Articolo tratto dal numero di settembre di Forbes. Abbonati
Valorizzazione del capitale umano – centrale nel contesto lavorativo attuale – e collaborazione con le aziende innovative alla ricerca dei profili più idonei, competenti e orientati verso un’ottica di lifelong learning. È così che Adecco, società di The Adecco Group, si è attrezzata per far fronte alla sfida dell’occupabilità nell’era della trasformazione digitale.
Un cambiamento necessario, perché Adecco, che è sbarcata sul mercato italiano nel 1998, focalizzava allora gli sforzi sulle soluzioni per il lavoro temporaneo, mentre oggi – alla luce della rivoluzione tecnologica e delle evoluzioni del mercato professionale – si concentra sulla gestione della flessibilità a tutto tondo, sulla valorizzazione delle competenze e del talento, e sulla centralità dell’individuo. E se è vero che lo scorso maggio il numero medio mensile di occupati in somministrazione a tempo determinato si è ridotto, i contratti a tempo indeterminato hanno fatto segnare +95,3% (Fonte: Osservatorio Nazionale – Ebitemp).
Non è un fuoco di paglia. “In Adecco sono 13.200 gli assunti a tempo indeterminato a scopo di somministrazione”, spiega Massimiliano Medri, managing director di Adecco Workforce Solutions, che aggiunge: “Nell’attuale contesto normativo e socio economico la formula vincente per rispondere alle esigenze delle aziende valorizzando gli individui è lo staff leasing, soluzione che coniuga al meglio il lavoro a tempo indeterminato con l’occupabilità”. Come? “Le aziende accedono al capitale umano con competenze aggiornate e flessibili, i lavoratori, dal canto loro, accedono al mercato con opportunità di stabilità e percorsi formativi continui”. Ad esempio, attraverso opportunità di upskilling, reskilling e academy, senza rinunciare a innovative soluzioni di welfare aziendale.
Operaio (nel 24% dei casi), diplomato (47%), tra i 26 e i 30 anni (24%), lavora in Lombardia (30%). Questo il profilo del lavoratore tipo all’interno del bacino Adecco. Ma non ci sono soltanto i cosiddetti blue collar, i colletti blu, figure tecniche e periti, che pure sono profili specializzati sempre più indispensabili per un paese che vuole stare al passo con i tempi dettati dalle innovazioni dell’industria 4.0. Sono più di 1.700 i laureati, di cui 400 ingegneri, e circa 200 con dottorati o master come più alto titolo di studio. Il 30% è rappresentato da donne e il 15% è di nazionalità straniera, la maggioranza extracomunitaria. E c’è chi resta in azienda più di 15 anni, sempre attraverso la formula dello staff leasing.
“Siamo un punto di riferimento per il mondo del lavoro da più di 20 anni tanto che oggi collaboriamo con oltre 10mila clienti ogni giorno”, prosegue Andrea Siletti, staffing solutions director presso The Adecco Group. “Quello che è cambiato è il ruolo che svolgiamo: da semplici intermediari siamo diventati soggetto che crea e contribuisce a mantenere vive nel mercato competenze elevate e di qualità”. Alimentando “un circolo virtuoso che porta con sempre maggiore facilità le aziende a disporre di risorse umane munite tanto di hard skill – che nell’attuale scenario evolvono con sempre più spiazzante velocità – quanto di soft skill – che invece costituiscono da sempre il biglietto da visita per accedere al mercato del lavoro”. Una rinnovata mission che ha trovato nello staff leasing la formula contrattuale più adatta a coniugare esigenze di flessibilità e occupabilità.
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