Formula E, la passione di Mario Moretti Polegato di Geox
Leader

Mario Moretti Polegato e la passione sostenibile per la Formula E

Formula E, la passione di Mario Moretti Polegato
Jamie Reigle, Sarah Ferguson, Mario Moretti Polegato, Nico Muller, Brandon Hartley e Jodie Kidd alla presentazione della vettura Geox Dragon per la stagione di Formula E 2019/2020

La presentazione avveniva nel momento in cui Venezia faceva i conti con il picco record dell’acqua alta. Era un caso. O forse no. Perché parlare di sostenibilità a fronte di fenomeni di tale portata non può più essere considerato una moda. E nemmeno parlare di mobilità sostenibile.
Una nuova era è con tutta probabilità iniziata. Come quella vista da Mario Moretti Polegato, patron di Geox, per il secondo anno impegnato nel campionato mondiale di Formula E che prende il via in questo week end da Diriah in Arabia Saudita, con il suo team Geox Dragon (unico team italiano presente nel campionato mondiale di Formula E).

Mario Moretti Polegato con i due piloti del team Geox Dragon: (Brendon Hartley (a sinistra) e Nico Muller

“Certe volte le buone idee nascono da meditazioni inaspettate”, racconta. “Un giorno ero a Milano e mi è stato offerto di guidare un’auto elettrica da Milano a Treviso. Sulle prime ero molto scettico. Durante il tragitto mi sono accorto che questa macchina aveva accelerazione, silenziosità, prestazioni. E che all’interno si usava come uno smartphone. Ho capito che si era aperta un’altra era. Giunto a destinazione, dopo 220 km di strada ho calcolato il costo dell’energia utilizzata: 1 euro e 20 centesimi. Mi sono detto: qui il mondo è cambiato. Cambia la vita per tutti. E visto che il programma filosofico di Geox è la sostenibilità ho parlato con lo staff chiedendo di aggiungere questo tassello agli investimenti che già facciamo in campo sociale. Si tratta anche di un grande investimento tecnologico per noi, per testare nuove tecnologie applicate ai piloti e ai team. Penso però di aver soddisfatto il mio desiderio. Nella vita non esiste solo denaro ma anche il buon senso”.

Parole che fanno il paio con quelle di Jamie Reigle, che da settembre guida la Formula E nel mondo e che abbiamo intercettato proprio a Venezia durante la presentazione (a cui ha partecipato anche la duchessa di York, Sarah Ferguson).

“Le cose stanno cambiando. Noi crediamo di avere un ruolo importante per catalizzare l’attenzione sul tema della sostenibilità. La strada è lunga. E serve accelerare. Gareggiare nei centri delle città, come facciamo noi, supporta questa idea, perché è nelle città che si vivono i problemi dell’inquinamento e l’impatto del cambiamento climatico, ma possono diventare un posto migliore”. Reigle ha condiviso con Forbes.it i piani per gli anni del mandato appena ricevuto: “Storicamente la Formula E ha avuto un grande successo con il B2B. Ora il mio ruolo è di far diventare il movimento più pop: arrivare in nuove città, attirare nuove case. Rendere più conosciuti i piloti e anche le case e far capire perché puntano su questo settore. Ma anche raggiungere nuovi media con il nostro storytelling e avere una maggiore presenza sui social. Questo è uno sport che ha il potenziale per coinvolgere e ispirare le persone. E noi abbiamo la possibilità di ispirare le persone con un obiettivo che sia più grande del solo sport”.

PwC stima che ad oggi siano su strada nel mondo 5,1 milioni di auto elettriche, che saliranno a 150-200 milioni nel giro di 10 anni. La Cina da sola dovrebbe rappresentare circa il 50% dell’intero parco circolante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .