affitti brevi, Bnb Academy
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Così BnB Academy insegna a guadagnare nel settore degli affitti brevi

Articolo apparso sul numero di ottobre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Non un’impresa, ma una community composta da persone da tutto il mondo, pronte a mettersi in gioco, seguendo un percorso di formazione e sviluppando una rete di relazioni su cui costruirsi una posizione nel settore immobiliare, anche senza disporre di un immobile di proprietà. La BnB Academy, nata nel 2019, è diventata in poco tempo un brand che attrae sempre più persone, soprattutto nella fascia under 40, alla ricerca di opportunità lavorative e nuovi sbocchi professionali, facendo da intermediario tra domanda e offerta nel mondo degli affitti brevi e, in particolare, in quello rappresentato da vettori strategici come Airbnb e Booking. Un brand destinato a rafforzarsi ulteriormente. Per ottobre è infatti annunciato il lancio di un software innovativo, battezzato BedlyGo, che si pone come obiettivo quello di facilitare il lavoro dei property manager, mettendo a loro disposizione dati statistici e informazioni essenziali per il posizionamento degli immobili.

“Dopo che abbiamo creato una community composta da oltre 3.200 studenti in tutto il mondo e con un portfolio di migliaia di immobili, questa è un’evoluzione necessaria”, dice Ludovico Cianchetta Vazquez, che ha portato in Europa questo modello di business legato agli affitti brevi e che oggi compie questo passo avanti assieme ai due soci, Francesco Crema e Florin Cudalbeanu. “Si tratta di un passo mirato a rendere più performanti gli immobili acquisiti e ottimizzarne i profitti, a uso e consumo di tutti, ma pensato in particolare per la nostra community”.

In che cosa consiste BedlyGo? “Di fronte a una crescente offerta di immobili, prima di effettuare un’acquisizione bisogna capire quale può risultare vincente, cioè avere il maggiore appeal per l’utente. Dopo l’acquisizione, invece, il problema principale è comprendere l’ordine della richiesta economica, cioè il prezzo su cui posizionarsi perché venga ritenuto appropriato. Una caratteristica importante del software è inoltre quella di essere sincronizzato con i calendari delle varie città, così da avere coscienza in ogni momento di occasioni che possano rendere più appetibile la destinazione e determinare una modifica al rialzo della tariffa, considerando anche che sempre più raramente le vacanze si prenotano con largo anticipo”.

Un software diverso da altri simili già presenti sul mercato. “Quelli esistenti hanno in genere, secondo noi, un handicap notevole: da un lato un eccesso di dati, tale da rendere difficile la comprensione della situazione; dall’altro i costi di acquisto del software molto elevati, che diventano insostenibili per gli imprenditori più piccoli, che non sono property manager professionali con tanti immobili a disposizione. BedlyGo vuole essere accessibile in tutti i sensi, adattabile alle diverse esigenze e in grado di rispondere a tutte le necessità con un singolo prodotto, mentre oggi gli host sono costretti a utilizzare un servizio per la ricerca di mercato, un altro per la sincronizzazione delle piattaforme (channel manager, ndr), un altro ancora per i check-in, e così via. Vogliamo racchiudere in un solo software tutti gli strumenti necessari per i professionisti del turismo”.

Il settore si conferma cruciale per l’economia italiana. Quella degli affitti brevi, in particolare, è una componente in forte crescita, ma anche al centro di un forte cambiamento. “Forse la crescita è più di qualità che di quantità. Fino a poco tempo fa tutto era più arrangiato, la maggior parte degli annunci era corredata da foto fatte con il cellulare e l’offerta ne usciva penalizzata. Oggi il cliente finale trova standard qualitativi più elevati anche a parità di prezzo, o quasi. Senza contare che lo stesso host, come accade su Airbnb, dà la possibilità di prenotare direttamente anche esperienze da fare sul posto. Si tratta di un trend capace di determinare la scelta del luogo in cui soggiornare”.

Gli strumenti informatici sono diventati dunque un canale privilegiato per le prenotazioni e possono dare un contributo anche a località non di prima fascia nel mercato turistico. “Se per destinazioni come Roma, Venezia e Firenze i visitatori si trovano facilmente, più difficile è intercettare l’attenzione per città tradizionalmente più ai margini del mercato, che proprio grazie alla promozione avviata dai property manager possono proporsi con esperienze diversificate, rispondendo magari a una domanda alternativa. Esiste una parte sempre maggiore di viaggiatori stranieri che si orienta verso borghi e cittadine di provincia che hanno solo bisogno di emergere”. 

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