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Questo resort esclusivo nel terroir del Brunello svela il restyling delle sue ville private

Dopo lo stop invernale, da poche settimane ha riaperto i battenti uno dei resort più  esclusivi della Toscana, nel cuore verde della Val d’Orcia e nel terroir del Brunello di Montalcino: Rosewood Castiglion del Bosco.

All’insegna della filosofia del sense of place, il desiderio di aiutare gli ospiti a immergersi nella comunità locale attraverso esperienze nel territorio, la struttura ha allestito tutto il necessario per la stagione primaverile.

Il restyling delle ville

    Rosewood Castiglion del Bosco
    Rosewood Castiglion del Bosco
    Rosewood Castiglion del Bosco
    Rosewood Castiglion del Bosco

Nei mesi scorsi, nove delle undici ville private che si trovano all’interno della tenuta (casali toscani risalenti al XVII e XVIII secolo) sono state oggetto di un restyling che le ha rese ancor più contemporanee e sofisticate, mantenendo la loro essenza toscana d’impronta senese.

Uniche nel loro genere, adornano la campagna intorno a Castiglion del Bosco e hanno una forte identità: offrono piscine a sfioro riscaldate, cucine realizzate del designer fiorentino Riccardo Barthel, terrazze e giardini con vista sul paesaggio circostante.

Ma c’è un’altra novità, per la stagione 2024: ogni villa è stata dotata di un Land Rover Defender a 7 posti, fuoristrada 4×4 che gli ospiti possono guidare per la durata del soggiorno, per esplorare la regione o semplicemente scoprire gli oltre 2mila ettari di tenuta, le cui origini risalgono a circa 900 anni fa.

L’offerta gastronomica

Tra i numerosi motivi di interesse – dalle antiche rovine del castello del 1100 alla chiesa medievale del XIV secolo, fino al borgo dove sorgono le 42 suite – non manca l’offerta gastronomica, da sempre al centro dell’attenzione della proprietà: Rosewood Castiglion del Bosco ospita infatti due ristoranti, da un lato l’osteria La Canonica e dall’altro il ristorante Campo del Drago, premiato con una stella Michelin e guidato dallo chef Matteo Temperini.

Se all’osteria La Canonica l’atmosfera è quella di un’autentica trattoria toscana, il ristorante Campo del Drago – il cui nome è un omaggio al Brunello di Montalcino cru della tenuta – serve piatti vibranti e originali arricchiti da prodotti freschi dell’orto biologico che si trova all’interno del resort.

La cucina di Matteo Temperini

    Matteo Temperini
    Gnocchi ‘Monnalisa’, Zucchine dell’Orto, Funghi, Pesto di Levistico

Originario di Poggibonsi ma formatosi in alcuni dei migliori ristoranti del mondo, fino a diventare sous chef di Alain Ducasse nel suo ristorante parigino (oltre che chef de partie nel tristellato Le Louis XV a Monaco), Temperini è a Castiglion del Bosco dal 2019 e fonda la sua passione gastronomica nel profondo legame tra cibo, terra e comunità: coltiva la materia prima direttamente nell’orto biologico del borgo, un’oasi di oltre 900 metri quadrati dove porta gli ospiti durante la sua scuola di cucina.

Nel ristorante stellato si può scegliere tra tre percorsi degustazione, due dei quali si articolano su cinque portate – il menù dell’orto (150 euro) con piatti come gli Gnocchi con funghi e pesto di borragine e il menù dello chef (160 euro) in cui spiccano i Pici con crema d’aglione, cacciucco e tamarindo – più il menù Esperienza (200 euro), un viaggio in otto portate che spazia dallo Stoccafisso con ceci del Valdarno e salsiccia di cinghiale fino all’Agnello dell’Amiata con carciofi e coratella.

Accanto allo chef Matteo Temperini lavora all’offerta dei dolci il pastry chef Michael Boivin: classe 1988, nato a Biarritz, ai piedi dei Pirenei, nel Paese Basco francese. Il rapporto instaurato tra Temperini e Boivin si mantiene nel tempo, e nel 2020 i due si riuniscono tra le colline della Val d’Orcia, proprio a Rosewood Castiglion del Bosco. Ed è qui che Michael elabora i suoi dessert d’ispirazione francese, frutto di una lunga formazione oltralpe.

Alla scoperta della storica cantina

    Vigne
    La Brigata nell'Orto

Notevole è poi l’abbinamento tra i piatti di Campo del Drago e i vini, con una serie di selezioni che oscillano tra le bottiglie della tenuta e le più rinomate etichette internazionali: in accostamento ai tre menù degustazione sono previsti abbinamenti di vini di Castiglion del Bosco (a 110 euro), un tour alla scoperta del territorio italiano (130 euro) o uno affidato all’esperienza del sommelier (150 euro).

Inoltre, sempre in tema di vino, gli ospiti di Rosewood Castiglion del Bosco possono anche scoprire la cantina storica dove si produce Brunello di Montalcino, pregiato rosso di cui la tenuta è uno dei maggiori produttori, nonché membro fondatore del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino nel 1967.

L’enologa Cecilia Leoneschi supervisiona i rituali del raccolto, un processo di selezione manuale in due fasi e dell’invecchiamento nelle botti, all’interno della cantina di 4mila metri quadrati.

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