Immerso nelle sale affrescate da Alessandro Allori, nella magione che un tempo apparteneva alla famiglia della Beatrice amata da Dante Alighieri, ATTO di Vito Mollica è il ristorante gourmet di Palazzo Portinari Salviati, a Firenze. L’edificio, uno dei più suggestivi della città trasformato in un elegante hotel a 5 stelle, ospita il ristorante stellato guidato dall’omonimo chef lucano. E se il nome richiama il fatto che ogni piatto di Vito sia un autentico atto d’amore, un gesto che trasmette passione, dedizione e creatività, in poco tempo il ristorante è diventato mèta imprescindibile per i gourmet italiani e internazionali, a riprova di come l’ospitalità􀀀 per lo chef non sia fatta solo di una carta ricca di eccellenze, ma anche di tempo dedicato all’ospite, di passione e dedizione reali, in cui il lavoro di squadra gioca un ruolo fondamentale. Per i 55 coperti, i menù stagionali – d’impronta tradizionale ma dal piglio internazionale – sono curati insieme al F&b manager David Bonissone, ai due restaurant chef Rosario Bernardo e Paolo Acunto, i manager Mark ignitov e Davide Altobelli e la sommelier Clizia Zuin.

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CONTATTI

Sede: via del Corso 6,
50122 Firenze
Telefono: 0555353555
Email: [email protected]

In primo piano

Lucano d’origine ma fiorentino d’adozione, lo chef Vito Mollica, classe 1971, inizia la sua carriera nel 1996 nel mondo Four Seasons, prima a Milano, Praga e infine a Firenze, dove conquista la prima stella Michelin e fa incetta di premi. Dopo una parentesi a Dubai, dal 2022 torna stabilmente nella città del David per gestire la ristorazione in Palazzo Portinari Salviati. Negli anni è stato protagonista di numerosi eventi internazionali per promuovere la cultura della cucina italiana nel mondo.

Il punto forte

Al di là dei cambi dovuti alla stagionalità, tra i piatti signature dello chef Vito Mollica non mancano prove d’autore che valorizzano materie prime come il carciofo (cotto sotto cenere con mandorle, aglio nero e prezzemolo) o la carne Wagyu con salsa all’armagnac. Da non perdere il suo risotto, declinato in diverse varianti in base alle materie prime – notevole quello con melograno e salmì di lepre – oppure la pasta ripiena, in primis i cappelletti ripieni di radicchio tardivo, formaggio Vacherin Mont d’Or e pinoli.

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