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Dalle fonti di energia alternativa agli investimenti a impatto: così Vontobel è impegnata nella sostenibilità

VONTOBEL – BRANDVOICE / Paid program

Tratto dal numero di aprile 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Il mondo del private banking e quello degli investimenti sostenibili sono destinati a un legame sempre più stretto. Un binomio che, se declinato nel modo giusto, può davvero produrre un impatto positivo per tutti: operatori finanziari, clientela privata e mondo circostante.

L’impegno di Vontobel verso la sostenibilità

“Pensare, gestire e investire in modo sostenibile sono elementi fondamentali del nostro dna”, afferma Lorenzo Palleroni, responsabile del wealth management in Italia di Vontobel, banca privata svizzera che attribuisce a questi temi un’importanza cruciale, tanto da essere neutrale dal punto di vista climatico nelle sue attività già dal 1 gennaio 2019.

“Mi sento di affermare che siamo stati capaci di riconoscere, prima degli altri, l’importanza della sostenibilità per l’ambiente, la società e il futuro e di averla applicata al nostro agire quotidiano. In qualità di banca privata sostenibile e a conduzione familiare ci impegniamo a favore dell’accordo di Parigi sul clima, degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e di un settore finanziario sostenibile. A cominciare dagli investimenti a impatto”, continua il manager.

“Del resto, il nostro orizzonte temporale è il lungo termine, come quello dei nostri clienti, e questo ci fa pensare alle generazioni future e all’eredità che vogliamo lasciare loro. Non pensiamo quindi solamente al profitto di oggi”.

Dall’incremento dell’efficienza energetica alla riduzione delle emissioni

Qualche esempio? La banca svizzera nel 2021 ha acquistato i certificati di emissione da un progetto per proteggere la foresta pluviale e la biodiversità nel bacino amazzonico peruviano. È rigorosa nell’impiego di materiali rispettando le risorse, nell’incremento dell’efficienza energetica in tutte le sedi e nel ridurre le emissioni di gas serra in tutti i processi operativi.

“Nel nostro headquarter ci siamo allontanati dal carbone e i nuovi edifici sono molto efficienti in termini di processi interni ed energetici. Per riscaldamento e raffreddamento nella sede di Zurigo si usa l’acqua del lago come fonte di energia sostenibile. Infine, dove possibile, la banca lavora con provider locali”, aggiunge Palleroni.

E ancora, gli edifici sono perfettamente coibentati, l’illuminazione è a Led e la banca acquista energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. In più evita viaggi di lavoro superflui e attua in modo sistematico la raccolta differenziata dei rifiuti, che vengono riciclati.

Stampa su carta riciclata al 100% che riduce le emissioni di gas serra di oltre il 20%. Infine, compensa le emissioni rimanenti di CO2 sostenendo diversi progetti in tutto il mondo. Vontobel, in altre parole, sta puntando su un posizionamento molto preciso.

Investimenti sostenibili

“Vogliamo essere percepiti come una realtà dall’autentica sensibilità nei confronti dei temi che oggi stanno a cuore ai nostri clienti, esistenti e potenziali”, precisa Palleroni.

E conclude: “Nel consiglio di amministrazione della banca a Zurigo siedono membri della famiglia Vontobel che sostengono con determinazione gli sforzi della banca nello svolgere un ruolo attivo nella trasformazione sostenibile della nostra economia e della nostra società per le generazioni future, l’attenzione ai temi della sostenibilità è iniziata dall’alto ed è ormai un’attitudine che ci contraddistingue”.

Come tradurre dunque tutto questo sul fronte degli investimenti? “Guardiamo con attenzione alle aziende che stanno investendo in risorse alternative rispetto a quelle tradizionali. Lo spettro è ampio, sia sul fronte delle pmi, sia su quello delle grandi società”, racconta Mark Diethelm, senior equity research analyst di Vontobel, che ha più di 20 anni di esperienza in settori quali automotive, energia, infrastrutture.

Del resto, come è emerso nel report annuale dell’Associazione italiana private banking 2022, gli investimenti sostenibili prevedendo un profilo di rischio più basso, sono in linea e coerenti con la strategia tipica di costruzione di un portafoglio private, che pone all’apice degli obiettivi la conservazione e la protezione del patrimonio del cliente.

Le nuove esigenze della clientela

La clientela private, infatti, non chiede un semplice prodotto esg, ma un più generale approccio sostenibile e una strategia di investimento esg.

