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Eva Longoria racconta a Forbes l’impegno per migliorare la condizione delle donne latine

Eva Longoria è al massimo della sua carriera, come imprenditrice e filantropa. Ha appena sfilato per i diritti delle donne, per Le Défilé L’Oréal Paris – Walk Your Worth, il 23 settembre a Parigi, durante la fashion week, per lo show Womenswear spring-summer 2025. “L’ho fatto per supportare l’inclusione, la sorellanza tra le donne e l’emancipazione femminile” ha detto.

Eva Longoria è da tempo una filantropa, oltre che un’attrice, una produttrice e, perfino, una regista di successo. Il suo esordio Flamin’ Hot è stato uno dei film più visti dell’anno e perfino nominato all’Oscar. Ad agosto ha, invece, celebrato, insieme a Lauren Sánchez, giornalista e filantropa come lei, oltre che fidanzata di Jeff Bezos, il Tiah (This is about humanity) 6th Anniversary Soiree. Il 5 ottobre, al Four Seasons Hotel George V, a Parigi, terrà, insieme all’amica Maria Bravo, il Global Gift Gala Paris, una cena di gala, con musica e spettacoli durante la serata. Ma, soprattutto, Eva confida che vuole “disrupt” completamente Hollywood, con la sua visione che miscela business e filantropia, mirando, anche, al successo commerciale.

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Che rapporto ha la Global Gift Foundation con la Eva Longoria Foundation?
La Global Gift Foundation supporta la mia fondazione dal 2013, contribuendo a portare avanti tutti i nostri programmi che mirano a migliorare la condizione delle donne latine.

Quali sono questi programmi?
La Eva Longoria Foundation lotta per promuovere l’inclusione sociale di donne e bambini e famiglie di origine latina, che si trovano in difficoltà economiche a causa del genere o della loro provenienza. Non vogliamo dare solo sostegno economico, ma offrire loro possibilità concrete di emergere. Abbiamo un focus sull’educazione, supportando studentesse, coinvolgendo i genitori nella formazione delle loro figlie, promuovendo la partecipazione delle ragazze e delle donne a studi di tecnologia. E, poi, puntiamo sull’imprenditoria, offrendo capitale, ma anche training e mentorship per avviare un’impresa di successo.

L’anno scorso ha ricevuto 50 milioni di dollari di sostegno per il suo impegno nella beneficenza da Jeff Bezos, fondatore di Amazon…
Stavo tenendo un discorso alla cena di Women in Film e Lauren Sánchez era nel pubblico. Non lo sapevo, allora. Ma feci questo discorso, spiegando che se le donne non aiutano le donne, chi altro ci aiuta? Per le donne è ancora difficile essere assunte in posizioni di alto potere. Lauren mi ha sentito, è rimasta colpita e mi ha raggiunto per dirmi che lei mi poteva aiutare. Il premio che mi hanno dato ci permette di portare avanti sempre più programmi per l’istruzione Stem delle ragazze, di elargire microprestiti, come di sviluppare moltissime altre opportunità.

Nel 2023 ha fondato pure Hyphenate Media Group, sostenuta dalla piattaforma Banijay con Cris Abrego.
Voglio vedere un cambiamento radicale a Hollywood. Con Cris abbiamo studiato a fondo i dati per focalizzare sulla demografia e sulla domanda. Il sistema tradizionale ha sempre mirato a tenere tutti nei loro ruoli, nelle stesse professioni e posizioni, mentre il nuovo mondo, con la tecnologia, sta evolvendo e così le possibilità. Gli scioperi hanno messo in discussione i sistemi esistenti. Sono stati necessari – anche se è stato un periodo duro per gli attori e scrittori – per resettare e per rivalutare i creator. Io e Cris crediamo in un mondo migliore, dove si facciano affari in un modo migliore. Abbiamo puntato, quindi, alla diversità, cercando contenuti inclusivi per una generazione più diversificata, non solo bianca, ma latino messicana e di tutte le altre nazionalità, come è il mondo reale. La domanda esiste ed è alta. Noi miriamo a coprire tutte queste nicchie ancora aperte. Con Hyphenate vogliamo costruire una pipeline di nuovi talenti e professionisti da tutte le classi sociali, e da tutte le provenienze.

