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Cloud security: perchè il managed Sase di BeDisruptive è la soluzione per i Ciso e le organizzazioni

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Vi ricordate il mondo del lavoro prima della pandemia? Ufficio, postazioni e orari più o meno ben scanditi, tutto ciò rendeva più facile per le organizzazioni essere più sicure al livello di infrastrutture e reti It. Oggi ciò è un lontano ricordo e per i Ciso e i responsabili della cybersecurity di ogni ente e azienda non si può prescindere dall’uso di modelli ibridi.

Ciò ha completamente cambiato i rapporti di lavoro e, per estensione, il mercato della sicurezza informatica. La ricollocazione dei gruppi di lavoro ha causato una dissoluzione dei perimetri di sicurezza offerti dagli ambienti di ufficio chiusi, motivo per cui le esigenze di sicurezza informatica si sono evolute in modo significativo.

“I modelli tradizionali, sebbene robusti ai loro tempi, hanno iniziato a mostrare evidenti limiti di fronte alle esigenze moderne”, spiega Roberto Provenzano, country manager italia della boutique internazionale di cybersecurity con il cuore e il maggiore mercato in Italia. “I problemi di latenza, il traffico di backhauling, la complessità della gestione di soluzioni multi-point e l’aumento dei costi hanno spinto le organizzazioni a cercare soluzioni meno complesse. Nell’ottica di accompagnare le organizzazioni nel fronteggiare queste sfide con un programma chiaro e realizzabile, in BeDisruptive abbiamo progettato il nuovo servizio Managed Sase”.

E continua: “Noi di BeDisruptive progettiamo, implementiamo e gestiamo insieme i migliori prodotti di sicurezza supportando gli obiettivi delle organizzazioni che vogliono abbracciare l’approccio Zero Trust. Forniamo una gestione centralizzata e semplificata oltre a piena visibilità degli accessi degli utenti alle applicazioni e ai dati dell’organizzazione, centralizzando le soluzioni di sicurezza in unico servizio cloud”.

Il termine Sase, Security access service edge, è stato coniato per la prima volta dalla società di consulenza Gartner nel 2019. Questo paradigma mira ad affrontare la sicurezza in modo trasversale ponendo gli utenti al centro della strategia di sicurezza mentre i dati sono diventati il ​​nuovo perimetro.

Secondo la stessa Gartner, nel 2025, il 60% delle organizzazioni implementerà una strategia Sase per proteggere le proprie infrastrutture e dati.

I vantaggi del servizio per l’azienda e la tecnologia alla base

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Security Operation Center – Uffici di Roma BeDisruptive

“Sase è un approccio alla sicurezza e ottimizzazione della rete che combina elementi di network e security, dove tipicamente la parte di networking è gestita tramite un’infrastruttura Sd-Wan, e la parte di security tramite una piattaforma Sse“, racconta l’esperto Genesio Di Sabatino, sase technical leader in BeDisruptive, e incalza ponendo l’accento sui vantaggi di questa nuova sicurezza per il mondo cloud.

Attraverso Managed Sase le aziende possono ottenere la flessibilità necessaria per accedere a una serie di servizi di sicurezza direttamente dalla rete o dal cloud e garantire la protezione dei propri asset più preziosi, nonché la centralizzazione degli eventi in un’unica console.

Questa architettura garantisce inoltre una notevole riduzione dei costi eliminando gli investimenti in immobilizzazioni e riducendo le spese operative, oltre a semplificare le operazioni attraverso il consolidamento e l’unificazione di tutti gli elementi su un’unica piattaforma.

Trattandosi di un paradigma ancora nuovo sul mercato, ci sono diverse sfide da affrontare per cui diventa fondamentale avere un partner come BeDisruptive. Negli ultimi anni il numero delle minacce è aumentato notevolmente.

In Italia, nel primo semestre 2023 i ricercatori di Clusit hanno registrato una crescita degli incidenti del 40%, quasi 4 volte superiore al dato globale. Inoltre, se da una parte i criminali informatici si sono evoluti mettendo a punto tecniche sempre più sofisticate per i loro attacchi, viviamo in un paese dove le infrastrutture e le tecnologie tendono a rimanere stabili nel tempo diventando, in pratica, obsolete.

Occorre, quindi, sviluppare una cultura consapevole sulla necessità dell’adozione di infrastrutture moderne e sicure in grado di affrontare le sfide di oggi e di domani. Ecco perché il supporto che noi di BeDisruptive diamo ai nostri clienti risulta strategico nel capire la migliore protezione a seconda della struttura dell’azienda, così come dovrebbe essere strategico farsi coadiuvare da chi è in grado di gestire un approccio coordinato nella gestione della security e delle infrastrutture, sia in ambito Noc che Soc.

Come garantire la sicurezza delle apparecchiature con il modello Sase

Di Sabatino fa un’overview su questo punto. L’approccio Zero trust network access (Ztna), parte cruciale dell’architettura Sase, stabilisce che nessuno possa essere al di sopra della sorveglianza, quindi incoraggia sempre il controllo e la diffidenza quando si tratta di autenticazione e certificazione degli utenti dei dispositivi.

In questo modo l’obiettivo è quello di eliminare all’interno delle reti qualsiasi ingresso non verificato che possa rappresentare un potenziale rischio per l’organizzazione. La strategia di sicurezza Sase si caratterizza per essere nativa nel cloud, proteggendo tutti i perimetri e basandosi sull’identità sia dei dispositivi sia degli utenti, oltre a garantire una protezione totale degli utenti indipendentemente dal luogo in cui si trovano.

Inoltre, combina una rete geografica definita dal software (Sd-Wan) con un’altra con funzionalità di sicurezza multiple (Wan) in grado di proteggere il traffico di rete. Tra le sue funzionalità figurano l’integrazione di Api per servizi cloud gestiti per i dati, il proxy online che decodifica il traffico sul web e nel cloud, la protezione di sedi remote o delegazioni e microservizi nativi nel cloud.

La parola chiave nel panorama odierno è proattività

Le minacce diventano sempre più sofisticate e di pari passo la richiesta non è solo di soluzioni in grado di rispondere, ma anche di soluzioni in grado di evolversi velocemente senza stravolgere.

Le aziende diventano sempre più consapevoli delle implicazioni delle violazioni della sicurezza, non solo in termini di perdita di dati ma anche relativamente agli impatti economici derivanti e sono quindi alla costante ricerca di soluzioni, spesso stratificando e quindi complicando le infrastrutture.

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