L'Harley Davidson LiveWire
Innovation

Che suono ha una Harley 100% elettrica? Ecco il “rombo” della LiveWire

L'Harley Davidson LiveWire
L’Harley Davidson LiveWire (Foto dell’autore)

Quale Oxford volete esplorare oggi? La città universitaria con la biblioteca Old Bodleian, 14 milioni di volumi, o quella invasa dalle comitive di neoricchi cinesi che scattano selfie nei cortili resi universali da Harry Potter?

A noi qui interessa soprattutto la sua recente vocazione di città-laboratorio per la mobilità elettrica sui cui progetti di abbattimento delle emissioni il ministro dei Trasporti Michael Ellis ha già stanziato 80 milioni di sterline. Il biglietto da visita dell’Oxford EV Summit 2019 ospitato nella Said Business School è una magnifica Harley Davidson “LiveWire” 100% elettrica che la casa americana ha deciso di lanciare nel mercato occidentale con un prezzo di 34.200 euro, preordini disponibili sul sito di HD Italia.

Dimenticatevi il rombo delle Harley classiche, qui il motore elettrico emette un sibilo strisciante che ricorda quello di una turbina elettrica.

Ci spiegano che il costo si ammortizza in qualche anno anche complice un “pieno” elettrico al prezzo di circa 4 euro, che offre una autonomia di 220 Km su strada e 142 nel traffico urbano. Sull’accelerazione momenti da brivido: da 0 a 100 Km/h in tre secondi. A garantire la frenata un pezzo della nostra migliore Italia: Brembo.

Uno dei ricorrenti problemi dei mezzi elettrici, la cui manutenzione rispetto a una moto tradizionale è quasi nulla, è il tempo di ricarica. E qui la casa ha lavorato su un sistema di fast charge che in 40 minuti offre l’80% della batteria. C’è un’applicazione da scaricare sullo smartphone che ci mostra qual è lo stato della batteria restando connessi in ogni momento alla piattaforma HD Connect Service sviluppata con Panasonic.

Sul palco dell’EV Summit sfilano i grandi nomi del mercato auto che sta compiendo uno sforzo immane per trasformare le auto da oggetti a servizi di mobilità (lo sharing soprattutto) e i motori dall’era della benzina a quella dell’elettrico. “Processo lento ma inevitabile” dice Tom Hayes che rappresenta come Councillor il progetto Zero Carbon Oxford che ha introdotto il piano per una Zero Emission Zone che ha come data il 2030.

Il Suv elettrico cinese
Il Suv elettrico proposto dalla startup cinese NIO (Foto dell’autore)

L’area industriale di Oxford è anche quella dove vengono prodotte le Mini elettriche ed opera qui una fabbrica della BMW che produce buona parte della Mini con oltre 4000 addetti. E proprio in queste strade immerse nel verde si tengono tre gare della Formula E, competizione che sta crescendo di anno in anno. Non poteva mancare un classico delle auto inglesi come Aston Martin che vanta un costoso modello elettrico chiamato Rapide E. I cinesi sono presenti con un Suv da sette posti realizzato dalla startup NIO e gli investimenti in mezzi elettrici del mercato indiano li ha raccontati Guenter Butshek, ceo del colosso Tata Motors.

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