founder Latte The Label
Under 30

Il marchio underwear di queste due under 30 vuole celebrare la normalità del corpo femminile

Articolo tratto dal numero di aprile 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

“Vogliamo celebrare la normalità piuttosto che idealizzare la perfezione”. È partendo da questo messaggio che Sonia Benassi e Giorgia Ferrais hanno lanciato nel 2022 Latte The Label, marchio di intimo basic sostenibile, che abbraccia ogni forma e tipo di corpo. “Siamo state noi le prime ‘clienti’ di Latte”, spiegano.

Come è nata l’idea di Latte The Label

“L’idea è nata perché ci siamo rese conto che quello che volevamo non esisteva. Ci sono tante realtà che propongono capi elaborati, colorati, con pizzi e merletti, oppure basic ma che mancano di appeal. Non volevamo essere costrette a dover scegliere tra l’essere sexy o lo stare comode, volevamo entrambe le cose. Così è nato il brand”.

Ma in che senso ‘celebrare la normalità’? “Non solo proponiamo taglie che arrivano fino alla XL, ma studiamo i modelli tenendo presente che non esiste solo un tipo di corpo o una forma di seno. Vogliamo che i corpi si sentano amati e celebrati, che i nostri prodotti facciano stare bene chi li indossa”. Due percorsi formativi diversi quelli di Giorgia e Sonia, ma accomunati dalla medesima passione per la comunicazione, fino a quando si sono trovate a lavorare insieme per un ufficio stampa specializzato nell’ambito beauty. Dopo la pandemia hanno cambiato lavoro ma sono rimaste amiche, tanto da avviare un progetto di business comune.

Il concetto di inclusività

“Il nome, Latte, è la prima cosa che ci è venuta in mente. Lo abbiamo scelto perché è facile da ricordare, è breve e non ha genere. Inoltre è una parola italiana che funziona bene anche all’estero, cool ma allo stesso tempo familiare”. La filosofia del brand è chiara e ruota tutta attorno al concetto di inclusività. Sentirsi a proprio agio, indossando prodotti etici, senza dover necessariamente conformarsi a quell’universo quasi etereo, che solitamente si associa al mondo della moda green. E andare oltre il concetto di ‘lingerie per un’occasione speciale’.

Ma a che punto è la moda con l’inclusività? “Crediamo che in tanti casi sia limitata a una presenza ‘di facciata’: in campagna pubblicitaria o sulle passerelle vengono scelte modelle con corpi diversi ma poi, nei fatti, i brand non hanno davvero vestiti pensati per stare bene con corpi che non siano standard. A volte non si producono proprio le taglie, si strizzano le modelle negli abiti per il tempo di una foto o di una sfilata e finisce tutto lì. Essere inclusivi è un investimento che bisogna scegliere di fare. Quello che non è onesto, secondo noi, è l’appropriazione di una narrativa inclusiva solo perché va di moda”.

Il tema della sostenibilità

Per il loro progetto, Giorgia e Sonia hanno pensato anche alla sostenibilità. Il punto di partenza è l’utilizzo di un tessuto in fibra di bamboo, perfetto per la pelle perché previene arrossamenti e irritazioni. Inoltre, il bamboo ha bisogno di 1/3 della quantità di acqua necessaria alla pianta di cotone e, non avendo parassiti naturali, non richiede l’uso di sostanze chimiche come i pesticidi.

L’attenzione green non si rivela solo nella scelta del tessuto, però. “Tutti i capi sono confezionati in un’azienda a conduzione familiare con oltre 40 anni di esperienza nella creazione di lingerie, in provincia di Bergamo. La fibra naturale in bamboo, certificata e a filiera controllata, viene inoltre lavorata da tecnici esperti in una storica tessitura della provincia di Biella”. E anche tutti gli altri materiali impiegati (accessori, packaging) sono made in Italy.

Al momento i prodotti del brand sono disponibili esclusivamente online, ma nel corso dell’anno le fondatrici organizzeranno il Latte tour, una serie di tappe in giro per l’Italia per incontrare di persona i clienti e far toccare con mano il prodotto. Da poco il brand la lanciato la sua prima linea maschile. “Tra gli obiettivi futuri c’è il consolidamento della nostra presenza sul mercato italiano e l’apertura ai mercati esteri. Al momento spediamo in tutta Europa, Regno Unito e Usa, ma vogliamo essere presenti in modo attivo”.

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