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Small Giants

Acquisizioni e nuove sinergie: così Italcer Group è diventato in sei anni l’hub italiano della ceramica

I primi sei mesi del 2022 sono stati il semestre più dinamico sul fronte M&A negli ultimi cinque anni. Certo, alcuni jumbo deal come quello di Atlantia-Blackstone-Edizione hanno inciso fortemente – basti pensare che quest’ultimo pesa più del 90% del valore totale del settore trasporti, logistica e viaggi. Tuttavia, negli oltre 2.400 miliardi di euro di fusioni e acquisizioni fotografate dall’analisi di McKinsey & Company, incidono anche operazioni più piccole, che raccontano una progressiva aggregazione di industrie volta a tutelare la filiera del made in Italy. Sulla scia di questo semestre record, ad ottobre 2022, Italcer Group annunciava l’acquisizione di Fondovalle, società specializzata nella produzione di grandi lastre, confermando la volontà di creare un hub italiano di design composto da aziende ceramiche alto di gamma.

Italcer Group, sette M&A in sei anni e 360 milioni di fatturato nel 2022

Si tratta della settima acquisizione di un gruppo che, fondato a metà del 2017 da Alberto Forchielli, fondatore di Mindful Capital, e da Graziano Verdi, già presidente e amministratore delegato di Iris-Granitifiandre, Technogym e della conglomerata belga Koramic Holding, ha chiuso il 2022 con quasi 360 milioni di fatturato e un Ebitda di oltre 80 milioni di euro. “L’operazione con Fondovalle ci ha permesso di completare la gamma di prodotti nel settore delle pavimentazioni e dei rivestimenti di design in ceramica che vanno dal 5×5 centimetri fino appunto alle grandi lastre di 320×160 centimetri”, afferma Graziano Verdi. Un’acquisizione strategica che rafforza Italcer in un settore nel quale l’Italia, a sua volta, è leader nel mondo.

E che conferma quanto la crescita organica e quella per linee esterne facciano parte del dna del gruppo, sin da quando i due fondatori, l’8 maggio del 2017, hanno annunciato la prima acquisizione: “La Fabbrica Ceramiche, con sede a Castel Bolognese, è un’azienda specializzata nella produzione e vendita di ceramiche di design per pavimenti e rivestimenti, sia per interni che per esterni”. Il 3 agosto invece è la volta di Elios Ceramica, con sede a Fiorano Modenese e una forte tradizione manifatturiera. “Aveva delle tecnologie in azienda che permettevano di personalizzare molto le produzioni”, continua Verdi. “Gli impianti non erano così moderni, noi li abbiamo stravolti: abbiamo mantenuto il sapore dell’artigianalità, ma valorizzando l’aspetto tecnologico”.

Le idee alla base del progetto: creare sinergie e impegnarsi nelle sfide odierne

Il 18 ottobre dello stesso anno Italcer ha acquisito il marchio di bagni di lusso Devon&Devon: “Un brand che esporta in più di 80 Paesi al mondo, con una rete di boutique e rivenditori situati nelle capitali più importanti d’Europa, Stati Uniti, Russia, Medio Oriente, Cina e Australia. Inoltre l’acquisizione è stata strategica perché Devon&Devon è legata a molti designer e architetti di fama mondiale. Volevamo renderlo sempre di più un ponte tra quel mondo e le nostre superfici di design”. Il 15 ottobre del 2018 Italcer acquisisce il 100% di Ceramica Rondine, fondata nel 1961 nell’area tra Reggio Emilia e Modena. Uno dei gruppi industriali più fiorenti del comparto, nonché tra i più attenti al rispetto per l’ambiente.

A guidare il progetto di acquisizioni del gruppo infatti ci sono due idee. Innanzitutto quella di realizzare significative sinergie a livello produttivo e commerciale in un settore che, per quanto fortemente competitivo a livello mondiale, era fino a qualche anno fa ancora caratterizzato da una forte frammentazione. In seconda istanza, quella di contraddistinguersi per l’impegno nelle sfide odierne quali, ad esempio, l’emergenza climatica e le mutate esigenze in generale degli stakeholder. “Il nostro gruppo utilizza oltre il 50% di materie riciclate. Abbiamo un sistema che permette di recuperare, all’interno del ciclo produttivo, lo scarto ceramico crudo e cotto. Non soltanto il nostro, ma anche quello del distretto che ci viene conferito”.

Il primo posto di Italcer tra le 100 eccellenze italiane del Sustainability Award

Se a questo aggiungiamo la sostenibilità intrinseca al materiale ceramico, è facile comprendere per quale motivo Italcer, nel 2022, si sia aggiudicato il primo posto tra le 100 eccellenze italiane del Sustainability Award. “Siamo in grado oggi di utilizzare il 99,6% dell’intero flusso produttivo e quindi con scarti risibili. Italcer è inoltre la prima fabbrica nel comparto ad avere installato, nell’agosto 2021, una nuova pressa, dotata di soluzioni innovative per il circuito idraulico, al fine di ottimizzare e velocizzare ogni fase produttiva con il minor consumo di energia. E poi non dimentichiamo il cuore pulsante del nostro gruppo: i dipendenti e i nostri collaboratori”.

