Servier
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I 70 anni di Servier tra crescita e nuovi progetti (anche in Italia)

Articolo di Andrea Sermonti

Servier festeggia il settantesimo anniversario dalla sua nascita con risultati finanziari di assoluto livello e oltre la media del settore farmaceutico. L’esercizio 2022/23 si è chiuso infatti con una crescita globale del 9,2 % sull’anno precedente, raggiungendo i 5,327 miliardi di euro. Il fatturato è suddiviso tra 4,041 miliardi di euro per i farmaci brand (+9,4%) e 1,286 miliardi di euro per i generici (+8,8%). Per l’esercizio 2022-23, l’Ebitda si è attestato a 1,015 miliardi di euro, per un margine del 19,1%, rispetto al 17,6% del 2021-22, con un aumento di 156 milioni di euro.

“Grazie soprattutto ad un portafoglio innovativo in oncologia e a una forte strategia basata sull’innovazione incrementale nelle aree del cardio-metabolico e delle malattie venose”, sottolinea Olivier Laureau, presidente e ceo del gruppo Servier. “Tali risultati sono stati ulteriormente sostenuti dalla registrazione di nuovi prodotti e da una pipeline solida e promettente, in particolare in oncologia. Desidero ringraziare tutti i dipendenti del Gruppo per l’impegno quotidiano al servizio dei pazienti. Siamo fiduciosi di raggiungere i nostri obiettivi per il 2025 e stiamo portando avanti il nostro piano strategico ‘Servier 2030’ con determinazione e ottimismo”.

Le pietre miliari di questa strategia? Secondo Laureau “sono la massimizzazione del potenziale del portfolio destinato alla cura delle patologie cardiovascolari, del metabolismo e delle malattie venose nonchè la ricerca e lo sviluppo di terapie innovative e mirate in onco-ematologia, neuroscienze e immuno-infiammazione anche attraverso importanti partnership e collaborazioni con enti di ricerca e altre aziende”.

Un’azienda assolutamente originale nel mercato farmaceutico mondiale, come d’altronde il suo presidente, entrato in azienda 42 anni fa nel dipartimento per la proprietà intellettuale, “che ha scelto di essere governata da una Fondazione senza scopo di lucro, godendo al contempo di una struttura di governance idealmente adatta al lungo ciclo di sviluppo dei farmaci, che ci permette di concentrarci su prospettive a lungo termine e di realizzare interamente la vocazione del Gruppo impegnato nel progresso terapeutico al servizio dei bisogni dei pazienti. La nostra indipendenza – continua il manager – così come il fatto di essere una società non quotata in borsa, ci lascia liberi dalle pressioni degli azionisti, di ascoltare i pazienti per fornire loro le soluzioni più efficaci e di reinvestire i nostri profitti nell’azienda e principalmente nella ricerca e sviluppo”.

L’Italia, paese in cui Servier è presente da più di 50 anni con circa 400 dipendenti, da ottobre 2023 con responsabilità anche di Malta, ha registrato nell’ultimo anno ricavi complessivi pari a 171 milioni di euro con oltre 1,6 milioni di pazienti trattati con farmaci dell’azienda. “I risultati finanziari 2022/23 di Servier Italia e Malta riflettono con chiarezza la solidità del nostro percorso, dimostrando di essere sulla giusta strada per il raggiungimento dei nostri obiettivi nel medio e lungo termine – sottolinea Gilles Renacco, presidente del Gruppo Servier in Italia – la nostra leadership nel cardiovascolare ci sfida ad impegnarci giorno dopo giorno per diventare un’azienda di riferimento in emato-oncologia. Sapere che in Italia due pazienti su tre affetti da tumore del colon-retto in terza linea di trattamento riceve una nostra terapia ci investe di una grande responsabilità e ci rende consapevoli del valore del continuum of care che possiamo offrire”.

E il futuro? “L’ambizione è quella di raggiungere un fatturato consolidato di 6,5 miliardi di euro nel 2025 e un Ebitda (utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti) di 1,3 miliardi di euro, pari al 21,7% del fatturato – conferma Olivier Laureau – Entro il 2030, inoltre, Servier prevede di raggiungere un fatturato di 8 miliardi di euro con un rapporto Ebitda superiore al 30%”.

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