“Il cliente private può investire senza rinunciare al rendimento. Inoltre, investire in modo esg fa bene al pianeta e genera rischi inferiori rispetto agli investimenti tradizionali perché, se una società viene valutata coi filtri esg, vengono intercettati rischi che l’analisi solo finanziaria si lascia sfuggire”, si legge ancora nel report.

Le opportunità di investimento quindi non mancano. “Ci sono molte opzioni diverse, dal Gnl all’idrogeno all’espansione dell’energia idroelettrica, fino all’attenzione per la biomassa come fonte di energia alternativa accanto all’energia solare o eolica”, dice Diethelm.

L’importanza delle infrastrutture

“Per bilanciare i sistemi energetici è dunque necessaria una diversificazione, inoltre non bisogna diventare troppo dipendenti da un’unica fonte di energia. E ancora, ci vogliono le infrastrutture collegate a questi processi di cambiamento. Il costo, per ora, è elevato e molte di queste sono scelte che spettano alla politica ma i costi climatici, di blackout e di insicurezza alimentare, sono altissimi per il pianeta. Le aziende lo sanno e quelle più virtuose stanno già investendo pesantemente in sicurezza energetica”, spiega.

E aggiunge: “Per Vontobel investire in sostenibilità è diventato parte del modo di agire. Promuoviamo questo tipo di cambiamento sia per riscaldare o raffreddare i nostri edifici sia nelle nostre proposte di investimento, ad esempio attraverso l’impact investing”.

I temi interessanti comprendono dunque le tecnologie per la transizione energetica ma anche le infrastrutture necessarie.

“Per questo è necessaria una certa selezione. Ci sono anche interessanti aree a monte e a valle, come la robotica, grazie alla quale le catene di approvvigionamento vengono riadattate e, allo stesso tempo, aiutano ad aumentare l’automazione in aree come la produzione di batterie. Segue il settore automobilistico, dove ci stiamo allontanando dai combustibili fossili, in quanto gli sviluppi tecnologici consentono di elettrificare presto anche i veicoli più pesanti come autobus e camion”, prosegue l’economista.

Un lungo processo di transizione

“Tuttavia, vorrei sottolineare che investire nella transizione energetica ha senso solo se si investe contemporaneamente nell’efficienza energetica. Ad esempio, la sostituzione di sistemi di riscaldamento a gas con sistemi come le pompe di calore, che hanno rendimenti ben superiori al 200% in termini di efficienza, ridurrà la domanda di energia promuovendo al contempo la sostenibilità e aprendo interessanti opportunità di investimento. Ma per realizzare una vera transizione, ripeto, bisogna prima costruire le infrastrutture, trovare i materiali e i minerali giusti. Si tratta di una questione complessa, strettamente legata a questioni geopolitiche”, afferma.

E sottolinea: “In settori come il trasporto pesante, cioè il trasporto marittimo o le compagnie aeree, la transizione richiederà molto più tempo. Questo perché non possono essere elettrificati economicamente, almeno non con le tecnologie attuali, e perché i carburanti alternativi non sono disponibili nelle quantità necessarie e certamente non a prezzi sostenibili al momento. In questo caso, quindi, il processo sarà più lento e i programmi di regolamentazione giocheranno un ruolo fondamentale. Ma a medio termine i carburanti sostenibili o alternativi diventeranno veramente competitivi e anche l’industria pesante si trasformerà”.

Diethelm conclude: “Sono tutte questioni di lungo termine ma sono destinate a rimanere. Dopotutto, da qualche parte bisogna pur cominciare. L’Europa è all’avanguardia ed è una delle forze trainanti della transizione energetica”.

Identikit

Vontobel Holding AG, impresa famigliare con sede a Zurigo e attiva a livello globale, offre la combinazione unica tra un’impresa d’investimento indipendente e la capacità d’innovazione di un gestore patrimoniale attivo. Giunta alla quarta generazione Vontobel conta su quasi cento anni di esperienza ed è quotata in borsa. Nel 2020 Vontobel Wealth Management ha aperto una sede nel cuore di Milano, avendo ottenuto la licenza di SIM. Il nuovo team, arrivato in poco tempo già a 20 collaboratori e guidato da Lorenzo Palleroni, vanta una consolidata esperienza nel Wealth Management e ha un profondo legame con la realtà economica italiana. Per maggiori informazioni: www.vontobel.com 

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