lavoratori per raggiungere gli obiettivi: conversazioni, attività, documenti e flusso di lavoro. Il tutto in modo semplice da creare e da gestire. Questo posto esiste già: è Interacta, piattaforma nata dall’esperienza di Injenia, azienda che realizza progetti di trasformazione digitale ad alto tasso innovativo per migliorare le condizioni lavorative delle imprese.

Interacta è una delle tante forme dell’innovazione di Injenia. È semplice da usare e aiuta le imprese a migliorare la produttività attraverso la comunicazione. L’obiettivo è quello di creare l’organizzazione del futuro, in cui i lavoratori possano trovarsi nelle migliori condizioni e trovare il proprio posto.

Interacta è una piattaforma rapida e intuitiva, che permette di ottimizzare il tempo rendendo i processi più fluidi. Consente di creare elenchi di cose da fare, assegnare attività, richiedere feedback ai colleghi e impostare le scadenze. “Dedicati solo a raggiungere il tuo obiettivo”, si legge sul sito della piattaforma. “Interacta pensa al resto”.

A spiegare l’idea alla base della piattaforma e i suoi sviluppi è Cristiano Boscato, vicepresidente di Injenia e membro del consiglio direttivo dal 2010. È grazie alla sua capacità di coniugare competenze umanistiche e innovazione tecnologica che Boscato sta tentando di promuovere un cambiamento culturale nel lavoro.

Come nasce Interacta?

Nasce dall’esperienza di Injenia, azienda che fa innovazione da sempre. Nel 2009 già parlavamo di concetti come cloud e sharing: ora sono cose accettate, ma all’epoca erano ‘porte in faccia’. Abbiamo cominciato a fare machine learning nel 2015, a ragionare su come le aziende dovevano ridisegnare se stesse attorno all’analisi dei dati. Abbiamo sempre cercato di capire quali fossero le innovazioni migliori per le aziende e per il business. Ci siamo sempre posti come una società che cercava di fare incontrare esigenze aziendali e innovazione, quella concreta e non fine a se stessa. Secondo diverse classifiche autorevoli, tra il 2014 e 2020 siamo stati una delle dieci aziende di tecnologia a più alto tasso di crescita di fatturato in Italia.

Interacta è una delle più recenti  forme dell’innovazione.

Interacta è la forma dell’innovazione più semplice da usare, ma una delle più difficili da spiegare. Parte dal concetto di interazione naturale. In questi anni abbiamo assistito a un grande esperimento di comunicazione sociale, dovuto ai social e a WhatsApp, che ci hanno fatto vedere che le persone comunicano e migliorano la loro conoscenza attraverso una comunicazione più immediata e semplice possibile. La comunicazione per noi è la chiave di una buona gestione aziendale, perché muove la cultura dell’azienda e fa crescere e formare le persone. Abbiamo detto: ‘Usiamo questo tipo di comunicazione e rendiamolo efficace inserendo i processi aziendali’. È come avere WhatsApp per gestire i processi aziendali. Con il Covid questa cosa è esplosa, perché nelle aziende, se viene meno la fisicità, questi strumenti diventano importanti.

Tra i vostri obiettivi principali c’è quello di mettere le persone al centro.

A questo aspetto diamo molta importanza. Sono finiti i tempi in cui le persone lavoravano solo per comprare da mangiare o garantirsi uno status. Le nuove generazioni vedono il lavoro come un mezzo per affermare se stessi e trovare uno scopo nel mondo. Le persone felici e soddisfatte collaborano e lavorano meglio. In un mondo così veloce non esiste più il concetto dell’uomo solo al comando e per questo crediamo e lavoriamo per affermare l’idea di intelligenza collettiva (o collaborativa). L’insieme di tutto ciò viene tenuto insieme da un software come Interacta.

Un po’ come un alveare.

Come esempio, nel mio libro In una notte d’estate ho visto il futuro (FrancoAngeli editore), ho usato la danza delle api, che segnalano la presenza di cibo e altrimenti morirebbero di fame. Lo stesso avviene nel lavoro: se inseriamo elementi tossici, l’azienda non sopravvive. A proposito di api, abbiamo lanciato anche il progetto Bee Interacta, l’iniziativa che tutela e supporta le api con l’adozione di un alveare. Abbiamo scelto di salvaguardare 60mila esemplari e la loro produzione di miele, grazie all’aiuto di un’esperta apicoltrice che ci renderà partecipi dei progressi e dei risultati raggiunti. Di tutti gli insetti impollinatori esistenti, circa il 75% è costituito da specie di api: il loro ruolo nel funzionamento di ogni ecosistema è cruciale, poiché l’impollinazione regola il processo di riproduzione delle piante selvatiche e delle culture di cui ci nutriamo. Un’arnia è un simbolo di ogni impresa le cui persone collaborano per raggiungere obiettivi comuni.

Quali grandi aziende si sono affidate a Interacta?

Tra le aziende che hanno testimoniato il successo di Interacta ci sono Barilla, che ha visto ridurre i tempi di manutenzione del 50%, e Lavazza, che ha visto le attività di analisi ridotte da tre settimane a una. Alcune aziende hanno migliorato le vendite del 20% grazie alla formazione dei commerciali. Le aziende hanno adottato Interacta inizialmente per un solo processo, ma a un certo punto le esigenze erano uguali per tutte le aree aziendali: finance, commerciale, fabbrica, utility. Tutti abbiamo bisogno di questo tipo di comunicazione. Anche i risultati economici ci dicono che sta andando bene: a giugno abbiamo fatto il 20% in più del venduto dell’anno scorso. La prossima sfida è arrivare alle pmi.

Quali altri progetti avete per Interacta?

Stiamo pensando di aggiungere sempre più aspetti legati all’intelligenza artificiale, trasformando Interacta in un assistente delle persone in azienda. Vogliamo trasformare la conoscenza dell’azienda in un patrimonio collettivo. Parliamo infatti di memoria dell’azienda, perché gli errori non vanno ripetuti, ma vanno usati per crescere.

Queste idee sono contenute, in chiave narrativa, anche nel suo ultimo libro.

Sì, in In una notte d’estate ho visto il futuro racconto un viaggio in Sicilia. La Sicilia ha tre promontori, che nel libro diventano Cultura, Tecnologia e Persone. Nel racconto mi sposto tra questi promontori e voglio rappresentare il viaggio che ogni manager dovrebbe tenere in mente per migliorare la propria azienda. La cultura è tutto per un’azienda e deve permeare tutti. La tecnologia – penso per esempio al cloud o al machine learning – è quell’elemento in cui, secondo noi, il centro è la persona e non la macchina. Nella parte dedicata alle persone parlo invece di come un manager dovrebbe gestire un’azienda e di come creare un equilibrio dinamico al suo interno sia fondamentale per permettere a tutti di trovare le migliori condizioni per esprimersi. È in questa parte che si spiega come sarà strutturata l’organizzazione del futuro: un organismo pensante, in cui i neuroni sono i team di lavoro e le sinapsi le connessioni.

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