Massimo Fiocchi, cube labs
Small Giants

Partnership e quotazione in borsa: così Cube Labs vuole creare un ponte tra ricerca scientifica e industria

Scienza e tecnologia sanitaria come fattori di crescita sociale ed economica su cui investire, selezionando i progetti che possono migliorare l’efficacia delle terapie e dei sistemi sanitario assistenziali. È questo il ruolo di Cube Labs, che si propone di gettare un ponte tra la ricerca scientifica e l’industria, creando partnership e individuando le richieste del mercato per acquisire i capitali necessari a sostenere lo sviluppo dei progetti.

Il passo successivo

“Cube Labs è un venture builder che nasce per favorire la ricerca traslazionale, che mira a creare nuovi prodotti nell’ambito delle scienze della vita”, spiega Renato Del Grosso, cofondatore e chief strategic officer. “Per fare ciò ha stabilito da diversi anni una partnership strategica con l’Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi per valorizzare progetti accademici. La creazione d’impresa è il passo successivo: una volta selezionate le proposte parte anche la strategia di investimento di tipo pre-seed e seed.

L’industria di prodotti farmaceutici, medicali e del mondo consumer health ha molto incentivato negli ultimi anni rapporti di collaborazione con player esterni, tramite iniziative in house, per fare innovazione. Il settore salute, anche per dinamiche globali del trend demografico, è tra quelli di interesse per investitori e aziende tecnologiche. Una necessità che parte da bisogni clinici insoddisfatti e che si è allargata a un concetto di allungamento del lifespan, inteso come durata della vita, possibilmente con healthspan o buona qualità”.

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La quotazione e l’apertura al mercato: il punto di svolta di Cube Labs

Il vero punto di svolta per Cube Labs, ci racconta Massimo Fiocchi, cofondatore e cfo, è stato il percorso per arrivare a una raccolta di capitali tramite quotazione in Borsa. “Il percorso verso la quotazione ha rappresentato un momento di evoluzione e trasformazione radicale per Cube Labs. L’apertura al mercato comporta l’abbandono, almeno in parte, delle logiche tipiche delle Pmi.

La condivisione dei processi decisionali, la trasparenza e la capacità di interloquire costantemente con gli investitori attuali e potenziali, la formalizzazione delle strategie, l’adozione di procedure e processi maggiormente articolati, l’introduzione di momenti di verifica della bontà delle strategie ipotizzate e di raggiungimento degli obbiettivi prefissati, la presa d’atto che la compliance è un valore e non un limite per l’impresa, sono solo alcuni dei temi con cui una Pmi deve confrontarsi quando avvia il processo di quotazione.

Il percorso di evoluzione culturale

È un percorso di evoluzione culturale che porta a comprendere che molti passaggi, spesso vissuti come vincoli e limitazioni, in realtà sono strumenti e valori necessari per una crescita globale. Nel nostro caso il percorso è stato particolarmente lungo e articolato.

Abbiamo avviato il progetto a fine 2021 con i primi incontri con i nostri advisors e abbiamo avuto il nostro kickoff meeting a fine gennaio 2022. Poi sono iniziati una serie di stop and go. La guerra in Ucraina a febbraio, le conseguenti tensioni geopolitiche con innalzamento dei prezzi di energia e materie prime nella primavera del 2022, la successiva crisi di governo nel corso dell’estate, la progressiva stretta monetaria e le tensioni inflazionistiche sono elementi che hanno causato forte tensione e instabilità sui mercati e ci hanno consentito solo nei primi mesi del 2023 di individuare la finestra utile per chiudere l’operazione.

Il sogno iniziato anni prima

Il percorso è stato complesso ma la soddisfazione per il risultato raggiunto è stata immensa, quasi il coronamento di un sogno e la dimostrazione che anche in Italia si può fare impresa in settori altamente innovativi, spesso considerati appannaggio solo dei mercati esteri. Un sogno iniziato molti anni prima, quando un piccolo gruppo di persone, ognuna con le proprie competenze, si è riunito intorno a un imprenditore visionario e con un lavoro costante e determinato ha raggiunto un obbiettivo, purtroppo spesso considerato quasi irrealizzabile dalle Pmi Italiane, che per Cube Labs ha costituito un momento di svolta nel proprio percorso di crescita, gettando solide basi per il rafforzamento del business, per l’apertura a mercati internazionali e regalandoci opportunità prima inimmaginabili”.

Andare oltre gli aspetti scientifici

Il metodo di selezione dei progetti da sostenere, secondo Renato Del Grosso, è un elemento distintivo: “Passa dalla fase di lancio di call for new ventures alla fase di selezione dei progetti da parte di un team con differenti expertise, per poi passare a un comitato di venture building e infine l’approvazione da parte del board. Trovare progetti ad alto potenziale è un lavoro certosino che richiede molta analisi e forecasts. Nella storia della medicina troviamo anche i cosiddetti progetti loonshots, secondo la definizione di Safi Bahcall, cioè idee ritenute folli o scartate, poi riprese e trasformate in prodotti di grande successo. Avere metodo aiuta ma bisogna andare oltre aspetti prettamente scientifici e valutare bene anche altre potenzialità”.

Dalla ricerca allo sviluppo del progetto, Cube Labs segue tutto il processo

Altro elemento strategico, sottolinea Massimo Fiocchi, sono le logiche di investitore early stage adottate. “Investiamo in progetti di ricerca accademici sui quali è stata effettuata l’attività di ricerca di base, che abbiano dimostrato elevato potenziale di sviluppo nel trasferimento tecnologico e superato quanto meno il proof of concept. Selezionato il progetto di interesse, si procede alla costituzione del veicolo societario in cui farlo confluire.

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Cube Labs segue poi tutto il processo di sviluppo del progetto al fine di raggiungere un livello di maturità scientifica e manageriale tale da poter essere commercializzato. La strategia di investimento sottostante a questo processo prevede, all’esito della costituzione dello spin-off, un investimento iniziale, anche congiuntamente ad altri soggetti, di circa 150mila euro in pre-seed-round e un investimento di ulteriori 500mila euro in seed-round. A questo, segue il cosiddetto A-round di raccolta, in cui Cube Labs può potenzialmente co-investire tra 1 e 3 milioni di euro, preferibilmente insieme a investitori istituzionali, mantenendo sempre il controllo delle società partecipate”..

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