Fashion&Design

Moncler

Oltre la moda, oltre il lusso. Il mondo di Moncler è raffinatamente moderno, d’altronde il brand è uno dei più noti al mondo, distribuito in oltre 75 paesi con un fatturato di 1.4 miliardi di euro e di recente ha inglobato un marchio icona di stile come Stone Island. Per essere tutto ciò, però, Moncler ha bisogno della materia prima: cioè le risorse umane, a cui dedica un occhio di riguardo e grande attenzione. Non potrebbe essere diversamente con 4400 dipendenti di cui ben il 38% sono compresi tra i 31 e i 40 anni. Un’azienda giovane e molto femminile se consideriamo che il 71% dei dipendenti è donna e l’età media si assesta attorno ai 37 anni, mentre l’89% dei contratti è a tempo indeterminato, segno di una volontà ben precisa di consolidare e fidelizzare il personale. La priorità di Moncler è di esaltare le abilità di ognuno cercando di creare un ambiente di lavoro dinamico, stimolante, ricco di opportunità e orientato alla crescita dei giovani talenti a livello globale. Decisamente alto (oltre 700mila euro) l’investimento per la formazione del proprio personale.

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Personaggi ed interpreti

A capo delle risorse umane di Moncler c’è dal gennaio 2019 Antonio Fornaroli. Laureatosi in Economia all’Università Cattolica, a cui ha affiancato nel corso degli anni un Mba all’Università di Maastricht e uno Sda specializzato in Human Resources in Bocconi, è arrivato a Moncler dopo una lunghissima esperienza in Luxottica dove ha scalato tutte le posizione in 15 anni arrivando a lavorare a Sydney. Da oltre due anni è direttore risorse umane, in corrispondenza di un salto importante avvenuto in azienda nel 2018 quando aumentò del 20% il personale e proprio Fornaroli è stato chiamato per adeguare cambiamenti e politiche che meglio si adeguino al nuovo scenario e business in cui l’azienda deve competere.

Il punto forte

In Moncler non c’è un’iniziativa di spicco, piuttosto c’è una filosofia aziendale che abbraccia le risorse umane nella loro interezza. Si parte dall’inizio della filiera, cioè dalla formazione dei giovani talenti con numerose collaborazioni avviate con le principali Università e Business School nazionali e internazionali, che prevedono stage, sviluppi di progetti a seconda di ciascuna scuola. Dopodiché c’è lo sterminato mondo del Welfare aziendale che fa parte anche del codice etico di Moncler. Remunerazioni su principi di equità, pari opportunità, meritocrazia e competitività; un ampio benefit di pacchetti a prescindere dalla tipologia contrattuale e sviluppati piani di aiuto.

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