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Under 30

Questo under 30 è il più giovane direttore di un istituto universitario in Italia

Articolo tratto dal numero di maggio 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

La scelta di insegnare per Giosuè Prezioso è stata frutto di una vocazione. Oggi è direttore degli Studi dell’università Unicollege di Torino, il più giovane in Italia, ma prima di raggiungere questo successo ha accumulato esperienze internazionali nel mondo accademico, dividendosi tra Italia, Regno Unito e Stati Uniti.

Il suo percorso è iniziato a New York, per poi proseguire alla John Cabot University, la prima università americana in Europa, per poi completarsi a Boston, presso l’Università del Massachusetts.

La carriera accademica di Giosuè Prezioso

A 21 anni ha accettato un’offerta di lavoro accademico, ma la vocazione per il post-lauream è rimasta. È stato accettato in prestigiose università, fra cui Cambridge per un dottorato. Ma nel cassetto restava il sogno di Christie’s. “Il tempio dell’arte mondiale”, racconta Prezioso. “Tuttavia, mi sono lasciato opacizzare dalla sindrome dell’impostore: ero insomma convinto che non mi avrebbero mai scelto. Evidentemente mi sbagliavo. You’ve been accepted, (sei stato ammesso, ndr) recitava la mail”.

Il programma era un master of science in art, law and business, l’unico del suo genere al mondo, con trasferte e studi in tutta Europa, in Cina e in Corea del Sud. È seguita un’esperienza nel Dipartimento di arte antica della casa d’aste, fra oggetti egizi, romani ed etruschi rarissimi. In Italia, ricorda, erano sbocciati nel frattempo corsi in valutazione, diritto ed economia dell’arte, “tutto quello in cui mi ero specializzato”, e dunque, al rientro, le proposte di insegnamento si sono progressivamente moltiplicate.

L’insegnamento presso atenei di tutto il mondo

Con un dottorato e una specializzazione presso l’Università di Reading e la Graduate School dell’università di Harvard, Prezioso ha iniziato a 24 anni a insegnare a livello universitario, tenendo corsi e seminari in Egitto, Francia, Lituania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti, tra gli altri. E a 28 anni è entrato come professore anche nel pubblico per l’Università degli Studi di Bari dove, spiega, “mi è stato assegnato un corso in management delle attività culturali. Essendo l’ultimo corso prima di diventare, effettivamente, storici dell’arte, mi sono chiesto: quale testamento dovremmo lasciare al territorio pugliese? Come dovrebbero essere i ‘manager culturali’ del futuro?

La prima biblioteca digitale Nft della cultura

Ho quindi inserito nel canonico piano di studi una parte sulle ultime tecnologie applicate all’arte. La classe ha dunque mappato gli elementi culturali chiave del territorio come la taranta, le lingue minoritarie, i trulli e gli ulivi millenari e li ha tradotti in Nft, gamification, realtà aumentata e metaverso”.

Tutti questi asset non solo sono stati battuti in un’asta proprio in ateneo, ma sono stati anche depositati all’università in forma di ‘biblioteca digitale Nft della cultura’, la prima del suo genere al mondo validata da un’università, ricevendo recensioni prestigiose in più lingue.”

Il libro: una tavola rotonda con gli attori principali del mercato dell’arte

Di recente, sul tema Prezioso ha anche scritto un libro edito dalla Cambridge Scholars Publishing. “Ho selezionato un duo di artisti, un curatore, il direttore di un museo e il dirigente di una casa d’aste. Una tavola rotonda con gli attori principali del mercato dell’arte, a cui ho chiesto di raccontare cosa significasse per loro l’ibridazione in corso tra arte e tecnologia, restituendo un manuale per chi lavora in questo settore ancora opaco, ma crescente.

Da under 30, senza precedenti accademici in famiglia e con una vocazione e un impegno per i diritti civili, sento che la mia esperienza propone un aspetto dell’accademia e dell’università forse nuovo e di cui si dovrebbe parlare. Perché succede in Italia, nelle istituzioni, che certo devono lavorare sulla discriminazione in base all’età, il riscatto sociale e sui diritti, ma che, come in Unicollege, trovano a volte un ambiente fertile in cui queste variabili sono ricchezze e non limiti.

E mi auguro che questa testimonianza proveniente da una vita comune, da un giovane e in qualche modo senza garanzie pregresse, possa essere di ispirazione per molti”.

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