Cultura

Michael Jordan, Yu-Gi-Oh e Pikachu: quali sono le figurine più preziose del mondo

Per qualcuno sono soltanto passatempi per bambini, per altri una passione da tenere accesa anche con il passare degli anni. Per qualcuno, forse meno romantico ma più addentro ai meccanismi del mercato, le figurine possono rappresentare però addirittura un investimento milionario. E come tutte le forme d’investimento, anche quella del ‘celo-celo-manca’ non sfugge alle innovazioni tecnologiche e ai cambiamenti sociali.

Un fenomeno in crescita

Se non è certo una novità che a raggiungere cifre da capogiro possano essere pezzi unici, come l’ormai mitica figurina di Pier Luigi Pizzaballa del campionato ’62-’63, che ha conferito immortalità a un calciatore altrimenti tutt’altro che indimenticabile, da qualche anno a questa parte il discorso si è allargato.

Tanto in Italia con il campionato di Serie A, quanto negli Stati Uniti con la Major League di baseball o la Nba della pallacanestro, non sono più solo le icone degli sportivi a fare sognare appassionati e collezionisti. Quando oggi si parla di figurine e del loro mercato non ci si riferisce soltanto a quelle sportive, bensì anche a quelle di anime giapponesi, cartoni animati e giochi di ruolo. Dai Pokémon a Magic fino a Yu-Gi-Oh, ogni collezione possiede uno o più esemplari così rari da essere state venduti per cifre enormi.

    Jordan + Wagner
    Logan Paul
    No.1 Trainer + BlackLotus
    WIlliam + Illustrator

Un business milionario

Partiamo da quella che è riconosciuta come la figurina più rara (e preziosa) al mondo: la Honus Wagner 1909-11 T206, che è a tutti gli effetti ben più famosa dell’uomo stesso, uno dei più grandi interbase che abbiano mai calcato i campi da baseball. Si tratta di un’immagine destinata a infrangere record di continuo: se la penultima volta, nel 2013, era stata venduta per circa 3,2 milioni di euro, l’anno scorso è stata ceduta per 7,25 milioni, quasi quattro volte il valore di un decennio fa. Il motivo? Si conosce l’esistenza di pochissimi esemplari e un numero altrettanto basso viene messo in vendita regolarmente, visto il prezzo.

Sempre in tema di campioni dello sport americano, un altro investimento sicuro per i collezionisti è la carta Michael Jordan Fleer Rookie 1986-87, considerata una delle figurine più popolari in circolazione, nonostante la grande quantità di cimeli associati a Jordan. Non sono pochi gli appassionati che l’acquistano come forma d’investimento, convinti che l’interesse per la carta sia destinato a salire: in alcuni casi le sue quotazioni hanno sfiorato i 100mila euro.

Un altro esempio è la Ted Williams del 1954: in quell’anno il battitore venne scelto per apparire sulla copertina anteriore e posteriore del set della linea ‘Topps’, caratteristica che ha reso questa figurina decisamente più famosa del normale. Mettere le mani su un suo esemplare può costare fino a 50mila dollari.

Le figurine nei giochi di ruolo

Ma la nuova frontiera è nei giochi di ruolo: se per una Spectral Tiger dal gioco di carte da collezione di World of Warcraft le quotazioni possono arrivare fino a 1.000 euro, per una carta Crush Card Virus della serie Yu-Gi-Oh (con il gioco tratto dall’omonimo manga) ne servono tre volte tanti, anche perché questa figurina viene data come premio ai partecipanti con più alto punteggio alla Shonen Jump Championship.

Dall’universo di Magic: L’Adunanza – uno dei capistipiti del settore, il primo gioco di carte collezionabili del mondo – provengono invece carte preziose come la Time Walk (4mila euro), oggi vietata nelle competizioni ufficiali, e la Alpha Black Lotus (27mila euro) di cui furono creati solo 1.100 esemplari.

Appartengono infine al mondo dei Pokemon figurine come la Pikachu Illustrator Psa 10, che lo youtuber collezionista americano Logan Paul si è aggiudicato per 5,27 milioni di dollari il 22 luglio 2021 a Dubai (quattro di tasca propria, a cui ha aggiunto una carta analoga, ma Psa 9, dal valore di 1.27 milioni). Roba da far impallidire carte come la No. 1 Trainer, data in premio al vincitore dei tornei Japanese World Challenge, che vale appena 10mila euro.

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