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Come cambia il mercato del fotovoltaico in Italia

(Shutterstock)

Il mercato del solare fotovoltaico vive in Italia una fase di transizione: dal 2005 sono stati introdotti schemi di incentivo per l’energia di settore, che hanno portato nel 2011 il Paese a essere uno dei più importanti mercati del solare.  Tuttavia i successivi tagli agli incentivi hanno portato a un esaurimento delle iniziative. Ne è derivato uno scenario frammentato dominato dalla netta predominanza del mercato secondario, ossia riguardante la compravendita degli impianti già esistenti.  Uno scenario che ha beneficiato della rarefazione delle operazioni di qualità e che potrebbe prospettare occasioni propizie per chi vuole puntare su economie di scala: perché chi acquisisce un impianto già in funzione abbatte sia il rischio tecnologico sia quello burocratico.

In questo panorama si è ad esempio inserito il gruppo di investimento iAM Capital Group, dal 2001 impegnato a sviluppare opportunità di investimento alternative. Insieme ai suoi partner minoritari, la società ha annunciato oggi la transazione del suo portafoglio di energia solare in Italia attraverso la vendita di Econergy Renewables 1 Spa a EF Solare Italia (joint venture tra Enel Green Power e il fondo F2i), che anche grazie a questa acquisizione ha raggiunto una capacità di quasi 800 MW, posizionandosi come terzo player nel fotovoltaico sul mercato europeo. “I prezzi sul mercato secondario italiano dell’energia solare sono aumentati costantemente dall’acquisizione del nostro portafoglio nel 2016. Dopo aver monitorato le tendenze del marketing, abbiamo deciso di approfittare delle condizioni favorevoli per uscire dall’investimento con un solido ritorno per i nostri azionisti e co-investitori”, ha detto Emanuel Arbib, ceo di iAM Capital.

Sul tema del secondario nel fotovoltaico avevamo già parlato in un’intervista con Marco Aulisa, responsabile M&A di EF Solare Italia, che aveva spiegato a Forbes le prospettive di questo segmento: “La fase di consolidamento continuerà per almeno altri 2-3 anni ma tra le iniziative che in questo momento hanno le migliori potenzialità ci sono gli impianti a terra di media dimensione localizzati al Sud, non ancora ottimizzati dal punto di vista operativo e finanziati tra 2010 e fine 2012”.

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