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Strategia

Qualcuno in ufficio non ti ama. 10 segnali per scoprire chi è

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In ufficio c’è chi parla alle tue spalle? (Getty Images)

Sono i collaboratori più stretti, il team con il quale fare gruppo per ottenere i migliori risultati possibili. Eppure non è sempre facile gestire il rapporto con i colleghi nel modo migliore. Ci sono infatti casi nei quali la convivenza sul posto di lavoro risente di antipatie, invidie, piccoli e grandi dissapori che possono rendere il tempo passato in ufficio davvero difficile. Compromettendo anche la carriera. Ecco perché è importante conoscere quali sono i segnali inequivocabili che dimostrano questa antipatia. In modo da poter cambiare rotta e recuperare il rapporto. Il decalogo è stato messo a punto Lynn Taylor, esperta britannica e autrice del volume “How to manage childish boss behavior and thrive in your job”. La scrittrice spiega che “la maggior parte dei colleghi non mostra apertamente il suo disappunto, in modo da non mettere a repentaglio il proprio lavoro. Ma questa situazione può comunque nuocere a chi opera in un team e risente di questa antipatia”. Riconoscere i segnali è quindi fondamentale per fare carriera, ma anche per realizzare in modo più sereno ed efficace il proprio compito. Essere benvoluti in ufficio aumenta infatti l’autostima, il buonumore, la produttività, la concentrazione, la creatività e quindi il successo.

Ecco allora i dieci segnali da intercettare immediatamente per cominciare una nuova e più felice vita in ufficio.

Istinto. Se si ha la sensazione di non essere gradito dai colleghi probabilmente è perché le cose stanno davvero così. Quando ci si accorge di essere trattati diversamente rispetto agli altri il motivo è semplice: non si è amati allo stesso modo. Quindi è sempre meglio fidarsi del proprio istinto. Un segnale molto forte è la freddezza. Se i colleghi non ci sorridono mai allora c’è sicuramente qualcosa che non va.

Contatto. Un altro segno di antipatia è la tendenza da parte dei colleghi a non mantenere un contatto visivo mentre interagiscono. E’ difficile guardare negli occhi una persona che non si ama, anche perché si ha sempre paura che questa ostilità trapeli. Altrettanto allarmante è la sesazione di essere fissati costantemente. Anche uno sguardo prolungato può essere un segno di ostilità, aggressività o maleducazione.

Distanza. Quando i colleghi cercano di evitare l’altra persona vuol dire che non gradiscono la sua presenza. E questo è un segnale impossibile da ignorare. Se si nota che i collaboratori salgono le scale a piedi quando vedono l’altro in attesa dell’ascensore vuol dire che preferiscono non interagire, anche per pochi secondi. Nei casi più estremi può anche capitare di non essere salutati quando si arriva in ufficio, in questo caso occorre cambiare subito rotta.

Voci. Molto sgradevole è anche la situazione che si crea quando si è antipatici ai colleghi e allora loro cominciano a diffondere voci poco piacevoli. O quando, di fronte a una domanda, rispondono sempre e solo a monosillabi, senza mai argomentare.

Corpo. Anche il linguaggio del corpo può servire a scoprire se in ufficio le cose non vanno bene. Se per esempio i colleghi in nostra presenza assumono sempre una posizione di chiusura, con le braccia conserte e lo sguardo sfuggente, significa che i rapporti sono complicati. Alla stessa conclusione si può arrivare se le comunicazioni arrivano solo via email, nonostante si lavori nella stessa stanza. Evidentemente questo avviene perché non si ha voglia di interagire personalmente.

Freddezza. E poi ci sono i collaboratori che non chiedono mai nulla della vita privata dei vicini di scrivania. Non si tratta solo di un atteggiamento professionale: questo avviene quando non c’è simpatia. Se non arrivano mai domande relative alla famiglia, agli hobby, al weekend appena passato è perché non si vuole stringere alcun tipo di legame. La conseguenza è l’isolamento: i colleghi tenderanno a non invitare mai l’altro, né a pranzo né a eventi fuori dall’orario di lavoro.

Disaccordo. I lavoratori che non amano i propri collaboratori tendono sempre a essere in disaccordo con le loro idee. Anche se sono potenzialmente vincenti. L’avversione è infatti così forte da non lasciare spazio all’oggettività. La chiusura porta anche a non ridere e scherzare mai, a non creare quel clima goliardico che a volte serve anche a stemperare lo stress e le difficoltà quotidiane.

Concorrenza. Fra colleghi che non si amano anche la rivalità è molto più evidente. E così può capitare che il vicino di scrivania provi a fare qualche sgambetto, nella speranza di mettere l’altra persona in cattiva luce con il capo. In qualche caso può anche succedere di subire una qualche forma di prevaricazione, anche da parte di chi non avrebbe alcuna autorizzazione a comportarsi in quel modo.

Fiducia. La mancanza di simpatia crea come conseguenza un costante deficit di fiducia. Che con il tempo potrebbe contagiare anche i diretti superiori. Una situazione di questo genere potrebbe seriamente mettere a repentaglio la carriera. Per questo sarebbe opportuno intervenire per recuperare quanto prima un rapporto amichevole.

Consigli. I colleghi che odiano il prossimo tenderanno con ogni probabilità a dare consigli sbagliati, come per esempio quello di lasciare il lavoro per cercarne uno diverso. Se improvvisamente queste persone cominciano a inviare annunci di lavoro via mail probabilmente stanno cercando di fare fuori il destinatario. E magari di sostituirsi a lui nella posizione che occupa in azienda.

 

 

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