Italcer Group, sette M&A in sei anni e 360 milioni di fatturato nel 2022
Si tratta della settima acquisizione di un gruppo che, fondato a metà del 2017 da Alberto Forchielli, fondatore di Mindful Capital, e da Graziano Verdi, già presidente e amministratore delegato di Iris-Granitifiandre, Technogym e della conglomerata belga Koramic Holding, ha chiuso il 2022 con quasi 360 milioni di fatturato e un Ebitda di oltre 80 milioni di euro. “L’operazione con Fondovalle ci ha permesso di completare la gamma di prodotti nel settore delle pavimentazioni e dei rivestimenti di design in ceramica che vanno dal 5×5 centimetri fino appunto alle grandi lastre di 320×160 centimetri”, afferma Graziano Verdi. Un’acquisizione strategica che rafforza Italcer in un settore nel quale l’Italia, a sua volta, è leader nel mondo.
E che conferma quanto la crescita organica e quella per linee esterne facciano parte del dna del gruppo, sin da quando i due fondatori, l’8 maggio del 2017, hanno annunciato la prima acquisizione: “La Fabbrica Ceramiche, con sede a Castel Bolognese, è un’azienda specializzata nella produzione e vendita di ceramiche di design per pavimenti e rivestimenti, sia per interni che per esterni”. Il 3 agosto invece è la volta di Elios Ceramica, con sede a Fiorano Modenese e una forte tradizione manifatturiera. “Aveva delle tecnologie in azienda che permettevano di personalizzare molto le produzioni”, continua Verdi. “Gli impianti non erano così moderni, noi li abbiamo stravolti: abbiamo mantenuto il sapore dell’artigianalità, ma valorizzando l’aspetto tecnologico”.
Le idee alla base del progetto: creare sinergie e impegnarsi nelle sfide odierne
Il 18 ottobre dello stesso anno Italcer ha acquisito il marchio di bagni di lusso Devon&Devon: “Un brand che esporta in più di 80 Paesi al mondo, con una rete di boutique e rivenditori situati nelle capitali più importanti d’Europa, Stati Uniti, Russia, Medio Oriente, Cina e Australia. Inoltre l’acquisizione è stata strategica perché Devon&Devon è legata a molti designer e architetti di fama mondiale. Volevamo renderlo sempre di più un ponte tra quel mondo e le nostre superfici di design”. Il 15 ottobre del 2018 Italcer acquisisce il 100% di Ceramica Rondine, fondata nel 1961 nell’area tra Reggio Emilia e Modena. Uno dei gruppi industriali più fiorenti del comparto, nonché tra i più attenti al rispetto per l’ambiente.
A guidare il progetto di acquisizioni del gruppo infatti ci sono due idee. Innanzitutto quella di realizzare significative sinergie a livello produttivo e commerciale in un settore che, per quanto fortemente competitivo a livello mondiale, era fino a qualche anno fa ancora caratterizzato da una forte frammentazione. In seconda istanza, quella di contraddistinguersi per l’impegno nelle sfide odierne quali, ad esempio, l’emergenza climatica e le mutate esigenze in generale degli stakeholder. “Il nostro gruppo utilizza oltre il 50% di materie riciclate. Abbiamo un sistema che permette di recuperare, all’interno del ciclo produttivo, lo scarto ceramico crudo e cotto. Non soltanto il nostro, ma anche quello del distretto che ci viene conferito”.
Il primo posto di Italcer tra le 100 eccellenze italiane del Sustainability Award
Se a questo aggiungiamo la sostenibilità intrinseca al materiale ceramico, è facile comprendere per quale motivo Italcer, nel 2022, si sia aggiudicato il primo posto tra le 100 eccellenze italiane del Sustainability Award. “Siamo in grado oggi di utilizzare il 99,6% dell’intero flusso produttivo e quindi con scarti risibili. Italcer è inoltre la prima fabbrica nel comparto ad avere installato, nell’agosto 2021, una nuova pressa, dotata di soluzioni innovative per il circuito idraulico, al fine di ottimizzare e velocizzare ogni fase produttiva con il minor consumo di energia. E poi non dimentichiamo il cuore pulsante del nostro gruppo: i dipendenti e i nostri collaboratori”.
