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OpenAI risponde alla causa di Musk: non accetta che la società abbia fatto “grandi progressi senza di lui”

Questo articolo è apparso su Forbes.com

OpenAI ha pubblicato martedì una confutazione pubblica contro Elon Musk, affermando che si muoverà per respingere le richieste avanzate dal miliardario che accusa l’azienda di aver abbandonato la sua missione di sviluppare una piattaforma di intelligenza artificiale open-source a “beneficio dell’umanità” a favore della massimizzazione dei profitti.

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Fatti chiave

  • In un post sul blog, la dirigenza dell’azienda ha affermato che Musk ha riconosciuto nel 2017 che sarebbe stata necessaria una “realtà a scopo di lucro” per raggiungere l’obiettivo di OpenAI: creare un’intelligenza artificiale generale (Agi). Il miliardario ha cercato di diventare l’amministratore delegato e il principale azionista di questa nuova realtà.
  • OpenAI ha dichiarato di non poter accettare le condizioni di Musk, perché “il fatto che qualcuno avesse il controllo assoluto” andava contro la sua missione. Il miliardario ha quindi suggerito di fondere OpenAI con Tesla.
  • Il post sul blog cita una mail di Musk in cui suggerisce che OpenAI dovrebbe “attaccarsi a Tesla come vacca da mungere”, perché sarebbe l’unica speranza per l’azienda di “reggere il confronto con Google”. E ha aggiunto che anche in quel caso la probabilità che ciò accada è “piccola” anziché “zero”.
  • Il post sostiene che Musk abbia scelto di lasciare OpenAI nel febbraio 2018 con l’intenzione di costruire un concorrente Agi all’interno di Tesla. E in seguito ha detto all’azienda che “senza un drastico cambiamento nell’esecuzione e nelle risorse” le sue possibilità di sfidare Google erano “pari allo 0%”.
  • Il post descrive poi come i Paesi stiano utilizzando gli strumenti di OpenAI in vari modi, affermando che l’azienda sta rendendo la sua tecnologia “ampiamente utilizzabile in modi che potenziano le persone”.
  • Il blog cita anche un’e-mail di Musk in cui concorda con la valutazione di Ilya Sutskever, scienziato capo di OpenAI, secondo cui il termine “open” nel nome dell’azienda significa che “tutti dovrebbero beneficiare dei frutti dell’IA dopo che è stata costruita, ma va benissimo non condividere la scienza”.

Citazione

Il post sul blog aggiunge: “Siamo tristi che si sia arrivati a questo punto con una persona che abbiamo ammirato profondamente, una persona che ci ha spinto a puntare in alto, poi ci ha detto che avremmo fallito, ha fondato un concorrente e poi ci ha denunciato quando abbiamo iniziato a fare progressi significativi verso la missione di OpenAI senza di lui”.

Retroscena

Musk ha intentato una causa contro il produttore di ChatGPT e la sua leadership la scorsa settimana, sostenendo che hanno minato l’obiettivo fondamentale di OpenAI di sviluppare un’intelligenza artificiale open-source a “beneficio dell’umanità” a favore della massimizzazione dei profitti.

Nei documenti depositati presso la Corte Superiore di San Francisco, Musk ha dichiarato di aver incontrato i cofondatori di OpenAI Sam Altman e Greg Brockman nel 2015 e di aver concordato il lancio di “un’azienda no-profit che sviluppa un’intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità, non di un’azienda a scopo di lucro che cerca di massimizzare i profitti degli azionisti”. Secondo l’accordo, l’Agi sarebbe stata open-source, salvo considerazioni sulla sicurezza. La causa accusa l’azienda e i suoi fondatori di aver rinnegato l’accordo per “massimizzare i profitti”, facendo riferimento al suo rapporto con Microsoft, che ha investito più di 10 miliardi di dollari in OpenAI. La causa arriva dopo le ripetute critiche pubbliche di Musk a OpenAI e le sue affermazioni secondo cui l’Ia rappresenta una minaccia esistenziale per l’umanità. Nell’ultimo anno, Musk ha lanciato xAI e il suo chatbot Grok per sfidare ChatGPT di OpenAI.

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