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Ristorante nel centro storico della “piccola Atene” toscana, Filippo Pietrasanta è divenuto negli anni un nome familiare nel panorama della ristorazione in Versilia. Condensandovi la sua storia professionale, il patron Filippo Di Bartola ne mantiene gelosamente la direzione, curando la sala, i dettagli dell’arredo, l’impostazione del servizio, la selezione dei collaboratori e delle aziende agricole del territorio per comporre i piatti e la carta dei vini. Da Filippo Pietrasanta calore ed eleganza si fondono in una proposta semplice: attenta selezione della materia prima, ricerca di equilibrio tra tradizione e innovazione, nonché un tocco d’audacia nel disegnare un’esperienza in continuo aggiornamento, ma sempre a misura d’uomo. Ai fuochi dal 2020 c’è Andrea Papa: accanto ai 4 menu degustazione (da 4 a 7 portate) non mancano classici come il roast beef, le polpettine rosse, la tartare di Chianina tonnata o i tordelli al ragù. Ogni sera Filippo accoglie artisti, curatori, galleristi, portando nel ristorante un discorso che va oltre il cibo inteso solo come atto di nutrizione.

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CONTATTI

Sede: via Padre Eugenio Barsanti 45,
Pietrasanta (LU)
Telefono: 058470010
Email: [email protected]

In primo piano

Filippo Di Bartola inizia a lavorare come cameriere ancora studente, approdando presto nel “tempio” dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze prima (ha servito l’ispettore che ha decretato le tre stelle) e da Lorenzo a Forte dei Marmi in seguito. È arrivato ad aprire il suo primo ristorante a Pietrasanta nel 2008, mantenendo come faro costante l’attenzione al cliente. Da lì ha sviluppato un format di ristorazione che negli anni si è allargato con una serie di pop-up a Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta e Firenze.

Il punto forte

Il piatto che testimonia la gastrofilosofia di Filippo è lo spaghetto con erbe amare, burro affumicato e ragù di gallina: due elementi, questi, che si combinano creando un connubio divino. L’affumicatura del burro dona un contrasto piacevole con la dolcezza del ragù, e aggiungendo erbe amare - tarassaco d’inverno e elicriso d’estate - il risultato è un finale memorabile. Creato per l’estate, ha suscitato tale apprezzamento da venire adattato alle varie stagioni diventando un vero e proprio caposaldo della sua cucina.

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