Scott Cutler Ceo StockX piattaforma di reselling sneaker e streetwear
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StockX, le sneaker da un miliardo di dollari

Scott Cutler Ceo StockX piattaforma di reselling sneaker e streetwear
Scott Cutler Ceo di StockX

Articolo tratto dal numero di gennaio 2019 di Forbes. Abbonati

In principio era la scarpa da ginnastica. Utilizzata esclusivamente in ambito sportivo, oggi la sneaker è indossata anche nell’abbigliamento casual. Nel 2015 per la prima volta il prestigioso marchio di conferenze Ted ha dedicato un talk al tema. Sul palco c’era uno startupper, Josh Luber, grande collezionista di scarpe da ginnastica da oltre 30 anni ed ex consulente Ibm. Appena un anno dopo quel giovane – insieme Dan Gilbert, patron della squadra di basket Cleveland Cavaliers – diede vita a quella che oggi è la più importante piattaforma di reselling, StockX, sulla quale è possibile vendere e acquistare sneaker, ma anche capi streetwear e accessori a tiratura limitata, in una modalità molto simile a quella dei mercati finanziari.

Nel 2018 la società è stata addirittura la startup americana con il più alto tasso di crescita. Dopo un primo round di finanziamento di 44 milioni di dollari con GV (ex Google Ventures) e Battery Ventures, StockX ha raccolto altri 110 milioni di dollari nell’estate dello scorso anno raggiungendo il valore di un miliardo di dollari e entrando così ufficialmente nel “club degli unicorni” – società non quotate dal valore superiore al miliardo di dollari.

A guidare la straordinaria crescita dell’azienda Scott Cutler, diventato ceo da luglio del 2019: “Ho visto un primo articolo che riguardava il lancio di StockX e ne sono stato subito incuriosito”. Interesse comprensibile vista l’esperienza professionale di Scott che in passato è stato executive vice president alla Borsa di New York, dove ha supervisionato oltre un trilione di dollari di capitalizzazione, guidando alcune delle più grandi Ipo tecnologiche, tra cui LinkedIn, Twitter e Alibaba. “Ho capito e rispettato ciò che i fondatori stavano cercando di fare nel mondo delle sneaker. Ho subito scritto a Josh su LinkedIn per congratularmi e da lì sono diventato un consulente informale”. I contatti con il tempo si sono fatti sempre più frequenti e alla fine Cutler si è unito al team: “Una decisione di cui sono incredibilmente entusiasta”. Certo, StockX non è il Nyse: “Le sfide in una startup non finiscono mai. Dobbiamo lavorare in modo intelligente in situazioni che, molte volte, non abbiamo mai affrontato prima”, dice. “È fondamentale che i nostri manager sappiano risolvere i problemi in modo efficace”.

StockX piattaforma di reselling sneaker e streetwear
Su StockX Adidas MakerLab realizzate dal designer londinese Alex Nash

La piattaforma, in buona sostanza, mette direttamente in contatto venditori e acquirenti con gli stessi metodi anonimi della Borsa, permettendo di fare offerte con transazioni “bid and ask” in tempo reale. “StockX è sinonimo di trasparenza, sia nei nostri uffici che sulla piattaforma”, sottolinea Cutler. Acquirenti e venditori sono così in grado di vedere i prezzi dei prodotti in tempo reale e possono acquistare o vendere immediatamente al prezzo di listino più basso o fare un’offerta che può essere successivamente accettata. Il primo cliente? Lo stesso Cutler: “Come ceo della società, penso sia importante impegnarsi attivamente con la piattaforma su base continuativa: ho ordinato diversi articoli e non solo perché sono un fan, ma anche per testare vari aspetti dell’esperienza del cliente”.

La startup ha attirato l’attenzione e le simpatie anche di molte star mondiali e tra i suoi investitori annovera personaggi di spicco come il rapper Eminem, il DJ Steve Aoki, la modella Karlie Kloss, l’attore Mark Wahlberg e il miliardario fondatore di Salesforce, Marc Benioff. “Cerchiamo di mantenere buoni rapporti con i nostri investitori. In un mercato come quello del fashion, i consumatori sono influenzati da celebrities con la stessa passione”.

Ben presto il rivoluzionario modello delle Ipo per la vendita al dettaglio delle sneaker ha sorvolato l’oceano fino ad arrivare nel nostro paese. Il mercato del reselling in Italia vale tra 400 e i 600 milioni di euro l’anno, rappresentando il 10% del totale delle vendite di sneaker in Italia. StockX ha assistito a un vero e proprio boom degli utenti da quando ha lanciato le sue attività anche in Europa un anno fa, nell’ottobre 2018. Il mercato italiano si è confermato tra quelli in più rapida crescita in tutto il continente e nell’ultimo anno gli utenti attivi mensili sono più che raddoppiati, dell’84% in soli otto mesi. A conferma dell’interesse a far crescere la propria fetta di mercato, StockX ha lanciato a luglio 2019 app e sito in lingua italiana. La traduzione è il primo adattamento della piattaforma dedicato a un paese non anglofono. “Se vogliamo essere una global company, è importante declinare a livello locale il nostro business”.

L’ambizione di Scott è proprio quella di rimanere leader del mercato globale. “Se penso ai nostri obiettivi per il futuro, vogliamo continuare a fornire una esperienza affidabile per l’utente sia online che offline ed espanderci ulteriormente a livello globale”. Una quotazione all’orizzonte? “Al momento la nostra priorità è raggiungere i consumatori di tutto il mondo e creare un global brand. L’ipo è una possibilità, ma non è nei nostri piani imminenti”.

Come funziona la compravendita di sneaker e capi streetwear su StockX

StockX piattaforma di reselling sneaker e streetwearAlla base del funzionamento di StockX c’è il modello delle Ipo dei mercati finanziari. La piattaforma mette direttamente in contatto venditori e acquirenti con gli stessi metodi autentici, trasparenti e anonimi della Borsa,  permettendo di fare offerte con transazioni “bid and ask” in tempo reale. Gli utenti di StockX fanno “offerte al buio”
che permettono di stabilire il prezzo finale di compensazione a cui comprare il prodotto desiderato. A oggi, il prodotto più costoso venduto su StockX è stato una borsa Louis Vuitton dal valore di 70mila dollari, mentre le sneaker più popolari sono le Adidas Yeezy (nella foto), che rappresentano il 20% di tutte le vendite di sneaker con valore medio di rivendita di 350 dollari al paio.

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