Space Economy: satellite nello spazio
Space Economy

Ecco Quid, l’infrastruttura italiana di comunicazione quantistica per trasmettere le informazioni in maniera sicura

Si chiama Quid (Quantum Italy Deployment) e ha l’obiettivo di realizzare l’infrastruttura italiana per la comunicazione quantistica. Il progetto è nato per assecondare la volontà europea di creare un sistema di trasmissione delle informazioni sicuro. Sarà infatti parte dello European Quantum Communication Infrastructure (EuroQCI), che raggiungerà tutti i territori europei attraverso fibra ottica e reti satellitari. Con questa innovazione l’Europa investe sulla crittografia quantistica, in grado di garantire un assoluto livello di sicurezza: le chiavi quantistiche crittografiche, o quantum key distribution, assicurano infatti che il messaggio non possa essere né intercettato né modificato.

Il progetto amplierà le infrastrutture di comunicazione esistenti, sia ottiche che satellitari, ed estenderà la rete di comunicazione a tutto il nord-est italiano aggiungendo Padova, Trento e Trieste. Anche Roma diventerà parte della rete che già collega Torino, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Matera, dove sorge il centro geodetico nazionale dell’Agenzia spaziale italiana (l’Asi), da cui vengono contattati satelliti nazionali e non.

Il consorzio

Per questo non sorprende che l’Asi partecipi al consorzio, che eseguirà il progetto Quid insieme con il Consiglio nazionale delle ricerche, con la compagine aziendale costituita da Coherentia, Thales Alenia Space, Qti, Leonardo, ThinkQuantum, Telecom Italia, Telsy, Telespazio e Consorzio TOP-IX e con il Politecnico di Milano, l’Università degli studi dell’Aquila, La Sapienza, l’Università degli studi di Napoli Federico II, l’Università degli studi di Padova e quella di Trieste. A capo del consorzio figura l’Istituto nazionale di ricerca metrologica, che, oltre a occuparsi di scienza della misura, svolge ricerche approfondite sulla scienza dei materiali, le nanoscienze e, per l’appunto, l’ottica quantistica.

Digital Europe

Quid è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Digital Europe, che ha un budget complessivo di 7,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 e fornisce finanziamenti a beneficio della cittadinanza e delle pmi. L’obbiettivo è che l’Europa non perda terreno in cinque aree tecnologiche: supercomputing, intelligenza artificiale, cybersicurezza, competenze digitali avanzate e uso delle tecnologie digitali in campo economico e sociale.

I fondi di Digital Europe in parte finanzieranno anche la costellazione Iris2 (sta per Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite), una rete satellitare europea che offre diversi strumenti di analisi del suolo e servizi di posizionamento e che potrà essere sfruttata per garantire una comunicazione sicura nei territori non raggiungibili dalla fibra ottica. Per la sua realizzazione, prevista fra il 2023 e il 2027, sono già stati stanziati 2,4 miliardi di euro. Una volta operativa, si integrerà all’EuroQCI.

Proteggere i dati

Dall’acquisizione dei dati al loro stoccaggio, dall’elaborazione alla loro tutela, il mercato dell’informazione spaziale è in rapido sviluppo e la sua protezione è vitale non solo per l’economia, ma anche per la sovranità nazionale. Per questo lo scorso 25 maggio la Commissione Europea e l’European Cybersecurity Competence Centre hanno nuovamente proposto una competizione aperta ad aziende, enti pubblici e altre organizzazioni per proporre piani d’azione deputati a rafforzare la sicurezza informatica continentale. Anche questa iniziativa è stata finanziata attraverso il programma Digital Europe con 71 milioni di euro, cui vanno ad aggiungersi 36,5 milioni della scorsa edizione. Provvedimenti simili sono stati presi anche dall’Agenzia spaziale europea (Esa), che indice annualmente concorsi fra hacker, sfidandoli ad assumere il controllo di un nanosatellite dimostrativo. Anche quest’anno i concorrenti hanno violato i sistemi di protezione del satellite, per poi modificare l’orbita dell’oggetto e scattare fotografie alla Terra. L’iniziativa ha mostrato ai tecnici Esa punti deboli del sistema informatico, prontamente rafforzati. Necessaria sulla Terra, la sicurezza informatica diventa di vitale importanza nello strategico ambiente spaziale, dove una falla potrebbe consentire a un chicchessia di accedere a infrastrutture sensibili.

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