L&S Lighting Intelligence
Forbes Italia

Sostenibilità e gestione della forza lavoro: come L&S Lighting Intelligence cambia l’arte di fare luce

“Vogliamo far risplendere i progetti dei clienti con soluzioni di luce dedicate, perfezionando la qualità e l’effetto della luce sugli oggetti, per esaltarne l’esperienza visiva ed emozionale”. Così Gabriele Bruna, chief operating officer di L&S Lighting Intelligence, descrive la missione del gruppo multinazionale di soluzioni di illuminazione e sistemi led integrati per il settore dell’arredamento, del retail e del design.

Acquisita tre anni fa dal fondo di private equity Clessidra, L&S oggi sta cambiando pelle. Come tante aziende, è chiamata non solo a restare al passo con lo sviluppo tecnologico, ma anche a rivedere i suoi processi e le modalità di lavoro. Una trasformazione che ha scelto di affrontare con l’adozione di una piattaforma di workforce management, ovvero di gestione della forza lavoro.

Di che cosa si occupa L&S Lighting Intelligence?
L&S è un’azienda che si è data la missione di condividere il sogno di rendere il mondo migliore attraverso le emozioni, accogliendo e concretizzando ogni sfida con entusiasmo, orgogliosi di creare valore con progetti di luce. Siamo il partner strategico che affianca il cliente dalla fase progettuale del nuovo prodotto alla produzione di serie. Offriamo ai partner soluzioni sempre più complete, su misura e di valore, anticipando le tendenze di settore e rafforzando l’identità di L&S, aiutandoli a distinguersi in mercati sempre più competitivi e complessi.

Cosa state facendo in ottica 4.0 per migliorare efficienza, usabilità e controllo dei dati?
L&S è caratterizzata da un footprint internazionale, con una presenza diretta nei mercati chiave per l’industria dell’illuminazione. Il nostro è un gruppo di cinque aziende collocate in diverse aree geografiche che hanno storicamente lavorato sui rispettivi mercati locali. Con l’acquisizione del gruppo da parte del fondo di private equity Clessidra, avvenuta tre anni fa, una delle fasi legate al processo di managerializzazione è stata proprio quella della digitalizzazione, per poter gestire rapidamente informazioni da tutti i siti e vederli sia come singola entità, sia armonizzati a livello di gruppo, come punto di partenza per prendere decisioni per lo sviluppo aziendale. Nello specifico, si è partiti dalla mappa dei processi e dalle informazioni necessarie alla gestione aziendale, per poi poterle riversare in un sistema di business intelligence da cui visualizzare cruscotti specifici di monitoraggio, disponibili per tutte le linee di comando aziendale. Oltre alla realizzazione di un sistema di monitoraggio, si sta lavorando sul mantenimento della qualità del dato per garantirne una sua usabilità.

Quali sono le tappe di questo percorso?
Questo percorso prevede l’implementazione di sistemi di pianificazione finita (Aps) e di controllo della produzione (Mes) per poter vedere in tempo reale l’andamento della produzione e intraprendere azioni correttive in tempi brevi, anche coinvolgendo l’aspetto della manutenzione preventiva. Quando parliamo di produzione ci si focalizza su sistemi di pianificazione e relativo controllo, ma lo stesso approccio si sta portando avanti nel mondo logistico, con la rivisitazione del sistema di gestione del magazzino (Wms) per l’ottimizzazione delle attività di inbound/outbound e picking, oltre agli strumenti di prelievo sempre più iterativi con la persona e quindi meno legati al supporto cartaceo. Abbiamo parlato di software per la gestione della produzione, ma la produzione è fatta soprattutto di persone. Per garantire che anche questo aspetto fosse affrontato correttamente, tenendo conto delle caratteristiche di ognuno, abbiamo deciso di dotarci anche in questo caso di un software specifico per la loro gestione (Awms).

Da quali necessità nasce la scelta di adottare un software per la pianificazione e la gestione della forza lavoro?
La pianificazione delle risorse, la matrice delle competenze e, di conseguenza, la polivalenza nelle diverse mansioni, le limitazioni fisiche degli operatori e i rischi associati alle mansioni sono senza ombra di dubbio aspetti di cui si tiene conto in L&S, ma le informazioni erano di difficile accesso, in quanto presenti su diversi software e file. La necessità di un software per la pianificazione e la gestione della forza lavoro nasce dall’esigenza di avere tutte le informazioni in un ambiente unico e integrato, facile e veloce da aggiornare e consultare per tutti gli utilizzatori, dal capo reparto al responsabile di stabilimento.

Che importanza rivestono le persone nei cambiamenti di processo che avete affrontato?
La digital transformation e il change management vanno di pari passo. In tutti i processi di change management le persone ricoprono un ruolo fondamentale, perché introdurre nuove tecnologie senza coinvolgere il personale nel cambiamento e nella trasformazione delle abitudini significa rischiare di sprecare tempo e soldi. Ricordiamoci sempre che le evoluzioni devono partire dalle necessità delle persone. Si cercano nuovi modi di lavorare, si prendono in considerazione nuove metodologie per ingaggiare le persone, si punta a utilizzare sempre di più e in maniera efficace la tecnologia, creandone una cultura digitale condivisa, da cui nascono anche nuovi e diversi modelli di leadership. L’obiettivo finale è quello di creare condivisione, vicinanza, empatia e collaborazione.

