Era il 1970 quando l’autodidatta Mario Schiopetto fondò la sua cantina prendendo in affitto dalla Curia arcivescovile di Gorizia alcune vigne che rimise a nuovo e che diventarono di sua proprietà solo nel 1989 dopo anni di rimandi e attese. Consapevole che il vero bene e la vera forza dell’azienda sono la terra e la vite, Mario ha trasformato terre vecchie e incolte in vigne curate nel dettaglio, ha lavorato sodo per rendere unici i vigneti e sfruttare il potenziale di quei terreni di ponca (tipica marna friulana composta da calcare e argilla). É ritenuto uno dei padri dell’enologia moderna friulana, alcune pratiche di cantina da lui inaugurate, come l’abbandono dei vecchi contenitori in legno o l’introduzione di ambienti a temperatura controllata in cantina, sono divenute routine per tutti i produttori di qualità. Da aprile 2014 la proprietà è della famiglia Rotolo: in un’ottica di continuità, Emilio ed il figlio Alessandro portano avanti intatta la missione e la filosofia produttiva di Mario. L’azienda conta 22 ettari nel Collio intorno alla cantina e altri otto nella zona di Oleis, e si distingue per la grande attenzione a ridurre gli impatti ambientali.

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Personaggi ed interpreti

Classe ‘94, Alessandro Rotolo è nato all’interno dell’azienda vitivinicola del padre Emilio, la “Volpe Pasini”, che dal 1995 ha raggiunto i vertici qualitativi mondiali. Laureato a Padova in Economia internazionale e business development a pieni voti, dal 2014 insieme al padre rileva lo storico brand Schiopetto sul quale è stato fatto un profondo lavoro di riposizionamento sul mercato raggiungendo nuovamente i riconoscimenti più importanti a livello globale e distribuendo i vini in 54 Paesi.

Il punto forte

Il Mario, come viene chiamato in azienda, rappresenta il vertice qualitativo della Schiopetto. Questo vino prende vita da uve di Friulano impiantato dalla Curia di Gorizia nel 1954, insieme ad una piccola parte di Riesling, nel versante più bello - esposto a sud - della proprietà. Vinificato in purezza nell’acciaio, esce solo nelle grandi annate raggiungendo un’espressione unica.

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