Marco Muratori
Business

Come le piattaforme di workforce management stanno trasformando la vita in fabbrica

“Un tempo per la gestione del lavoro si usava una grande lavagna su cui si spostavano i cartellini con i nomi delle persone da una linea all’altra, in base al piano di produzione. Era un processo macchinoso, in cui si perdeva molto tempo per capire se il dipendente aveva la formazione adeguata per lavorare a un certo impianto. Adesso tutto questo viene gestito da un software che conosce la formazione della persona, le sue predisposizioni fisiche, le ferie, i permessi, i turni”. Marco Muratori, plant manager di Nestlé, riassume così la trasformazione portata nelle fabbriche dalle piattaforme di workforce management, ovvero di gestione della forza lavoro. “Quando si possiedono queste informazioni”, prosegue Muratori, “il tecnico di reparto deve solo mantenere aggiornato il database, in modo che il sistema possa sempre fornire la proposta migliore”.

Come sono cambiati i tempi e i processi di produzione da quando avete adottato una piattaforma di workforce management?
I tempi si sono accorciati e possiamo essere sempre più efficienti. Possiamo spendere il tempo risparmiato, per esempio, per aumentare le competenze degli operatori e delle operatrici e migliorare i processi produttivi. In altre parole, abbiamo ridotto il tempo dedicato ad attività che danno poco valore aggiunto e lo abbiamo destinato ad attività di grande valore aggiunto.

Quanto è importante la trasformazione digitale per un’azienda come la vostra?
È fondamentale, e credo lo sia in tutti i settori. Avere a disposizione dati puntuali sulla linea e gestire tutto attraverso un’app permette di essere veloci nel prendere le decisioni più corrette. Non si tratta solo di raccogliere tanti dati: è fondamentale avere le informazioni giuste, per dare modo all’operatore di interagire con la macchina.

Quali benefici comporta l’uso di una piattaforma di workforce management?
Prima si faceva tutto manualmente, in base all’esperienza di chi organizzava il lavoro. Adesso abbiamo uno strumento standard che molti possono utilizzare. In questo modo siamo veloci, abbiamo le informazioni utili e possiamo gestire tutto tramite uno smartphone. La piattaforma che usiamo si chiama Awms e ci permette di capire com’è composta, in termini di competenze, la nostra forza lavoro, di pianificare la formazione. Insomma, di trovare soluzioni che prima sarebbero state impossibili.

La tecnologia può anche dare valore alle persone?
In passato le persone si dedicavano soprattutto ad attività manuali. Adesso, grazie alla tecnologia, acquisiscono sempre più competenze, conoscono meglio il processo produttivo e hanno a disposizione tutti i dati per migliorare la sicurezza, la qualità e la competitività della fabbrica.

Quali sono le sfide quotidiane che il responsabile di uno stabilimento deve affrontare? E come le risolve?
Le sfide più importanti sono quelle di essere sempre al passo con in tempi, formare e fornire gli strumenti adeguati per essere competitivi. Le persone sono la chiave per raggiungere gli obiettivi e la digitalizzazione è uno strumento importante per aumentare il coinvolgimento e le competenze in fabbrica. Più saremo veloci ed efficaci, prima raggiungeremo traguardi ambiziosi.

Secondo lei, perché nel vostro settore c’è poca consapevolezza dell’importanza di strumenti che automatizzano la gestione della forza lavoro? È la paura o una mancanza di cultura?
Le grandi aziende hanno chiaro che ottimizzare l’organizzazione del lavoro è un grande valore aggiunto. Mancava solo un sistema centralizzato. Società come le nostra hanno le capacità per fare da pionieri di questa automazione e rendere lo strumento sempre più efficace e facile da usare. Nei prossimi anni queste piattaforme saranno presenti in tutte le aziende.

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