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Ologrammi e realtà aumentata: com’è il nuovo retail all’insegna delle intelligenze artificiali

di Stefania Di Pietro

Entusiasmante, interattivo, ipertecnologico. Poco importa se reale o virtuale, se fisico o a distanza: lo shopping del futuro è quello nel metaverso, fatto di ologrammi e realtà aumentata. Presente già da qualche anno negli States, adesso anche in Europa tutti gli occhi sono puntati sul retail di ultima generazione, che fonde in modo dirompente i contenuti virtuali con le esperienze reali, conducendo la clientela in negozi online o store fisici. Così l’universo del commercio elettronico muta quella “e”, divenendo i-Commerce e richiamando all’interno di quella vocale le intelligenze artificiali, l’interattività e la virtualizzazione degli acquisti.

La nuova frontiera dell’i-commerce

Dai prodotti per l’arredamento alle scarpe, gli oggetti perdono il carattere statico e si trasformano in immagini fluttuanti e animate: sarà sufficiente aprire la barra di Google Search per scoprire i diversi brand che appoggiano queste nuove modalità di acquisto.

A fare da apripista è l’azienda Mountain View, ideatrice di un progetto di realtà aumentata già proposta a noti marchi di sneakers come Saucony, Vans, Sperry e Merrell. Dopo una rapida ricerca online, l’immagine in 3d delle scarpe preferite viene visualizzata sullo schermo del proprio smartphone e l’utente potrà anche vederle poggiate sul pavimento con la possibilità di ruotarle, ingrandirle e osservarle in ogni minimo particolare.

Inoltre, dalla vetrina virtuale carica di offerte si potrà scegliere un modello, puntare la fotocamera verso i propri piedi e indossare l’ologramma delle scarpe prescelte prima di procedere all’acquisto. Le sneakers in try on virtuale sono già state messe sul mercato da Wanna Kicks, uno store digitale che comprende sia brand tradizionali sia altri di lusso.

“Un elemento da non sottovalutare se si pensa ad un futuro dello shopping legato all’aspetto sensoriale. Stimolare i sensi dei clienti influenza le loro decisioni d’acquisto”, conferma Mario Davalli, country manager per il Sud Europa di Cegid, piattaforma globale dedicata al commercio.

    M-Cube
    M-cube per Dolce e Gabbana
    M-Cube
    M-Cube ologrammi

Come funziona lo shopping olografico

La tecnologia punta a migliorare le vendite al dettaglio e l’idea proposta da M-Cube, azienda specializzata in soluzioni digitali, prevede una lista di strategie per aiutare gli esercenti in un mondo dove ormai si è spinti ad acquistare qualunque oggetto tramite il web. In pratica, lo shopping olografico permetterà alla gente di avere sott’occhio il prodotto preferito qualora non sia presente fisicamente in negozio e ad accogliere con un sorriso i clienti sarà anche l’ologramma del commesso che cercherà il prodotto in magazzino e annuncerà promozioni, eventi e iniziative.

E ancora visite a negozi monomarca e partecipazioni a sfilate di moda interamente virtuali: il primo a pensarci è stato Nike con la sua “Nikeland” in cui i clienti virtuali, circa 7 milioni di persone da 224 paesi, sono accolti dall’avatar di James LeBron. Sulla stessa linea si muove Gucci con la realizzazione della sua “Gucci Garden Experience”.

Il metaverso diventa quindi un’occasione per trasformare il retail in i-commerce globale. Ma non sarà la semplice replica di un negozio fisico all’interno di mondi virtuali, bensì un canale di distribuzione completamente nuovo e dotato di proprie regole. Ciò permetterà ai consumatori di esplorare anche quelle vetrine poco conosciute che riusciranno a creare uno spazio alternativo, parlando questa nuova lingua e offrendo ai clienti esperienze diverse.

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Il focus del retail sposta dunque il suo interesse dal comune sistema tangibile a quello totalmente immersivo. “La realtà aumentata sta diventando una leva critica nel supportare le imprese a raggiungere i propri clienti, a connettersi con nuove modalità che rispondano meglio alle loro esigenze”, commenta Claire Valoti, vicepresidente Emea di Snap. “Industrie quali beauty, lusso e moda hanno iniziato a utilizzare la realtà aumentata come uno strumento importante per rendere possibile la visualizzazione dei prodotti da remoto. Un modello di shopping più consapevole e sostenibile”.

    Kinomo Hypervsn 3D
    Hypervsn vetrina digitale
    Hypervsn display olografico
    Hypervsn commessa virtuale
    Hypervsn hologram

L’azienda inglese Kino-mo batte davvero tutti con gli Hypervsn, le immagini realistiche di acquisti che fluttuano a mezz’aria sopra le nostre teste. Il primo display è stato creato all’interno delle ruote di una bicicletta e funziona come un’elica a quattro pale su cui sono posizionati numerosi led. All’interno di ciascuno si trova un microprocessore che permette di illuminarli e grazie alla rotazione ad alta velocità, le pale scompaiono alla vista lasciando apparire le immagini olografiche.

Gli Hypervsn, collegandosi in cloud, recuperano i contenuti da proiettare, mostrandoli sotto forma di ologrammi sospesi altamente suggestivi, tridimensionali e senza l’ausilio di visori. Un retail che riesce ad andare oltre se stesso e ad essere qualcosa di meglio di un noioso e statico catalogo di prodotti e descrizioni.

Il beauty sperimenta la realtà aumentata

La funzionalità AR raggiunge anche il settore beauty con librerie di oltre 150 immagini che aiutano nella scelta dei cosmetici, guidando nella loro applicazione digitale sui vari modelli disponibili, simulandone al tempo stesso tonalità di pelle, forma del volto, età e caratteristiche somatiche.

Attivando poi la funzione Live View, disponibile su Maps per Android e iOS, sarà anche possibile trovare istantaneamente la posizione dei negozi in realtà aumentata, vistando le fashion metropoli più importanti del mondo, come Londra, New York, Parigi e Tokyo. Così dopo aver fatto tap sull’icona della fotocamera nella barra di ricerca, le indicazioni appariranno sovrapposte all’immagine del mondo reale.

Ma l’universo parallelo ha trovato oggi come accattivante applicazione anche il gaming, trasformando il mondo del fashion in un gioco di realtà aumentata. È possibile infatti creare digitalmente il proprio avatar, immaginandosi delle vere super model che effettuano sfide e servizi fotografici.

Così se già nel 2020, il mercato del metaverso aveva registrato un valore globale di 500 miliardi di dollari, entro il 2024 potrebbe arrivare a valerne addirittura 800 e metà di questo nuovo mondo, collegato al nostro reale, sarà proprio un gioco immersivo, la giusta sinergia tra le due dimensioni.

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