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Design

Come Andrea Turri ha portato l’azienda di famiglia verso la contemporaneità 

Articolo tratto dal numero di febbraio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Quella di Turri è una storia che si dipana tra le pieghe di una felice crasi tra la fedeltà alle proprie radici e l’apertura al cambiamento. Azienda familiare specializzata nell’arredo su misura, animata da una forte vocazione artigianale, Turri ha infatti saputo esportare il proprio saper fare nel mondo, posizionandosi come piccola realtà d’eccellenza del made in Italy.

La storia

Fondata nel 1925 da Pietro Turri a Carugo, in Brianza, dal 2007 è guidata da Andrea Turri, che l’ha saputa traghettare verso la contemporaneità dando impulso all’espansione globale del brand. Un percorso non sempre facile. “Quando ho preso le redini dell’azienda mi sono trovato ad affrontare una situazione complessa: Turri era frammentata in diverse gestioni. Ho lavorato molto per unificarla, dando vita a un piano strategico mirato”, spiega Andrea Turri.

Una sfida, quella di unificare la gestione, preservare l’anima artigianale del marchio e proiettarlo in una dimensione contemporanea e globale, che Turri ha affrontato impegnandosi parallelamente su più fronti. “La mia visione è stata quella di mantenere viva la tradizione delle nostre collezioni, il lusso che ci aveva resi celebri, e al contempo introdurre una nuova linea di prodotti contemporanei per attrarre una clientela più moderna ed esigente. Il successo di queste collezioni ha confermato che stavamo andando nella direzione giusta”, spiega.

Verso uno stile più moderno

Ad accompagnare la transizione verso uno stile più moderno e contemporaneo è stata la collaborazione con alcune firme internazionali di rilievo nel mondo del design e dell’architettura, tra cui Paola Navone, Monica Armani, Giuseppe Viganò, Matteo Nunziati e Toan Nguyen. “Queste collaborazioni ci hanno permesso di reinterpretare i nostri valori distintivi in chiave contemporanea, mantenendo intatta l’essenza artigianale che contraddistingue il marchio Turri, e di posizionarci con successo in un panorama globale in continua evoluzione. Inoltre, in occasione del prossimo Salone del Mobile, stiamo sviluppando nuove e rilevanti collaborazioni”.

Accanto al lavoro sull’autorialità, Turri ha affiancato un forte impegno nel settore contract. “Un altro passo fondamentale è stato l’ampliamento della nostra presenza nel mercato del contract. Il mio obiettivo era rendere Turri un punto di riferimento in questo settore, offrendo soluzioni chiavi in mano completamente personalizzate. Questo ci ha aperto le porte di progetti straordinari: dalle ville private ai boutique hotel, dagli edifici governativi agli yacht di lusso”.

Il nuovo stabilimento

L’apertura del nuovo stabilimento produttivo a Briosco (Mb), nel 2013, ha rappresentato poi un momento importante nella storia dell’azienda. “Negli anni ho realizzato uno dei sogni che avevo a cuore: inaugurare una nuova sede capace di rappresentare al meglio i valori del nostro brand”.

Ma è stato con l’acquisizione del marchio da parte di Dexelence nel 2023 che è arrivato a un punto di svolta interessante per il futuro. “Ha rappresentato per noi un passo strategico fondamentale per espanderci con ancora maggiore forza a livello globale. Avere alle spalle un gruppo finanziario con una visione imprenditoriale così solida ci fornisce non solo il supporto strategico necessario per cogliere nuove opportunità, ma anche le risorse finanziarie indispensabili per affrontare con successo le sfide di un mercato sempre più competitivo e dinamico”.

La crescita

Nonostante il contesto competitivo, Turri ha registrato una crescita costante negli ultimi anni. Nel 2023 il fatturato ha raggiunto circa 30 milioni di euro, con un ebitda in linea con l’anno precedente. Nel 2024 la crescita è stata trainata dal settore contract, confermando la validità delle scelte strategiche intraprese. “Nel tempo abbiamo saputo trovare un equilibrio tra la tradizione che ci rende unici e la capacità di rispondere alle tendenze e alle esigenze di una clientela globale. È stato un percorso impegnativo, ma anche profondamente gratificante, che ha rafforzato la nostra identità e il nostro posizionamento nel settore”.

Per il 2025, anno del centenario dell’azienda, Turri prosegue il suo percorso di espansione all’estero. “Il nostro fatturato proviene per l’85% dai mercati fuori dall’Europa, che rappresentano il cuore della nostra attività. I nostri mercati principali sono la Cina, l’India e il Medio Oriente, dove abbiamo consolidato una presenza importante. Ora, però, stiamo guardando con grande interesse agli Stati Uniti, un mercato strategico sul quale puntiamo molto per il prossimo anno. Nelle prossime settimane inaugureremo a New York il primo showroom. Siamo convinti che ci siano grandi opportunità di crescita e intendiamo investire per rafforzare la nostra presenza e il nostro brand oltreoceano”.

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