Icona del fine dining a Parma sin dalla nascita nel 2011, col passare degli anni Inkiostro ha conquistato la stella Michelin e saputo mantenere il proprio ruolo nell’olimpo della ristorazione anche col passaggio di consegne in cucina e l’arrivo di Salvatore Morello. Dopo un periodo vocato all’avanguardia, la titolare Francesca Poli – espressione di una famiglia con 40 anni d’esperienza nel settore – guida la struttura verso un approccio più maturo e tondo alla proposta culinaria: uno stile elegante e raffinato che mantiene uno sguardo verso la sperimentazione, soprattutto nelle tecniche di cottura e nell’approccio alla materia prima. La volontà di chef e proprietà di far crescere giovani talenti si traduce nell’aver allestito un team dall’età media piuttosto bassa. Inkiostro si caratterizza per una verve contemporanea che dalla cucina arriva fino agli ambienti, contraddistinti da uno stile minimal chic, dal design moderno e cosmopolita. Un contesto in sintonia con la cucina di Morello, abile nell’interpretare gli ingredienti, in un intreccio fra materie prime locali ed altre più esotiche.
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SITO WEB
www.ristoranteinkiostro.itCONTATTI
Sede: via San Leonardo 124,
43123 Parma
Telefono: 0521776047
Email: [email protected]
In primo piano
Ormai da qualche anno lo chef calabrese Salvatore Morello, classe ‘84 è saldamente a capo delle cucine: custode di una grande esperienza maturata all’estero, tra ristoranti stellati in Germania (alla corte del suo mentore Joachim Wissler, ma anche di Alan Ducasse e Paul Bocuse), al rientro in Italia ha portato a Parma il suo stile fatto di rigore, precisione e creatività. Con lui, una brigata giovanissima e il costante supporto della patròn Francesca Poli e del maitre Daniele Molinaro, discreti ed eleganti padroni di casa.
Il punto forte
Le Lanterne sono un piatto vegetale che reinterpreta in chiave gourmet un primo tipico della tradizione emiliana. Nel raviolino, la sfoglia è sostituita dal cavolo bianco, il ripieno è una farcia di erbetta dell’orto e la salsa in accompagnamento è un burro all’olio di Kyoto. Giocando coi contrasti, il piatto sintetizza il territorio con le esperienze dello chef e le influenze che caratterizzano la sua cucina, come l’oriente. Piatto raffinato nelle forme, deciso e delicato al tempo stesso al palato.