Francesco e Carlo Pignatelli
Style

Carlo Pignatelli rende omaggio a Torino e all’alta artigianalità

Francesco e Carlo Pignatelli
Francesco e Carlo Pignatelli alla kermesse HOAS-History of a Style

È il maestro del made in Italy e il couturier di abiti da cerimonia da oltre cinquant’anni. Carlo Pignatelli ha saputo distinguersi nel tempo come sinonimo di eccellente manifattura artigianale e stile elegante e raffinato, arrivando a contare oggi un fatturato di 20 milioni di euro e una distribuzione basata su tre monomarca e 250 multibrand in Italia, oltre a 100 punti vendita sparsi in giro per il mondo.

“Lo scorso anno abbiamo raggiunto un importante traguardo, il cinquantesimo anniversario dall’apertura della prima sartoria nel 1968, proprio qui a Torino. È stato mio zio a inaugurare un nuovo mercato che ha preso piede in maniera veloce fin dagli esordi in tutta Italia, con un’esplosione negli anni ’80 ed espandendosi successivamente nel resto del mondo con grande successo”, ha commentato a forbes.it Francesco Pignatelli, nipote dello stilista Carlo e attuale direttore creativo della maison.

In occasione della chiusura di HOAS-History of a Style, la quattro giorni di rassegna di moda che si è tenuta alle Ogr-Officine Grandi Riparazioni di Torino, Carlo Pignatelli ha presentato le collezioni primavera-estate 2020 della linea cerimonia uomo e della sposa couture, un viaggio onirico fatto di bellezza e materiali preziosi, per un trionfo di forme scultoree in cui le texture richiamano il design e i colori dei giardini all’inglese, tra sete, lurex e ricami tridimensionali.

L’evento ha visto protagonista la maison di un’experience a 360 gradi, con un racconto live e multimediale attraverso tre maxi room (fotografica, sartoriale e multimediale), ognuna delle quali a dimostrare l’heritage e l’aspetto produttivo e creativo che caratterizzano l’azienda, grazie a immagini fotografiche e alle dimostrazioni di maestri artigiani che hanno svelato i segreti del loro savoir-faire.

modello sposa
Un modello primavera-estate 2020 Carlo Pignatelli

“Il filo conduttore delle nostre creazioni è da sempre la sartorialità, l’attenzione per i dettagli e il made in Italy, questo ci ha distinto e premiato negli anni. Per l’azienda è indispensabile anche la comunicazione, Carlo Pignatelli vende sogni e chi lavora con noi deve essere in grado di trasmettere questo nel migliore dei modi, uno dei motivi per cui abbiamo affidato da sempre le campagne pubblicitarie a fotografi d’eccezione come Bob Krieger, Aldo Fallai, Michel Comte, i quali hanno saputo comunicare la nostra visione alla perfezione”, ha spiegato Francesco.

Uno stile che si è evoluto con nuove proposte per un pubblico giovane, dal gusto contemporaneo e dall’appeal internazionale, “Il mio obiettivo è quello di portare il nome Carlo Pignatelli al di fuori dei confini nazionali, con strategie di crescita mirate grazie anche ad accordi con prestigiosi partner locali. Nei nostri piani di sviluppo rientra il mercato degli Stati Uniti dove c’è un’alta richiesta di un prodotto da uomo cerimonia e il Medio Oriente”. Un lungo percorso di successi quello di Carlo Pignatelli, lo stilista di origini Brindisine, che nel 1980 ha portato per la prima volta in passerella un mondo nuovo, conquistando un posto privilegiato nel panorama moda che dura da oltre mezzo secolo, diversificando negli anni le etichette delle collezioni, sperimentando cambiamenti e mettendo in atto nuove sfide, dal lancio del prêt-à-porter femminile a quello maschile Outside e al debutto della linea junior, fino ad ampliarsi dall’abbigliamento agli accessori, ai gioielli e alla linea home.

modello giacca
Un modello primavera-estate 2020 Carlo Pignatelli

Un marchio divenuto popolare attraverso le numerose collaborazione con il mondo dello spettacolo, dello sport, perché Carlo Pignatelli ha disegnato le divise della Nazionale Italiana e della Juventus, diventando il fornitore ufficiale della squadra bianco nera per diverse stagioni, e ha vestito personaggi famosi, dal cinema alla moda e al jet set, tra questi nomi come Mariano Di Vaio, Ugo Tognazzi, Paolo Virzì, Marcello Mastroianni, Gianluigi Buffon e tanti altri. “Gli abiti che ho amato di più e che ricordo con piacere Sicuramente quello rosso fuoco indossato da Eva Herzigova di qualche sfilata fa, mentre come abito maschile il più iconico è il modello coreano su Marcus Schenkenberg che ha senza dubbio segnato uno dei tasselli più importanti del nostro percorso”, ha concluso Francesco Pignatelli.

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