Innovation

La startup di questi tre ragazzi italiani ha appena raccolto $ 3 milioni in Germania

(Da sinistra) Matteo Cricco, Niccolò Lapini e Niccolò Ferragamo sono co-fondatori di Bella & Bona.

Circa 18 mesi fa, tre amici e business partner fiorentini si sono seduti allo stesso tavolo con l’ambizione di creare una grande impresa, in grado di risolvere un’esigenza semplice, ma universale: fornire un accesso quotidiano ed economico al cibo di alta qualità agli impiegati di tutta Europa. Dopo quell’incontro, nel 2018, Niccolò Lapini, Niccolò Ferragamo (già Forbes Italia Under 30 2019 per la categoria Finance) e Matteo Cricco decisero di lanciare a Monaco di Baviera, in Germania, la startup Bella & Bona, che oggi ha annunciato un nuovo round di finanziamento da ben 3 milioni di dollari. A guidarlo Plug and Play, l’acceleratore più grande al mondo, insieme a due brand italianissimi e conosciutissimi come Rovagnati e Ambrosi, oltre all’angel investor Giacomo Perotta e altri imprenditori che hanno lavorato o lavorano tuttora in Mckinsey, Bcg, JP Morgan, Goldman Sachs, Rocket Internet, Foodora.

Una notizia che arriva dopo un 2019 da record, nel quale la startup ha registrato ricavi per un un milione di dollari, triplicato i dipendenti e acquisito oltre 50 clienti aziendali tra cui Siemens, Mindspace e Mates. “È un momento emozionante e cruciale per noi visto che ci stiamo preparando a lanciare il nostro servizio in più città in Germania, Austria e Svizzera”, dice Lapini, che è anche ceo dell’azienda. “Monaco era il luogo ideale in cui intraprendere la nostra attività. Oltre a esserci la più grande comunità di italiani della Germania, ha una superfice non troppo ampia, con quasi 1,5 milioni di abitanti. È anche una capitale economica, all’interno della quale ci sono centinaia di uffici e nuove aziende di medie dimensioni”.

Il mercato perfetto per Bella & Bona, una mensa aziendale online che offre una selezione di pasti di alta qualità, sani e preparati al momento, consegnati agli uffici aziendali a un prezzo accessibile. Grazie alle sue operazioni scalabili di dark kitchen e ai suoi investimenti nell’automazione dei dati e delle tecnologie, mira a fornire costantemente cibo di alta qualità, ottimizzare i valori nutrizionali, ridurre al minimo i ritardi e operare con margini di contribuzione più elevati rispetto ai servizi di consegna standard B2C. In meno di 12 mesi, infatti, ha consegnato più di 50mila pasti a più di 10mila dipendenti soddisfatti, riducendo considerevolmente gli sprechi e le emissioni di CO2 grazie anche alla consegna aggregata, al sistema di produzione snello, all’imballaggio ecologico e alla riduzione degli sprechi alimentari.

Alla base una filosofia precisa: “Siamo ciò che mangiamo”, dicono a Forbes Italia i tre ragazzi. “Il cibo è uno dei maggiori determinanti della nostra salute a lungo termine e la longevità, ma anche della nostra felicità a breve termine e della nostra produttività. È quasi inconcepibile pensare che nel 21° secolo questo possa essere ancora un problema. Ma lo è. Le pause pranzo per milioni di impiegati in molti paesi sono brevi, e la maggior parte degli uffici non ha mense interne di alta qualità”.

Per il futuro le idee sono altrettanto chiare. “Continuiamo a portare avanti senza sosta la nostra strategia e puntiamo a diventare la più grande mensa digitale B2B della regione centroeuropea”, dice ancora Lapini. Si tratta di un’opportunità stimabile in 13 miliardi di dollari solo in Germania. “Crediamo pertanto fermamente che concentrarsi sul B2B e investire in tecnologie, automazione e scalabilità lungo l’intera catena del valore possa migliorare drasticamente la soddisfazione del cliente, la salute e la convenienza, con un impatto positivo sull’ambiente e la creazione di un’attività con forti margini ed economia unitaria”.

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