Prima di questo riconoscimento, Italcer ha portato a termine altre tre acquisizioni. Nel 2020 ha acquisito il ramo dell’azienda Cedir, di Castel Bolognese, specializzata nelle superfici di design per esterni in due centimetri di spessore. A marzo 2021 è la volta di Equipe Cerámicas, azienda spagnola leader mondiale specializzata in piccoli formati. Nel settembre 2022 invece la settima acquisizione, Fondovalle: “A quel punto abbiamo quasi completato la gamma di prodotti disponibili sul mercato”, dichiara Graziano Verdi. Nel futuro, tuttavia, c’è ancora tanta strada da fare. “Vogliamo rinforzare in nostri tre pilastri: le grandi lastre, l’extra small e i due centimetri di spessore per esterni. Riteniamo che l’essere diventati un punto di riferimento nell’ambito delle superfici di design non potrà che amplificare le opportunità di crescita”. E poi l’internazionalizzazione: “Abbiamo già ideato un impianto ipertecnologico ex novo negli Stati Uniti. Dovremmo riuscire a sbarcare oltreoceano entro i prossimi due o tre anni. Guardiamo con attenzione anche alla quotazione in borsa: credo che possa avvenire entro la fine del corrente esercizio”.
La sfida del caro energia e le soluzioni del gruppo
Nel frattempo il gruppo consolida la crescita organica e affronta le sfide del presente. Prima tra tutte, quella del caro energia. La produzione ceramica è un’attività energivora: un gruppo leader nel settore, per altro primo al Sustainability Award, non può fare altro che investire sforzi e capitali nella riduzione dei consumi. “Siamo partiti cercando di lavorare sulla riduzione degli spessori. Meno spessore significa riduzione dell’utilizzo delle materie prime, del tempo necessario alla produzione e quindi del consumo. Abbiamo anche realizzato tre tetti fotovoltaici grazie ai quali produciamo oltre 2 megawattora. L’obiettivo è quello di arrivare in tempi rapidi a 10 sui 26 megawattora che utilizziamo di elettricità”.
Lo sguardo è sempre rivolto al domani: un leader di un grande gruppo non può compiacersi dei suoi traguardi e tantomeno accontentarsi. Deve sempre cercare il modo di impiegare le nuove tecnologie per arrivare per primo alle soluzioni, anticipando i tempi. Per questo Italcer ha dedicato investimenti importanti in ricerca e sviluppo – se consideriamo design e sostenibilità, il gruppo finanzia quest’area con oltre 10 milioni di euro all’anno e sta valutando impianti per il biometano, rigassificatori, passando per il biogas e ad altre fonti di energia rinnovabili. Un impegno che è valso a Italcer l’ingresso nella World Alliance for Efficient Solutions, l’Ong che promuove a livello mondiale l’energia verde e aiuta i governi a raggiungere i loro obiettivi Esg. Un network che riunisce oltre 4.000 membri tra startup, corporation, investitori e associazioni in più di 40 Paesi. “Siamo onorati di essere entrati a far parte di un network così autorevole” commenta Verdi. “Nella World Alliance for Efficient Solutions ci confronteremo con realtà industriali e istituzionali con cui condividiamo l’obiettivo di offrire soluzioni concrete per un futuro sostenibile”.
Advance, la linea di pavimenti di design in grès porcellanato antivirale
Tuttavia l’impegno in ricerca e sviluppo di Italcer non ha ottenuto risultati soltanto in ambito di riduzione dei consumi e in soluzioni sostenibili. Nel 2019 Italcer ha depositato e ottenuto diversi brevetti con Advance, una linea di pavimenti e rivestimenti di design in grès porcellanato antivirale, antibatterico e antinquinante. Dopo alcuni mesi di test effettuati presso il Tile Council of North America, un’associazione di categoria americana dedicata all’ampliamento del mercato della ceramica di qualità, è stata confermata la capacità di questo materiale di eliminare il 100% dei coronavirus dopo sei ore di esposizione alla luce, nonché il 90% dopo soli 15 minuti e di combattere diverse tipologie di batteri da un minimo del 95% fino ad un massimo del 100% dopo otto ore di esposizione. “È una straordinaria innovazione di prodotto e di processo in un periodo storico come il nostro. Si pensi ad esempio all’utilizzo di pavimentazioni o rivestimenti di Advance all’interno di abitazioni, ospedali, scuole, hotel, bar o ristoranti: sulle superfici la diffusione di batteri come l’Escherichia Coli o lo Stafilococco Aureo, nonché di virus come i coronavirus stessi, potrebbe essere scongiurata”.
Oggi il gruppo è tra i leader in Italia e si colloca tra i primi dieci nel cluster internazionale nel comparto di riferimento. Un settore che in Italia impiega 20mila persone direttamente e più di 40mila attraverso l’indotto, con un giro d’affari che si aggira intorno ai sette miliardi di euro. Aver raggiunto questo obiettivo in appena cinque anni è un elemento degno di nota. Con 1.150 dipendenti, centinaia di progetti realizzati e oltre 10.000 clienti al mondo, Italcer continuerà il suo processo di espansione organica, per linee esterne, attraverso internazionalizzazione e investimenti in innovazione e sostenibilità, con gli stessi principi che l’hanno guidata fino ad oggi.
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