Eusider
Small Giants

La ricetta vincente del passaggio generazionale secondo Maria e Giacomino Anghileri, coo e ceo del gruppo Eusider

Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di dicembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

a cura di Luca Brambilla, direttore dellAccademia di Comunicazione Strategica

Eusider è un gruppo di aziende specializzato nelle prelavorazioni dellacciaio, player di riferimento nel settore siderurgico. Il fatturato consolidato del 2022 è di 1.2 miliardi di euro, con 700 collaboratori, 35% di export e 18 sedi sparse in Italia. Linvestimento più significativo degli ultimi anni è stato la realizzazione del polo industriale di 50.000 metri quadrati coperti ad Ostiglia (Mantova). Un polo logistico allavanguardia e allinsegna della sostenibilità, che vuole puntare sul trasporto fluviale – sfruttando il Canal Bianco che collega la sede al Mar Adriatico – e su quello ferroviario, cercando di diminuire quello su gomma con conseguente diminuzione di co2. A parlare di Eusider sono Maria e Giacomino Anghileri, rispettivamente coo e ceo del gruppo.

Chi sono le figure chiave in Eusider e come è stato affrontato il passaggio generazionale?

MA: Lazienda è stata fondata nel 1979 da nostro padre Eufrasio e nostro zio Antonio Anghileri. Io sono entrata in azienda nel 2016, mentre Giacomino nel 2009. Da quellanno, le dimensioni della nostra impresa sono triplicate.

GA: A me piace parlare di sinergia generazionale: i fondatori seguono la parte strategica, mentre noi siamo più operativi. La ricetta vincente” è avere compiti ben definiti e responsabilità nei propri ambiti di competenza, anche se il confronto è sempre costante.

Quali ostacoli avete dovuto superare nel vostro percorso di crescita?

GA: Nostro padre ci ha sempre messo alla prova per capire se fossimo entrambi in grado di camminare con le nostre gambe. Poi, una volta verificato il nostro potenziale, ci ha sempre lasciato molto spazio dazione.

MA: Come ostacolo culturale, io rappresento la prima donna della famiglia a essere entrata in azienda e ad essere diventata una dirigente, in un settore che non è prettamente femminile. Siamo anche stati tra le prime aziende manifatturiere a ottenere la certificazione sulla parità di genere.

Quali sono le best practices che state creando o avete creato?

MA: Far sentire i collaboratori imprenditori. Ogni responsabile di prodotto ha ogni mese la possibilità di vedere un bilancio relativo alla propria divisione e in base ai risultati consegue un premio legato alla performance. Il capitale umano è la più grande risorsa.

GA: Come iniziative di welfare, abbiamo istituito borse di studio rivolte a tutti i figli dei collaboratori del gruppo. Lanno scorso abbiamo distribuito 30 borse di studio e dato la possibilità di fare un colloquio con il nostro dipartimento hr per linserimento in azienda.

Che suggerimenti dareste a chi sta affrontando questo percorso o chi desidera affrontarlo?

GA: È un processo che deve vedere coinvolgimento e condivisione di valori con tutti i collaboratori. La governance deve essere strutturata con regole chiare e specifiche.

MA: In qualità di vicepresidente dei Giovani Imprenditori Confindustria, con la Commissione Cultura di impresa e politiche industriali che presiedo e in collaborazione con la Luiss Business School, stiamo realizzando il Progetto generAZIONI – viaggio nel futuro di impresa, incentrato sul tema del passaggio generazionale, un tema centrale considerate le sue ricadute sul sistema produttivo italiano. Attraverso incontri itineranti che continueremo anche nel 2024, abbiamo potuto ascoltare esempi virtuosi di passaggi di testimone in azienda. Un dato che è emerso è la necessità di considerare il passaggio generazionale come un processo, che deve essere studiato e analizzato per tempo, in modo da preparare al meglio la transizione.

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