Prima di questo riconoscimento, Italcer ha portato a termine altre tre acquisizioni. Nel 2020 ha acquisito il ramo dell’azienda Cedir, di Castel Bolognese, specializzata nelle superfici di design per esterni in due centimetri di spessore. A marzo 2021 è la volta di Equipe Cerámicas, azienda spagnola leader mondiale specializzata in piccoli formati. Nel settembre 2022 invece la settima acquisizione, Fondovalle: “A quel punto abbiamo quasi completato la gamma di prodotti disponibili sul mercato”, dichiara Graziano Verdi. Nel futuro, tuttavia, c’è ancora tanta strada da fare. “Vogliamo rinforzare in nostri tre pilastri: le grandi lastre, l’extra small e i due centimetri di spessore per esterni. Riteniamo che l’essere diventati un punto di riferimento nell’ambito delle superfici di design non potrà che amplificare le opportunità di crescita”. E poi l’internazionalizzazione: “Abbiamo già ideato un impianto ipertecnologico ex novo negli Stati Uniti. Dovremmo riuscire a sbarcare oltreoceano entro i prossimi due o tre anni. Guardiamo con attenzione anche alla quotazione in borsa: credo che possa avvenire entro la fine del corrente esercizio”. 

La sfida del caro energia e le soluzioni del gruppo

Nel frattempo il gruppo consolida la crescita organica e affronta le sfide del presente. Prima tra tutte, quella del caro energia. La produzione ceramica è un’attività energivora: un gruppo leader nel settore, per altro primo al Sustainability Award, non può fare altro che investire sforzi e capitali nella riduzione dei consumi. “Siamo partiti cercando di lavorare sulla riduzione degli spessori. Meno spessore significa riduzione dell’utilizzo delle materie prime, del tempo necessario alla produzione e quindi del consumo. Abbiamo anche realizzato tre tetti fotovoltaici grazie ai quali produciamo oltre 2 megawattora. L’obiettivo è quello di arrivare in tempi rapidi a 10 sui 26 megawattora che utilizziamo di elettricità”. 

Lo sguardo è sempre rivolto al domani: un leader di un grande gruppo non può compiacersi dei suoi traguardi e tantomeno accontentarsi. Deve sempre cercare il modo di impiegare le nuove tecnologie per arrivare per primo alle soluzioni, anticipando i tempi. Per questo Italcer ha dedicato investimenti importanti in ricerca e sviluppo – se consideriamo design e sostenibilità, il gruppo finanzia quest’area con oltre 10 milioni di euro all’anno e sta valutando impianti per il biometano, rigassificatori, passando per il biogas e ad altre fonti di energia rinnovabili. Un impegno che è valso a Italcer l’ingresso nella World Alliance for Efficient Solutions, l’Ong che promuove a livello mondiale l’energia verde e aiuta i governi a raggiungere i loro obiettivi Esg. Un network che riunisce oltre 4.000 membri tra startup, corporation, investitori e associazioni in più di 40 Paesi. “Siamo onorati di essere entrati a far parte di un network così autorevole” commenta Verdi. “Nella World Alliance for Efficient Solutions ci confronteremo con realtà industriali e istituzionali con cui condividiamo l’obiettivo di offrire soluzioni concrete per un futuro sostenibile”. 

Advance, la linea di pavimenti di design in grès porcellanato antivirale

Tuttavia l’impegno in ricerca e sviluppo di Italcer non ha ottenuto risultati soltanto in ambito di riduzione dei consumi e in soluzioni sostenibili. Nel 2019 Italcer ha depositato e ottenuto diversi brevetti con Advance, una linea di pavimenti e rivestimenti di design in grès porcellanato antivirale, antibatterico e antinquinante. Dopo alcuni mesi di test effettuati presso il Tile Council of North America, un’associazione di categoria americana dedicata all’ampliamento del mercato della ceramica di qualità, è stata confermata la capacità di questo materiale di eliminare il 100% dei coronavirus dopo sei ore di esposizione alla luce, nonché il 90% dopo soli 15 minuti e di combattere diverse tipologie di batteri da un minimo del 95% fino ad un massimo del 100% dopo otto ore di esposizione. “È una straordinaria innovazione di prodotto e di processo in un periodo storico come il nostro. Si pensi ad esempio all’utilizzo di pavimentazioni o rivestimenti di Advance all’interno di abitazioni, ospedali, scuole, hotel, bar o ristoranti: sulle superfici la diffusione di batteri come l’Escherichia Coli o lo Stafilococco Aureo, nonché di virus come i coronavirus stessi, potrebbe essere scongiurata”.

Oggi il gruppo è tra i leader in Italia e si colloca tra i primi dieci nel cluster internazionale nel comparto di riferimento. Un settore che in Italia impiega 20mila persone direttamente e più di 40mila attraverso l’indotto, con un giro d’affari che si aggira intorno ai sette miliardi di euro. Aver raggiunto questo obiettivo in appena cinque anni è un elemento degno di nota. Con 1.150 dipendenti, centinaia di progetti realizzati e oltre 10.000 clienti al mondo, Italcer continuerà il suo processo di espansione organica, per linee esterne, attraverso internazionalizzazione e investimenti in innovazione e sostenibilità, con gli stessi principi che l’hanno guidata fino ad oggi.

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