Marianna Saragaglia Cortem Group
Small Giants

Leader internazionale nel mercato dell’antideflagrante: “Io e Cortem siamo cresciuti insieme”, racconta la cco del gruppo

Cortem Group, costituito dai marchi Cortem, Elfit e Fondisonzo, è tra i player più importanti nel settore oil & gas. L’azienda, dal 1968, progetta e realizza apparecchiature elettriche antideflagranti destinate a impianti in zone a rischio di esplosione e incendio, sia on-shore che off-shore. Cortem Spa, la principale realtà del gruppo, è stata fondata a Villesse da Marco Rossi e Renato Gratton con l’ambizione di diventare leader italiano e poi internazionale.

Ricerca e sviluppo per soluzioni innovative e personalizzate: il segreto della crescita di Cortem Group

Cortem oggi è un gruppo che vanta ben quattro sister company localizzate a Singapore, Dubai e Buenos Aires, dieci hub di distribuzione, 250 impiegati, un’ampia rete di vendita e rappresenta uno dei principali player del mercato dell’antideflagrante con un fatturato di circa 50 milioni di euro. 

Quella di Cortem è la storia di un’azienda italiana in cui il modello d’impresa familiare e l’approccio manageriale si sono amalgamati in modo vincente. Perché per ottenere il giusto equilibrio fra tradizione, crescita e innovazione, c’è bisogno di diversificazione e flessibilità, nei prodotti, nei mercati, nelle strutture produttive, nelle risposte ai bisogni dei clienti. Oltre ad una continua ricerca per lo sviluppo di prodotti innovativi di qualità, grande attenzione è da sempre rivolta alle soluzioni personalizzate e di ingegnerizzate. Abbiamo intervistato Marianna Saragaglia, cco di Cortem Group e managing director di Cortem Gulf a Dubai, dove risiede dal 2018. 

Da Roma agli Emirati Arabi. Qual è il sogno che insegue? 
Il filo conduttore che mi unisce al Medio Oriente ha radici nei primi anni ’90, quando per un importantissimo gruppo petrolchimico italiano lascio la sede di Roma e mi trasferisco negli Emirati Arabi e in Arabia Saudita. All’inizio non ho inseguito un sogno, ma un’opportunità di crescita professionale e una sfida lavorativa entusiasmante, in paesi e in un settore allora proibitivi per una donna. Da lì in poi tutta la mia lunga esperienza lavorativa in quei territori è di fatto diventata un sogno che si rinnova costantemente da oltre 30 anni.

Le piacerebbe un giorno tornare a lavorare in Italia?
È una domanda complessa, alla quale ad oggi non saprei rispondere in modo preciso. Mi sento italiana, lavoro per un gruppo al 100% italiano e la mia famiglia vive in Italia, mio marito compreso. Il mio legame con il paese di origine è forte, ma oggi se mi doveste chiedere quale considero casa, senza alcun dubbio risponderei Dubai. Non so immaginare un mio rientro definitivo in Italia, la verità è che tra me e il Medio Oriente c’è ancora tanta storia da scrivere insieme.

Passiamo a Cortem Group: come è cambiata l’azienda dal suo ingresso ad oggi?
Cortem è un’azienda italiana familiare fondata nel 1968, io arrivo in Cortem nel 2016 con l’incarico di sviluppare la divisione Epc dei grandi progetti e di proseguire il piano di internazionalizzazione del gruppo. Il mix tra la grande capacità produttiva, il know how, il brand di Cortem e la mia ventennale esperienza nel settore oil & gas ci ha portato oggi ad essere tra i leader di mercato del nostro settore. Pur non tradendo l’anima familiare, la nostra di fatto è una multinazionale gestita managerialmente, riconosciuta da tutto il panorama internazionale. Credo che io e Cortem, in fondo, siamo cresciuti insieme.

Immagino che portare il made in Italy nel mondo sia un grande obiettivo anche per la vostra azienda.
Assolutamente. Puntiamo a portare il made in Italy ovunque senza snaturare le nostre origini e gli elevati standard di qualità. Ad oggi il nostro polo produttivo di riferimento rimane quello in Italia, in provincia di Gorizia, le nostre fabbriche all’estero sono nate principalmente come centri di assemblaggio e non di produzione, ma in forte evoluzione per incontrare i requisiti ormai inderogabili di local content.

Sicurezza sul lavoro: la vostra azienda si assume un’importante responsabilità.
Una grossa responsabilità che sentiamo quotidianamente e che ci assumiamo investendo non solo nell’ingegneria dei nostri prodotti, ma anche nella costante formazione dei nostri dipendenti, partner e clienti sulla normativa Atex/IECEx. Normativa in continua evoluzione e che regola in modo stringente il nostro campo di applicazione.

Come riuscite a rimanere costantemente al passo con i tempi? 
Investendo costantemente su ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e prodotti ingegnerizzati soprattutto nell’illuminazione a led. Inoltre la sfida è quella di non fornire solo prodotti ma guardare a soluzioni e sistemi che in qualche modo ci posizionino nel mercato non solo come costruttori di materiali, ma anche come integrator.

Come vi ponete sul fronte investimenti nel campo del green idrogeno?
Pur consci che il nostro dna sia radicato nel settore petrolchimico, stiamo investendo in prodotti e sistemi che possano supportare l’applicazione in impianti di idrogeno, fotovoltaici, solari e nei processi di decarbonizzazione. Mossi non soltanto dall’ovvio obiettivo di business, ma anche dal senso di responsabilità e di consapevolezza del contributo che una realtà industriale come la nostra possa dare alla salvaguardia dell’ambiente. Inoltre non dimentichiamo il ruolo della digitalizzazione, che a nostro avviso rappresenta uno strumento ormai indispensabile per chi guardi in modo serio al mondo green.

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