Lifestyle

L’immaginario pop art di Enrico Dicò arriva da dicembre anche a Milano

A partire dal 1 dicembre le opere di Enrico Dicò, icona internazionale della pop art amato dalle star di Hollywood, arrivano per la prima volta a Milano in una galleria temporanea, aperta al pubblico e visitabile fino al 31 dicembre in Corso Garibaldi, angolo Via Palermo. Le sue opere hanno fatto il giro del mondo, da Roma passando per Miami e Dubai, fino a essere protagoniste nelle case e nelle collezioni private di tante star di Hollywood.

La tecnica di Dicò è fondata sull’accostamento tra stampe, materiali rinvenuti dai contesti urbani ed elementi appartenenti a icone mondiali dell’immaginario neo-pop, da Gandhi a Popeye, fino a Marilyn Monroe, David Bowie e Albert Einstein, con la particolare tecnica di combustione di lastre di plexiglas adattate sull’opera e l’inserimento di luci a led, in grado di comporre un effetto unico e dinamico di immagini, luci e corrosioni materiche.

Negli anni è arrivata anche l’affermazione tra i collezionisti e le star: le opere di Dicò sono infatti nelle case e all’interno di collezioni private di personaggi del calibro di Morgan Freeman, Dustin Hoffman, Lionel Richie, Sylvester Stallone, Penelope Cruz, Javier Bardem, Keanu Reeves. Finanche Papa Francesco ha ricevuto pubblicamente in Piazza San Pietro un’opera di Dicò, direttamente dalle mani dell’artista, con un’interpretazione del Cristo.

    Un'opera di Enrico Dicò
    Un'opera di Enrico Dicò
    Un'opera di Enrico Dicò
    Un'opera di Enrico Dicò
    Enrico Dicò e Papa Francesco
    Un'opera di Enrico Dicò
    Un'opera di Enrico Dicò
    Enrico Dicò e Sylvester Stallone
    Un'opera di Enrico Dicò

Così, negli ultimi anni, la galleria permanente a piazza de Ricci a Roma è diventata un punto di riferimento della pop art e una delle mete di quel turismo alla ricerca di opere uniche nel loro genere. L’utilizzo di un elemento come il fuoco nell’arte ha radici profonde nel secolo scorso, attraverso le opere di maestri come Alberto Burri, Andy Warhol e Yves Klein, punti di riferimento d’ispirazione per Dicò, che tuttavia utilizza la fiamma al posto del pennello con uno spirito diverso.

Vittorio Sgarbi, una delle voci più autorevoli in tema di critica d’arte in Italia, descrivendo Dicò ha spiegato come l’artista romano “da una parte, rivela una concezione pragmatica dell’arte, per cui quello che conta è l’oggetto che riesci a elaborare, non ciò che agiti attorno a esso, dall’altra conferisce all’atto della bruciatura una connotazione che, pur esente da afflato mistico, è comunque di natura materiale, di spiritualità aggiunta, sovrapposta, verrebbe da dire, aumentata, trasferendo nell’oggetto, così modificato, un’impronta indissolubile della propria personalità”.

Per la speciale inaugurazione del 1 dicembre, oltre a ospiti speciali è prevista la presenza dell’artista, che si esibirà in una live performance con il fuoco del tutto inedita. Per tutto il mese di dicembre sarà possibile immergersi tra le luci e i colori delle opere, che è possibile acquistare all’interno della galleria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .