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Green bond e rinnovo della flotta: cosa sta facendo il Gruppo Fs nella sostenibilità

Articolo tratto dal numero di aprile 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Il treno della sostenibilità viaggia puntuale. Come da tabella di marcia, costantemente aggiornata dal Gruppo Fs, guidato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris. Un programma che coinvolge tutti gli attori di una delle più grandi realtà industriali del Paese, fino ai fornitori. E che non rinuncia alle possibilità offerte dalla finanza green. A beneficio, oltre che dei 91mila dipendenti e dei milioni di viaggiatori su quasi diecimila treni al giorno, di tutti gli italiani, anche di quelli che su rotaia non viaggiano, perché il gruppo rappresenta il fulcro della mobilità collettiva e intermodale in Italia.

Offrire soluzioni di trasporto pubblico in grado di ridurre le emissioni inquinanti e climalteranti, a beneficio dell’ambiente, della salute e della qualità della vita è la strada che Fs intende percorrere. E le azioni, molte delle quali già intraprese, iniziative concrete per una costante e rapida decarbonizzazione, si muovono nel perimetro tracciato dal Green deal europeo e dall’agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Luigi Ferraris - ad Gruppo Fs
Luigi Ferraris, amministratore delegato Gruppo Fs

Raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040 è l’obiettivo principale, in anticipo di dieci anni sul target europeo di zero emissioni. Una scelta dettata dal desiderio di ancorare l’impegno per la mitigazione dei cambiamenti climatici agli standard richiesti da Science based targets initiative (Sbti), iniziativa di Carbon disclosure project, global compact Onu, World resources institute e World wide fund for nature, che spinge il settore privato ad abbattere le emissioni per contenere il riscaldamento globale entro 1,5° C. E a gennaio Fs ha ottenuto la validazione del target.

L’abbattimento di emissioni inquinanti e anidride carbonica non può che passare dal rinnovo della flotta, e i treni di nuova generazione – come il Frecciarossa 1000 per l’alta velocità, Rock, Pop e il treno ibrido Blues nel trasporto regionale – faranno senza dubbio la loro parte, oltre a incidere ulteriormente sull’efficientamento energetico. Leve per agevolare la transizione verde, però, sono altresì gli strumenti di finanza sostenibile (tra cui green bond e operazioni di finanziamento legate alla sostenibilità). Soluzioni tramite le quali Fs ha scelto di finanziare numerosi progetti che contribuiscono al miglioramento delle performance in ambito esg. Prodotti che garantiscono un vincolo di destinazione dei proventi verso progetti sostenibili; o che impegnano l’azienda al raggiungimento di determinati obiettivi, incrementando la trasparenza nei confronti degli stakeholder, attraverso rendicontazione e reportistica puntuali sui target raggiunti e sugli impatti ambientali e sociali dei progetti finanziati.

Sono nove i green bond emessi da Fs Italiane dal 2017 a oggi. I tre emessi nel 2023 hanno contribuito a raccogliere oltre 1,5 miliardi di euro, 500 milioni dei quali dedicati all’acquisto di oltre 100 treni regionali. Queste operazioni hanno significato il primato per il gruppo quale azienda italiana non finanziaria per titoli green emessi, il cui valore nozionale ammonta oggi a più di 5,5 miliardi di euro. Volumi che proiettano Fs tra i principali player della transizione verde come promotore di un modello di mobilità sostenibile. Con i proventi, infatti, Fs provvede al finanziamento di treni di ultima generazione per l’alta velocità, nuovi treni regionali, locomotive e carri per il trasporto merci e investimenti relativi all’infrastruttura ferroviaria.

Tra i progetti finanziabili tramite green bond è stato inserito il completamento dell’alta velocità Torino-Milano-Napoli di Rfi. In questo modo, fanno notare dal gruppo, i green bond emessi dal 2017 permettono di coprire tutto il business ferroviario di Fs Italiane, contribuendo ad abbattere le emissioni di anidride carbonica e a porre le condizioni per agevolare la transizione dal mezzo privato al treno e alle soluzioni intermodali.

Non si fermano qui le iniziative in ambito finanza sostenibile. A novembre dello scorso anno Fs ha sottoscritto un green loan da 100 milioni di euro con Bbva (il primo sottoscritto dalla questa banca in Italia) dedicato al finanziamento di progetti conformi alla tassonomia Ue e a investimenti legati alla rete ferroviaria per supportare la strategia sostenibile del gruppo potenziando il cosiddetto ‘modal shift to rail’.

A luglio 2022 Fs aveva già ampliato da 2,5 a 3 miliardi di euro la linea di credito committed e revolving stipulata nel 2021, che prevede meccanismi di revisione del margine e della commitment fee al raggiungimento di target in ambito esg.

Un ampliamento, che senza alterare le condizioni di pricing originarie, ha portato a otto le istituzioni finanziarie coinvolte nel sindacato dei lender: a Intesa Sanpaolo, Unicredit, Cdp, Crédit Agricole Cib, CaixaBank e Banca Popolare di Sondrio si sono aggiunte Bnl – Group Bnp Paribas e Banco Bpm. Per il rinnovo di tale linea, la cui scadenza è fissata a giugno 2024, il cda di Fs ha deliberato l’ampliamento della size sino a 3,5 miliardi di euro.

Milano Martesana
L’impianto di manutenzione di Milano Martesana con il suo parco di pannelli solari

Fs ha ricevuto la valutazione advanced nel rating Moody’s Esg Solutions e ha confermato lo score A nel 2023 nel questionario di ‘Carbon disclosure project climate change’, al di sopra della media europea e del settore ferroviario. Questo grazie al percorso, avviato da tempo, di accompagnamento dei fornitori verso l’integrazione e il consolidamento dell’attenzione sul fronte ambientale e sociale nella fase di approvvigionamento. Il piano industriale prevede che, dal 2026, tutti gli operatori economici intenzionati a lavorare per Fs si sottopongano a una valutazione esg tramite piattaforma informatica.

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