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Perché San Marino è diventata la meta ideale del mercato cosmetico

Sono una trentina di aziende, tutte impegnate nel competitivo comparto sammarinese dei cosmetici ed esprimono insieme oltre 170 milioni di fatturato, in grande crescita per il 2023 dopo il rallentamento dettato dalla pandemia e dal problema dell’approvvigionamento delle materie prime. Un risultato straordinario se si pensa che sono tutte raccolte nei 61 kilometri quadrati della Repubblica di San Marino ed è il segno che intorno a questo comparto oramai si è formato un vero e proprio cluster sammarinese, che affonda le radici nei primi anni ’60, capace di commercializzare i suoi prodotti in tutto il mondo, dal mercato nord-americano all’estremo oriente.

Denis Cecchetti

“San Marino rappresenta un ecosistema virtuoso”, spiega Denis Cecchetti, direttore generale di Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio di San Marino. “Particolarmente idoneo alle scale-up più dinamiche, nel quale troviamo presenti anche alcune multinazionali. Sono attratte da un aspetto di grande valore, la capacità regolatoria della piccola giurisdizione. La capacità delle istituzioni di ascoltare il mercato, di normare rapidamente e in maniera snella. A questo si unisce una macchina dei servizi pubblici e privati business friendly, che semplifica la vita dell’imprenditore riducendo incertezze, tempi e costi del go to market”.

L’economia sammarinese è molto articolata e sulle oltre 5mila imprese registrate, il settore manifatturiero genera oltre un terzo del PIL. In pochi decenni nel territorio della piccola Repubblica si è formato un cluster di imprese in ambito cosmetico particolarmente resiliente e competitivo, strettamente collegato a quello degli integratori alimentari e della nutraceutica che sempre a San Marino hanno trovato il loro trampolino globale. Le cinque imprese di maggior dimensione del cluster cosmetico insieme cubano per quasi 130 milioni di euro di fatturato generano utili per circa 12 milioni e impiegano circa 450 persone. Si tratta di imprese che sono state capaci di superare il Covid, provvisoriamente in alcuni casi convertendosi alla produzione di gel sanificanti e mascherine, e che ora hanno ripreso la loro corsa con un occhio particolare verso i mercati extra-europei.

“Essere piccoli ci permette di confrontarci direttamente, di agire molto rapidamente e di dare risposte mirate alle specifiche esigenze delle singole imprese. Questi sono aspetti molto apprezzati da chi fa impresa. Siamo in relazione con il mondo, attraverso una fitta rete di accordi fiscali e relazioni economiche, ma anche un grande crocevia al centro di importanti filiere industriali lungo la penisola italiana. E attraiamo giovani talenti dalle migliori università, tre delle quali nell’arco di un’ora da San Marino, come Bologna, Urbino e Ancona, oltreché dal piccolo ateneo sammarinese”.

Domenico Ganassini, presidente della Ganassini Corporate

La posizione centrale è fondamentale per la Farmagan, azienda di rilievo nel cluster cosmetico locale, che esporta in tutto il mondo proprio partendo da San Marino dove ha sede e laboratori. Ma non è solo quello l’unico vantaggio per Domenico Ganassini, presidente della Ganassini Corporate, casa madre anche della Farmagan: “Certo per un’azienda che esporta all’estero è fondamentale. Ma San Marino offre anche un sistema fiscale semplicissimo, che libera risorse da reinvestire, ed un ridotto cuneo fiscale che si rivela particolarmente utile per attirare personale qualificato qui meglio remunerato”.

Particolarmente apprezzato dalle imprese è comunque la reattiva funzione regolatoria del piccolo Stato che ha fatto sì che si sia creato un ecosistema funzionale al fare impresa. Proprio il settore cosmetico ha una sua legge di riferimento che risale al 2011 e che inquadra in maniera molto chiara criteri di qualità e sicurezza delle produzioni, le loro modalità di immissione sui mercati e i profili di responsabilità e tutela verso il consumatore.

Pure la Farmagan ha dovuto sopportare le difficoltà di questi anni e anche il 2022, soprattutto all’inizio, è stato complesso per le difficoltà della supply chain negli approvvigionamenti. Tanto che sono arrivati a dover rallentare la produzione. Ma è stata solo una situazione momentanea e ora si guarda al 2023 con un trend di crescita che se confermato dall’andamento di questi primi mesi dell’anno sarà in doppia cifra con un mercato che non è solo europeo ma con esportazioni che guardano al Medio Oriente e al Nord Africa fino alla Cina.

Luca Casadio, ceo di Junior di Vivipharma.

Guarda all’estero con grande ottimismo anche Vivipharma, altra azienda che opera nel cluster cosmetico sammarinese, soprattutto da quando è riuscita a penetrare nel difficile mercato australiano, oltre che in quello cinese. Tanto che le aspettative per questo 2023 sono di una crescita complessiva di circa il 12%. Vivipharma opera da San Marino dove ha anche i suoi laboratori e strutture che presto saranno completamente indipendenti dal punto di vista energetico. “San Marino ci ha supportato tantissimo negli investimenti ecosostenibili con sgravi fiscali”, spiega Luca Casadio, ceo Junior di Vivipharma. “Ora stiamo abbattendo i costi energetici e abbiamo convertito il packaging in flaconi tutti riciclabili al 100%. Una scelta che nel 2022 ci ha permesso anche di entrare in Australia, che è un mercato molto complesso”.

Non sono da trascurare gli aspetti legati alla tempistica. Infatti, San Marino ha procedure semplificate e tempi certi per il rilascio della specifica licenza societaria, per poi operare liberamente. Soprattutto la procedura di ottenimento di questa licenza è online. A questo si aggiunge uno schema di tassazione estremamente semplice, basato su una flat tax, che offre la possibilità di abbattimenti significativi del reddito imponibile in presenza di investimenti su innovazione, ricerca e sviluppo e aggiornamento di impianti e stabilimenti.

Come ha ben sperimentato appunto la Vivipharma nel suo piano per abbattere i costi energetici con l’installazione dei pannelli solari. La scelta green dell’azienda sta avendo per altro ottimi riscontri anche a livello di marketing dove la sua attenzione all’impatto ambientale del packaging e ai consumi energetici delle strutture sta dando i suoi frutti. Un cluster, quello cosmetico sammarinese, che fa eco e rilancia le dinamiche positive della filiera cosmetica italiana. Frutto di un mix ben riuscito di regole snelle e aggiornate, servizi efficienti, fiscalità favorevole e talenti che hanno trovato nell’ecosistema sammarinese un terreno ideale per innovare e crescere nel mondo.

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