Le tecnologie digitali hanno accelerato anche il cambiamento dei modelli di lavoro in fabbrica. Come cambieranno i processi di pianificazione con l’adozione di una piattaforma di workforce management?
I processi di pianificazione non cambieranno, ma la gestione degli operatori potrà avvenire senza margini di errore, o quantomeno limitandoli al minimo. Il personale verrà infatti assegnato alla mansione considerando competenze, limitazioni, corsi specifici svolti e qualsiasi altra tipologia di competenza necessaria. L’adozione di una piattaforma di workforce management permette di passare da una consuntivazione a posteriori del grado di competenza acquisito a una mappatura puntuale e giornaliera, con elevato livello di dettaglio per famiglia di prodotto. Attraverso un controllo incrociato delle performance delle diverse aree produttive e gli operatori assegnati, si potranno effettuare delle gap analysis del personale, da cui definire piani formativi specifici in base al ruolo e alla mansione, oltre che rivedere processi per migliorarne le postazioni di lavoro, l’ergonomia e ottenere così un incremento dell’efficienza. Diventando sempre più fondamentale avere del personale operativo polivalente, grazie a un software di workforce management, è possibile pianificare al meglio ferie e permessi considerando la fabbrica nella sua interezza e non solo i singoli reparti. Un effetto secondario, ma non trascurabile, grazie alla visione globale della popolazione operativa, è poi il miglioramento del dialogo tra i team leader.

Quali benefici vi aspettate di ottenere dall’implementazione di un software per la pianificazione del personale?
La nostra è una produzione molto frammentata: gestiamo in media 500 ordini di produzione giornalieri in mix model. Con Awms i team leader saranno supportati nelle decisioni quotidiane dalla matrice delle competenze, che tiene conto delle attività assegnate agli operatori, monitorando gli avanzamenti di competenza: traccia il training iniziale e le certificazioni specifiche, qualora necessarie, in modo digitale. Awms ci permetterà di assegnare gli addetti alle postazioni di lavoro in base alle loro disponibilità, reagendo tempestivamente alle assenze non pianificate e alle eventuali limitazioni fisiche.

Parliamo di sostenibilità: perché questa è un asset e un valore imprescindibile per la sua azienda?
Produciamo sistemi di luce che si integrano negli arredi per dare emozioni e favorire il benessere dei gesti quotidiani delle persone. Per proseguire in questa visione, stiamo strutturando un modello di economia circolare che guidi il nostro pensiero progettuale futuro, da costruire mattone su mattone, partendo da una gestione sempre più consapevole delle risorse a disposizione. Come gruppo siamo chiamati ad affrontare con responsabilità le tematiche legate all’ambiente e al cambiamento climatico, preoccupazioni che riguardano la nostra generazione e, soprattutto, le generazioni future.

Quali azioni concrete avete compiuto?
Abbiamo intrapreso un percorso strategico per implementare processi e attività in tal senso, supportati da varie partnership che mirano a portare avanti una politica esg all’interno del gruppo ed avvicinarsi ai principi della B Corp, a implementare un bilancio di sostenibilità, a continuare la ricerca di materie prime e materiali con componente riciclata sempre maggiore, anche per il packaging, che possano contribuire al circolo virtuoso sostenibile. A livello di stabilimento, poi, la scelta di installare i pannelli fotovoltaici ci permette oggi di avere reparti produttivi che utilizzano solo energia autoprodotta da fonti rinnovabili. Acquistiamo energia elettrica garantita rinnovabile o certificati di origine garantita (Go). In parallelo, stiamo portando avanti la certificazione ISO 14001 dei nostri siti produttivi, già ottenuta nelle nostre sedi in Italia e Germania. A livello di prodotto ci siamo focalizzati sul miglioramento del prodotto core del gruppo: lo sviluppo della nuova generazione di strip Led ad alta efficienza che permette un risparmio di energia fino al 50% circa rispetto alla generazione precedente e ha portato miglioramenti in termini di design, di progettazione della struttura della strip Led e di packaging completamento in cartone riciclato. Adottiamo processi di open innovation all’interno dei team, in particolare con gli studenti della facoltà di ingegneria di Padova, per dare spazio ai giovani, dando la possibilità di entrare in azienda per fare esperienza, oltre che coinvolgendo le università su temi specifici da sviluppare insieme. Ad esempio: ridisegnare le postazioni di lavoro e il processo produttivo in ottica digitale per migliorare efficienza, usabilità e controllo dei dati. Questa formazione ed esperienza ha permesso di migliorare la gestione della componentistica e di ridurne l’utilizzo.

Come vi ponete rispetto al territorio in cui operate?
Promuoviamo l’impegno di responsabilità sociale verso il territorio e le comunità di stakeholder, consolidando due direttrici strategiche: da un lato l’approccio al design sistemico, con una collaborazione sempre più stretta con dell’Università Isia di product design di Roma e Pordenone, uno stakeholder di eccellenza in ambito design, education e comunicazione. Obiettivo è creare un forte legame tra didattica, sperimentazione, formazione avanzata e dare sostegno alla ricerca e all’innovazione in L&S, dando un segno tangibile e virtuoso di esempio di collaborazione tra pubblico e privato, istituzioni e territorio, per sostenere anche la crescente domanda di alta formazione specializzata nel settore del made in Italy e del design; dall’altro la creazione di un’area experience presso il nostro headquarter. Un luogo dedicato all’incontro e alla generazione di sapere, in continua evoluzione per coltivare e alimentare la conoscenza di L&S, di come sviluppiamo nuove idee di prodotto e di come ‘facciamo luce’.

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