Metà delle emissioni di CO2 nel mondo viene prodotta da sole 36 multinazionali delle fonti fossili. Lo rivela l’ultima edizione del Carbon Majors report di Influence Map, secondo cui nel 2023 pochi colossi dei combustibili fossili hanno prodotto oltre 20 miliardi di tonnellate di CO2. Tra queste Saudi Aramco, Coal India, ExxonMobil, Shell e numerose aziende cinesi. Ci sono anche numerose statali come China Energy, National Iranian Oil Company, la russa Gazprom e la Adnoc degli Emirati Arabi Uniti. Le aziende di proprietà degli azionisti in quel gruppo includono Petrobras, con sede in Brasile, ed Eni, dall’Italia.
Lo studio
Il report sottolinea che se Saudio Aramco fosse un paese sarebbe il quarto maggiore inquinatore al mondo dopo Cina, Stati Uniti e India, mentre ExxonMobil è responsabile delle stesse emissioni della Germania. Emmett Connaire, di InfluenceMap, ha commentato: “Nonostante gli impegni climatici globali, un piccolo gruppo dei maggiori produttori di combustibili fossili al mondo sta aumentando significativamente la produzione e le emissioni. La ricerca evidenzia l’impatto sproporzionato che queste aziende hanno sulla crisi climatica e supporta gli sforzi per far rispettare la responsabilità aziendale”.
Carbon Majors
I dati sono relativi a un aggiornamento del database Carbon Majors, che raccoglie dati storici sulla produzione di 180 dei più grandi produttori di petrolio, gas, carbone e cemento nel mondo, che rappresentano 169 entità attive e 11 inattive. Le emissioni di CO2 prese in esame nel database sono il 78,4% delle emissioni globali di CO2 da combustibili fossili e cemento nel 2023. Solo 36 aziende sono collegate a oltre la metà delle emissioni globali. “Le emissioni globali di gas serra continuano ad aumentare, con oltre la metà di tutte le emissioni di CO2 fossile provenienti da sole 36 aziende, come rivelano gli ultimi risultati di InfluenceMap”, ha commentato Johan Rockström, direttore dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico.
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