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Robot vs uomo: come investire se le macchine vinceranno


Articolo pubblicato sul numero di maggio del magazine Forbes Italia.

“Il Black Monday dell’ottobre 1987 non ha fermato l’avanzata di Microsoft verso la leadership nei sistemi operativi. La crisi asiatica del ’97 non ha impedito a Samsung di imporsi nell’elettronica di consumo. E nonostante la bolla dot.com, Amazon è diventato il colosso dell’e-commerce che oggi conosciamo”. È una sera di gennaio del 2017. Loris Centola, ex responsabile della ricerca globale in Credit Suisse, un passato in Ubs come co-head della divisione wealth management e prima ancora analista in Bsi e Banca Unione di Credito, per un totale di 19 anni nell’industria del risparmio, cena in compagnia di due amici in un noto ristorante davanti all’Opera di Zurigo. I tre sono uomini (e donne) di finanza. Parlano, come spesso accade, di mercati. Wall Street è reduce da quasi otto anni di rally, una delle fasi rialziste più longeve della storia dei mercati finanziari. I tre amici non sanno che prima del capolinea passerà ancora (almeno) un anno e qualche mese. E si interrogano: qual è l’unico asset che riesce a mantenere intatto il proprio valore, al passare dei cicli economici e di borsa, e non sarà scalfito neppure dalla prossima crisi finanziaria? “L’innovazione”.

Ispirati da questa intuizione, pochi mesi dopo, fondano una nuova società, The Singularity Advisors. Investono 100mila franchi svizzeri, cui segue un aumento di capitale di un milione. Lanciano un nuovo indice in collaborazione con Nasdaq, il Nasdaq Singularity index. “Entro metà anno puntiamo a registrare in Italia un fondo d’investimento omonimo, specializzato sul tema della singolarità”, racconta Centola. Cos’è la singolarità? Secondo Ray Kurzweil, 70 anni, inventore, informatico e saggista statunitense, oggi direttore del reparto Ingegneria di Google, è il momento futuro, stimato intorno alla metà degli anni ’40 di questo secolo, in cui avverrà il “sorpasso” delle macchine sull’intelligenza dell’essere umano. “Ci sono chiari segnali che non si tratti di ‘science fiction’ – dice Centola -. Il futuro è già tra noi”. Abita, per esempio, nei taxi droni, come il prototipo eHang 184, un quadricottero monoposto a guida autonoma già testato in Nevada, Cina e a Dubai, capace di trasportare un passeggero di 100 kg per 30 minuti a una velocità di 160 km orari. Vive nei nano-robots (50mila entrano nel diametro di un capello) utilizzati dai ricercatori della Durham University, in Uk, per uccidere le cellule cancerogene in micro-organismi e pesci. O nelle bio-stampanti 3D, in grado di generare organi e tessuti, già impiantati con successo su cavie da laboratorio.

Loris Centola

Ed è un futuro che trova sostanza in centinaia di società iper-tecnologiche attive in una pluralità di settori, dai big data alla bioinformatica, capaci di produrre non solo brevetti, ma anche utili. “Attualmente esistono circa 630mila azioni trattate sul mercato, 110mila fondi d’investimento, dei quali 350 settoriali. Nessuno è in grado di investire contemporaneamente in tutti i settori che porteranno alla singolarità, eccetto il nostro indice”. Si tratta di un paniere costituito da 300 società di 21 Paesi, con una capitalizzazione da uno a 260 miliardi di dollari, selezionati filtrando un database di 54mila nomi costruito dai tre soci. “Ed è l’unico a dare accesso ai 12 settori della singolarità: blockchain, scienze neurologiche, stampanti 3D, spazio, nanotecnologia, big data, Iot (internet delle cose ndr), realtà aumentata, bioinformatica, intelligenza artificiale, robotica e nuove energie”.

Ogni comparto richiede competenze di altissimo livello. Per scegliere i titoli da inserire in portafoglio, infatti, la società d’investimento si avvale del supporto di un advisory board, che comprende, tra gli altri, Simone Schurle, professoressa del dipartimento di Scienze della Salute e Tecnologia al Politecnico di Zurigo e Daniel Gasteiger, fondatore e ceo di Procivis, tra i massimi esperti di blockchain. Il peso dei singoli titoli nell’indice è basato sulla capitalizzazione di mercato ponderata per il fatturato generato in questi 12 comparti. Amazon è una singolarità? “Solo il 22% dei suoi ricavi viene prodotto nei settori della singolarità, in particolare Big data, intelligenza artificiale e Iot. Al contrario, ci sono società come Foundation Medicine, Yaskawa, Electric, Autodesk e Nutanix che generano oltre l’80% del fatturato in questi settori (vedi scheda in pagina). Tutti sono rappresentati nell’indice, che presenta una significativa esposizione al settore tecnologico. Finito sotto i riflettori di recente, per lo scandalo Datagate, che ha travolto Facebook per la gestione delle informazioni relative agli utenti. Molti titoli del settore hanno sofferto.

Come investe il Superindice

Qualche analista è giunto a rievocare la bolla delle dot.com. “Il contesto attuale è completamente diverso. Alla fine degli anni ’90 c’erano società con una capitalizzazione di mercato esorbitante che però, dietro a nomi con il suffisso .com o bio, nascondevano business sostanzialmente vuoti. Oggi si può investire in aziende super-innovative che però hanno un giro d’affari reale, fatturano, generano profitti. In ogni caso, i titoli tecnologici rappresentano meno del 50% dell’indice”. Vernon Vinge, uno scrittore e professore americano di scienze matematiche e informatiche, ha detto: “Non possiamo prevenire l’avvento della Singolarità. La sua venuta è una conseguenza inevitabile della natura competitiva dell’uomo e delle possibilità insite nella tecnologia”. Qualcuno, intanto, ha pensato di renderla investibile.

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