Lei è anche molto attiva in Europa. Al momento, vive con suo marito e suo figlio tra Città del Messico e la Spagna. Di recente, ha girato in Spagna la serie tv per Apple Tierra de mujeres – Intrecci di vite. Inoltre, la vedremo perfino nella quarta stagione della serie Only Murders in the Building, un giallo con Selena Gomez e Meryl Streep di incredibile successo.
Sono cresciuta come messicana-americana nel Sud del Texas e i miei genitori ci tenevano che imparassi l’inglese, prima di tutto, per potermi integrare meglio. Ho studiato il francese, ho fatto anche un film in italiano, che mi ha molto divertito. Ora, che vivo anche in Messico, essendo mio marito messicano (il dirigente media e imprenditore José Bastón, n.d.r.) e a Marbella, ho cominciato a studiare e a parlare, finalmente, spagnolo. Tierra de mujeres – Intrecci di vite è un film molto latino, è una storia matriarcale, dato che parla di una donna, una figlia e sua madre che scappano da New York, a causa di un grave problema, per cominciare una nuova vita in Catalonia. È un’avventura divertente e coinvolgente. Ed è anche un cambiamento di vita, per scappare da un posto e ricominciare in un altro. In fondo, qualcosa che è accaduto a molte persone durante e dopo la pandemia…

Ha raggiunto il grande successo con lo show tv Desperate Housewives, poi ha recitato solo sporadicamente, ma nel frattempo ha preso una pausa per costruirsi un altro futuro ancora migliore…
Lo consiglio a chiunque sia confuso. Prendere una decisione con la fretta, è la peggiore decisione che si possa prendere. Non volevo continuare a essere inscatolata negli stessi ruoli di donna sexy o restare solo un’attrice, sentivo in me un forte spirito imprenditoriale. Ho compreso che volevo dirigere e produrre le storie che volevo. Ho compreso che mi servivano i partner giusti, così per Tierra de mujeres – Intrecci di vite, per cui sono produttore esecutivo, oltre che protagonista. Era un progetto e una storia in cui credevo e mi sto rendendo conto che, quando mi succede, mi piace anche recitare un ruolo, oltre che produrre. Così ho scelto qualcuno che sapevo mi avrebbe dato fiducia: Ramón Campos, il co-creatore di incredibili successi come Grand Hotel, che io avevo già adattato a una serie per ABC, e Velvet. Volevo creare qualcosa di positivo e divertente che si allontanasse dai numerosi film su un futuro distopico, su zombie, virus mortali o altre catastrofi che ho visto sempre più di recente. Sono convinta che, al momento, sia la qualità a vincere sulla quantità e che la gente abbia voglia di vedere buona tv, buoni sentimenti. E, di ridere anche un po’, dato la situazione attuale mondiale che ci porta a essere ansiosi e preoccupati.

Si girano sempre più storie al femminile adesso: pensa che il sistema del business cinematografico stia già cambiando velocemente?
Con le piattaforme di streaming ci sono molte più possibilità di prima. Le serie hanno preso un ruolo preponderante e offrono pure tanto spazio sia alle donne che alla comunità latina, che, nonostante fosse tra le maggiori ad acquistare biglietti per un film, è sempre stata non considerata, come anche per altre nazionalità, come quelle asiatiche. Ma, di certo, il valore delle donne nel mondo del cinema è cambiato, e nella società stessa. Adesso le donne a 40 o 50 anni o oltre sono, tuttora, considerate belle, interessanti e attraenti. Non era lo stesso in passato, quando un’attrice a questa età finiva per non trovare più lavoro e lo stesso era per tante altre professioni. Oppure, anche nella società veniva considerata obsoleta e non più attraente. Sono molto felice di vedere che la visione generale sta cambiando in meglio e voglio essere un leader nell’innovazione e in questo cambiamento verso l’uguaglianza e il rispetto, per un futuro migliore.

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