Cultura

L’opera si autodistrugge subito dopo l’asta da 1,2 milioni. Il genio di Banksy ha colpito ancora?

La cornice distruggi documenti all’opera durante l’asta di Sotheby’s (Account Instagram Banksy)

L’episodio che è successo da Sotheby’s a Londra venerdì sera è uno di quelli che entra di diritto nella storia, non solo in quella dell’arte contemporanea. 

Andiamo con ordine. In occasione di Frieze Art London, uno dei principali eventi di arte contemporanea al mondo, Sotheby’s ha organizzato un’asta con grandi capolavori. Tra questi anche un famoso Banksy raffigurante la celebre bambina con il palloncino a forma di cuore (Girl with Balloon). Il quadro è stato aggiudicato a 1.042.000 sterline (860mila sterline più le commissioni), somma che lo colloca vicino al record di 1,87 milioni di dollari registrato dieci anni fa dallo stesso autore in asta a New York. Fin qui tutto normale penserà il lettore, ma subito dopo l’aggiudicazione inizia la vera storia, quella con la “S”maiuscola. La cornice, solo apparentemente una normale cornice dallo stile classico, nascondeva, infatti, un distruggi documenti elettrico. Così l’opera su carta nello stupore di tutti i partecipanti, come si ricava da video e foto presenti su Instagram e su YouTube, ha iniziato a autodistruggersi emettendo un suono tipico di un allarme azionato per attrarre l’attenzione dei presenti in sala. L’opera ha così iniziato a essere tritata e in poco tempo si è praticamente dissolta in piccole listarelle di carta.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, il responsabile dell’arte contemporanea di Sotheby’s nell’immediata conferenza stampa ha dichiarato che l’episodio non è uno stratagemma e che quindi non era preparato.  “Sembra che siamo appena stati Banksy-ed”, sono state le sue prime parole. 

Inoltre, sempre secondo Bloomberg le guardie del corpo presenti da Sotheby’s hanno notato un uomo con una cappello nero e occhiali sportivi. Questo uomo era Banksy? È stato lui ad azionare a distanza il distruggi documenti? A queste domande non ci sono risposte ufficiali, come tipico della storia dello street artist, ma è tutto molto probabile. Ancora di più lo è visto che Banksy sul suo account ufficiale Instagram ha pubblicato alle prime ore del 6 ottobre una foto che immortala il momento dell’asta in cui la sua opera ha iniziato a autodistruggersi. Di fatto quindi il post di Banksy sembra essere una vera e propria rivendicazione. Motivo? Non è dato saperlo, ma gli appassionati e studiosi di Banksy una spiegazione riescono a darsela. Non una autoaffermazione della propria genialità, non una ricerca di mediaticità, ma bensì, una invettiva contro il capitalismo e il consumismo. Le sue opere d’arte nascono, infatti, per essere per tutti, ed è per questo che il suo palcoscenico sono le strade delle principali città al mondo e non prendono vita per entrare nelle collezioni di ricchi possidenti che di fatto li privano alla vista e alla fruizione della collettività. 

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