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Cultura

Design digitale: le nuove tendenze secondo Accenture

(Shutterstock.com)

È tempo delle pulizie di primavera in ambito digitale dove, nel tentativo di mettere ordine, le persone sono diventate ancora più selettive su prodotti e servizi. La pensa così Ashley Benigno, responsabile di Fjord in Italia, che dopo due decenni di innovazione e crescita tecnologica ci fa riflettere sul fenomeno del cosiddetto “caos digitale” ovvero dell’esigenza, da parte di consumatori e organizzatori, di rivalutare i loro gusti e le loro preferenza in tema (non solo) di design. Il tutto alla luce del report Fjord Trends 2019, pubblicato da Accenture Interactive, iniziativa promossa dalla multinazionale di consulenza strategica per aiutare i clienti a creare una soddisfacente customer experience.

Secondo lo studio, i consumatori hanno la sensazione di essere “inondati”, e qualche volta sopraffatti, dall’eccessiva innovazione; si sentono, in qualche modo, derubati del loro tempo e attenzione arrivando a desiderare di spegnere il rumore creato dalla tecnologia. Ed è in questa fase che entra in gioco il rapporto tra innovazione e brand, ai quali, in ultima analisi, spetta il compito di ripensare sia i prodotti e i servizi che offrono sia il modo in cui li propongono al cliente finale.

Ecco le 7 le tendenze che nel 2019 influenzeranno la nuova generazione nella creazione di esperienze digitali legate al design, evidenziando la relazione tra antropologia, valori umani e design.

1- Silence is gold, il silenzio è d’oro. Attraverso un design “consapevole” i brand possono trovare una strada per farsi sentire dalle persone che cercano tranquillità in un mondo rumoroso. I giganti della Silicon Valley hanno fatto di questo trend una regola d’oro: Apple e Google, ad esempio, hanno introdotto dei tool per permettere agli utenti di monitorare il tempo passato davanti a uno schermo. E Amazon e Cisco sostengono progetti come Mindful Technology che promuovono un modello di tecnologia conforme alle esigenze di privacy degli utenti.

2- The last straw ovvero l’ultima cannuccia. Le persone si aspettano ormai che i prodotti siano sostenibili, altrimenti li scartano. Se pensiamo solo al mondo della moda, la svedese H&M si è posta l’obiettivo di avere un business model completamente rinnovabile entro il 2030. E sulla stessa lunghezza d’onda anche Nike e Ikea.

3- Data minimalism: in altre parole “less is more”. Persone e aziende hanno opinioni differenti sul valore dei dati personali. La trasparenza potrebbe essere in questo caso la carta vincente per trovare un compromesso.

4- Ahead of the curb: anticipare il futuro delle città. Dai monopattini elettrici ai droni, la mobilità urbana impone nuove regole. E tra i primi taxi volanti e tram a guida autonoma, siamo sulla buona strada.

5- The inclusivity paradox, il paradosso dell’inclusività. Il 2018 è stato occasione per ascoltare una molteplicità di voci, ma come si progetta per tutti senza inavvertitamente escludere qualcuno? Hotels.com ha adottato una strategia vincente: un sistema di intelligenza artificiale che permette di adattare il linguaggio marketing a seconda della tipologia di cliente.

6- Space odissey. Odissea nello spazio. Gli spazi di lavoro e di vendita hanno bisogno di un restyling digitale, di un ripensamento dell’approccio e degli strumenti per disegnare tali spazi. Spazi che, in tema di design, risponderanno sempre di più al social fotografico per eccellenza: Instagram.

7- Synthetic Realities. Realtà sintetiche. Oggi, la realtà può essere creata su misura e prodotta artificialmente. Tecnologie per cambiare volto e simulare la voce sono in grado di creare realtà sintetiche e le aziende dovranno capire come capitalizzare il fenomeno ma soprattutto come gestire il rischio di fake news.

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