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Dall’intelligenza artificiale ai digital assets: così Sella sta continuando a innovare

Articolo apparso sul numero di aprile 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Sella è un gruppo italiano con oltre 450 anni di storia imprenditoriale che ha sempre fatto dell’innovazione la sua mission, sviluppando soluzioni verso target meno serviti dagli attuali meccanismi di mercato. Forbes Italia ne ha parlato con Andrea Tessera, chief innovation officer.

Quali progetti state attuando?

Stiamo investendo molto in intelligenza artificiale. Stiamo lavorando sulla formazione tramite i nostri Sellalab, luoghi strategici sul territorio che diventano volani di innovazione. Uno dei nostri progetti più rilevanti riguarda il consolidamento dei competence center dedicati a open innovation, dlt & digital assets, cybersecurity, cvc, dati, intelligenza artificiale e impact. Siamo molto attivi nell’integrazione dell’IA nel banking e abbiamo circa 60 modelli già in uso nei processi e nei prodotti. Vogliamo rafforzare il nostro ruolo nel mondo dlt e asset digitali, nell’open finance e negli open payments. Cerchiamo di essere concreti, perché sviluppiamo un’innovazione legata al business. Con giovani talenti e competenze specialistiche.

Come l’intelligenza artificiale sta influenzando il vostro settore e cosa sta facendo Sella?

Dal lancio di ChatGPT, l’IA ha rivoluzionato diversi aspetti della nostra vita. In ambito bancario-finanziario, ha avuto un impatto nel migliorare il customer care, nel far evolvere i modelli di rischio e credit scoring, nell’automazione dei processi interni, nei presidi per l’aml, nella sicurezza, nello sviluppo di modelli. È utile anche per ridurre i costi attraverso l’automazione di compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto, incrementare la produttività, usare in modo efficiente le risorse tecnologiche e l’energia. Un altro ambito è quello dei processi decisionali e del risk management, automatizzando e rendendo più efficiente la conformità alla regolamentazione in continua evoluzione. Inoltre aiuta nell’analisi e permette previsioni più accurate.

Dlt e asset digitali, una nuova era per la finanza o un rischio?

Sono certamente un’opportunità. Studiamo da tempo l’intermediazione basata su dlt e blockchain, cercando di anticiparne l’evoluzione. Oggi lo scenario è caratterizzato dalla normativa Micar, che entrerà in vigore quest’anno per regolamentare le cripto-attività. Ciò favorirà sempre più l’avvicinamento delle istituzioni al mondo delle blockchain. Lo abbiamo visto anche con la call for proposal di Banca d’Italia, cui abbiamo partecipato con uno specifico progetto sistemico. Il 2024 sarà per noi un anno importante: lanceremo un servizio strutturale su dlt e saremo impegnati sul fronte delle stablecoin. Vogliamo consolidare il nostro posizionamento abilitando le aziende che operano nel settore dei digital asset, della digital identity e della blockchain. Prevediamo che nei prossimi anni si svilupperà un’economia basata sulla tokenizzazione degli asset scambiati tra banche, aziende e clienti retail, beneficiando dell’esistenza di una moneta digitale. In questo senso abbiamo già avviato una sperimentazione di stablecoin. Anche l’euro digitale è un tema che seguiamo con grande attenzione.

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